Ghiviborgo che vince non si tocca per una sfida…Cattolica

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Turno infrasettimanale in serie D. Reduce dalla bella e convincente vittoria di Livorno il Ghiviborgo cerca il tris consecutivo di successi nella gara casalinga contro la Marignanese di Cattolica. l cospetto dei romagnoli Venturi dovrebbe confermare la squadra corsara al Picchi.

 

E’ il 1° aprile ma…occhio a fare scherzi. Magari Venturi non la ha detto ai suoi ma glielo ha fatto capire. Ancora con gli scalpi freschi di Prato e Pro Livorno da appendere al cinturone il Ghiviborgo va a caccia del tris di successi che renderebbe ancora più roboante il ritorno di Simone Venturi sulla panchina della squadra della Media Valle. La vittoria di Livorno sulla Pro Sorgenti e quella della domenica precedente allo stadio delle Terme sul Prato, cui si riferiscono le nostre immagini, hanno confezionato un clamoroso 5 vittorie (e due sconfitte) sulle sette gare fin qui disputate dal ritorno del tecnico di Pistoia. Come si può intuire il morale è alto e la condizione pare davvero molto buona anche sul piano fisico. Ecco perchè al cospetto della Marignanese, avversario di questo turno prepasquale, Venturi potrebbe adeguarsi e sposare l’antico adagio di “squadra che vince non si cambia”. In realtà gli acciacchi di Felleca, Messina e Cargiolli, giocatori molto importanti, non preoccupano ma forse rischiarli non vale la pena anche perchè i sostituti si sono dimostrati più che affidabili. Ecco perchè alla fine lo schieramento iniziale del Ghiviborgo potrebbe essere fotocopia di quello del Picchi. Ovvero con il 4-3-2-1: Pagnini in porta; Baggiani, Gautieri, Gregov e Piccardi in difesa; Fazzi, Donatini e Bartolini linea mediana; Chianese Muscas alle spalle di Nieri. All’andata il 13 dicembre scorso il Ghiviborgo passò a Cattolica con una rete di Andreotti al 92esimo (nella foto). Chiaro che alla luce della classifica attuale e anche della posizione dei romagnoli l’ìncontro riveste una notevole importanza. Vincere infatti per il Ghivi vorrebbe dire staccare la stessa Marignanese e, al di là di una eventuale riduzione a sole due retrocessioni, cercare la salvezza-diretta che metterebbe fine ad ogni discussione.

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