Da domenica riapre la caccia

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LUCCA – Così come previsto, nella terza domenica del mese di settembre apre la caccia sul territorio provinciale. Dunque i cacciatori sono già pronti a partire da domenica 20 settembre

Per l’intera stagione venatoria la caccia è consentita tre giorni per ogni settimana, che il titolare della licenza può scegliere fra quelli di lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica.

Nel periodo dal 1 ottobre al 30 novembre di ogni anno, fermo restando il divieto di caccia nei giorni di martedì e venerdì, è consentito ad ogni cacciatore, per la caccia da appostamento alla selvaggina migratoria, di usufruire anche in modo continuativo delle giornate di caccia a propria disposizione per l’intera stagione venatoria.

L’apertura da domenica per il momento è riservata alla selvaggina stanziale e migratoria che rimarrà aperta fino al 31 gennaio.

 

Orari di caccia

L’esercizio venatorio è consentito da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto; per il periodo compreso fra la terza domenica di settembre e il 31 gennaio sono indicati i seguenti specifici orari:

a) dal 20 al 30 settembre: dalle ore 6,00 alle ore 19,00 (ora legale);

b) dal 1 ottobre al 15 ottobre: dalle ore 6,30 alle ore 18,30 (ora legale);

c) dal 17 ottobre all’ultimo giorno di validità dell’ora legale: dalle ore 6,45 alle ore 18,15 (ora legale);

d) dal giorno di ripristino dell’ora solare al 31 ottobre: dalle ore 5,45 alle ore 17,15;

e) dal 1 novembre al 15 novembre: dalle ore 6,00 alle ore 17,00;

f) dal 16 novembre al 30 novembre: dalle ore 6,15 alle ore 16,45;

g) dal 2 dicembre al 14 dicembre: dalle ore 6,30 alle ore 16,38;

h) dal 16 dicembre al 31 dicembre: dalle ore 6,45 alle ore 16,45;

i) dal 2 gennaio al 14 gennaio: dalle ore 7,00 alle ore 17,15;

l) dal 16 gennaio al 31 gennaio: dalle ore 06,45 alle ore 17,30.

Fanno eccezione: a) la caccia di selezione agli ungulati che termina un’ora dopo il tramonto; la caccia alla beccaccia che inizia un’ora dopo gli orari di cui sopra.

A fare il punto della situazione a pochi giorni dall’apertura della caccia, è il presidente dell’ATC Lucca, Pietro Onesti.

“Nonostante il periodo del Covid e tutte le difficoltà annesse, abbiamo continuato a portare avanti con lo stesso impegno il nostro lavoro per incrementare i nostri interventi e le nostre azioni sul territorio di competenza e rendere possibile sia il ripopolamento faunistico che le attività della caccia. A pochi giorni dall’apertura vorrei però rivolgere la raccomandazione a tutti i cacciatori del rispetto delle regole e soprattutto della massima cautela ed attenzione sia per sé che per gli altri”

Caccia al cinghiale 

Per quanto riguarda la caccia al cinghiale in forma di battuta l’apertura è come al solito prevista dal primo novembre al 31 gennaio. Dal 1° di ottobre e fino al 31 dicembre  aprirà invece la caccia al cinghiale nelle aree non vocate con la classica conformazione di uno e non più di tre cacciatori.

Resta inteso che rimane invece sempre aperta tutto l’anno la cosiddetta “caccia di selezione” agli ungulati che serve al contenimento dei danni alle colture agricole.

Questione ungulati

A proposito della questione ungulati, Onesti riferisce di un forte incremento della loro presenza sul territorio, in particolare relativamente ai caprioli ma non solo. Ed i danni causati alle colture agricole non mancano.

“Quest’anno nonostante il lockdown, le richieste di danni relative alle attività degli ungulati sono al momento 50 rispetto alle 70 richieste di tutto il 2019.”

Abbiamo peraltro un forte incremento di richieste di interventi di contenimento (abbattimenti) a causa dei danni alle colture che riguarda tutto il territorio: sono circa una sessantina e già sono state attivate tutte le procedure o le autorizzazioni necessarie tramite la Regione e la Polizia Provinciale; sono stati anche attivati altri interventi  relativi però alle catture, laddove esiste l’interdizione alla caccia, in particolare nelle zone prossime ai centri abitati, sia in zona Lucca, che Versilia ed anche alcune aree della Garfagnana”.

Per quanto riguarda la caccia di selezione agli ungulati ed in particolare i caprioli, per la prima volta l’ATC di Lucca ha diviso in distretti l’intero  territorio provinciale. In particolare per i caprioli, la caccia ora è aperta in tutto il territorio, nell’ambito però di specifici distretti che sono stati incrementati. Sono state in tal senso tracciate anche due aree non vocate, ovvero la Piana di Lucca e la Versilia, realizzate appositamente per consentire l’abbattimento di selezione per il contenimento dei danni che stanno crescendo di anno in anno.

Tra le attività realizzate tutti gli anni dall’ATC Lucca per limitare i danni agricoli i fondi investiti anche quest’anno ed ogni anno, circa 130 mila euro, per i miglioramenti ambientali (zone seminate con colture a perdere così da indirizzare gli ungulati verso queste aree)

 

Cacciatori

Sul territorio dell’ATC Lucca sono aumentate le richieste di nuovi cacciatori (ulteriori ATC) che sono passate dalle 565 del 2019 alle 997 di questo 2020 che ancora si deve concludere.

I dati invece dei cacciatori iscritti come primo ATC sono al momento di 6132; nel 2019, in tutto l’anno, erano stati 6459.

 

Ripopolamento fauna

“L’ATC sta portando avanti alcuni progetti tra cui il progetto Lepre che è al suo terzo anno –  spiega  Onesti –  con l’immissione di un numero considerevoli di lepri. Già quest’anno sul territorio di competenza vengono riscontrati diversi nuclei di lepri stanziali.  Sono poi tanti gli avvistamenti di leprotti nati quest’anno.

Con la collaborazione dei carabinieri forestali siamo stati oggetto di donazione di circa 1600 starne provenienti dal progetto Live. Si tratta della specie Starna Italica; sono state immesse sul territorio nelle zone a divieto di caccia. Anche qui i riscontri testimoniano la stabilizzazione stanziale di alcuni gruppi.

A proposito di lanci di selvaggina stanziale è stato poi riscontrato in generale, ma in particolar modo per i fagiani, l’incremento di diverse covate in varie zone dell’ATC: un dato che è riscontro anche della  buona qualità della selvaggina immessa.”

 

Il presidente esprime infine un ringraziamento infine a tutte le associazioni venatorie e ambientaliste presenti sul territorio per la collaborazione.

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