Barga, Sommocolonia e la Strada delle Cento Miglia

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BARGA – Sul sito viestoriche.net, a firma di Dario Monti, figura un articolo interessante che parla dell’antica quanto dimenticata strada delle Cento Miglia dell’Itinerarium Antonini, direttissima militare da Parma a Lucca. L’articolo è frutto di una ricerca effettuata durante questa estate quando l’autore ha visitato le i nostri territori e i luoghi Matildici. Secondo il Monti, il primo itinerario trans-appenninico fra l’Emilia e la Garfagnana è senza dubbio la strada delle Cento Miglia di cui restano poche tracce, pochi punti fissi che però permettono di immaginare il percorso. Tra questi, secondo il Monti, lo Xenodochio, l’hospitale di San Pellegrino in Alpe, un monumento di importanza storica eccezionale perché è uno dei pochi xenodochi alto medioevali che ha conservato la sua funzione di accoglienza dei pellegrini e dei viandanti per almeno mille anni anche se la presenza nel VI secolo in questo luogo di ospitalieri, Pellegrino e Bianco, lascia pensare ad una tradizione di assistenza molto più antica.
Il passo di San Pellegrino, ora dimenticato dai moderni viandanti e pellegrini per Roma, ma utilizzato dai pellegrini che si recano al Volto Santo di Lucca, scrive ancora il Monti, è stato quasi certamente il primo e il più importante valico appenninico per traffico di merci e di persone fino al XVIII secolo.
E così si arriva anche a Barga e Sommocolonia, attraversate anch’esse dalla strada delle cento miglia
“Lasciato lo xenodochio, prima che venisse attrezzato il percorso della via Vandelli verso Pieve Fosciana e Castelnuovo in Garfagnana, l’enorme traffico di persone e di merci provenienti dalle due strade romane seguiva il crinale appenninico con un percorso pianeggiante in direzione del monte Romecchio fino al sito dell’hospitale di san Bartolomeo di fondazione canossiana (non più esistente) per poi seguire il crinale con una facile discesa fino a Sommocolonia e poi a Barga.
Superato il fiume Ania protetto dal castello di Pedonia e la Lima alla chiusa di Serraglio la strada seguiva il Serchio (Auser) tenendo il lato sinistro fino a Lucca. (Le località Diecimo, Valdottavo, e Sesto poste lungo il lato destro del fiume che corre adiacente ad uno sperone roccioso, non sembrano indicare il passaggio di un’altra strada romana.)”

L’articolo, che sicuramente è anche un tributo allo sviluppo del turismo legato ai pellegrini ed agli itinerari storici, lo potete trovare qui: www.viestoriche.net col titolo Il Passo di San Pellegrino in Alpe.

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