Quando il Presidente della Repubblica Gronchi venne nel Comune di Barga.

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Ricordata “mille” volte la visita che fece Benito Mussolini a Castelvecchio, alla tomba del conterraneo Giovanni Pascoli e poi a Barga, si era nel maggio 1930, di cui resta ancora oggi visivo il suo interessamento per il Duomo, allora nel pieno dei restauri, questo grazie al podestà Morando Stefani, parimenti non possiamo dire dell’altrettanto importante visita al Comune che attuò nel 1962, trentadue anni dopo, il Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi (1887 – 1978). In effetti, è questa una pagina repubblicana di Barga non molto ricordata se non quasi dimenticata. Il motivo dell’inoltrarsi nella Valle del Serchio da parte del presidente Gronchi fu il solito di Mussolini, cittadino onorario di Barga sin dal 1923: Giovanni Pascoli e la sua memoria.

Come visto, anche a Gronchi l’occasione fu fornita dalla ricorrenza del 50° dalla morte del Poeta, che possiamo considerare un ritorno, perché già prima di questo 1962, era il settembre 1949, lo stesso Gronchi, allora Presidente della Camera dei Deputati, era venuto a Barga per la Manifestazione Pascoliana di quell’anno, precisamente per la sua conclusione al Teatro dei Differenti, dove Ettore Cozzani, il celebrato direttore della rivista “L’Eroica”, avrebbe parlato del Poeta. Si vuole e niente si obietta, che il pontederese Gronchi con Barga avesse un particolare “feeling”, sia per le amicizie pisane, maturate in gioventù all’ombra della Torre Pendente: mons. Lino Lombardi, che nativo di Ponsacco (Pi), al momento della visita era proposto in Barga, e il barghigiano prof. Angelo Duilio Arrighi, già preside dell’Istituto Magistrale di Barga, che aveva conosciuto, stringendoci amicizia, all’università pisana; tra l’altro, volendoli incontrare nella sua venuta a Barga di quel 1962.

Comunque e però quel “feeling” con Barga andava più a fondo e senz’altro risaliva al 1919, quando, dopo la Grande Guerra 1915 -18, cui aveva partecipato, dopo aver fattivamente aderito alla fondazione del Partito Popolare Italiano ed entrato nella direzione, il nome Gronchi comparve nelle liste dei candidati alle elezioni politiche nella circoscrizione di Pisa – Lucca – Livorno e Massa Carrara e inaspettatamente eletto alla Camera. Così ricorda questa pagina politica il direttore del mensile Il Giornale di Barga Bruno Sereni, nell’articolo “Il Presidente della Repubblica a Castelvecchio Pascoli”, riguardante la visita del Presidente Gronchi a Barga e pubblicato in prima pagina del numero d’aprile 1962, che in parte pubblicheremo a seguire:

“Venendo a Barga Giovanni Gronchi tornava nel suo vecchio e fedelissimo collegio elettorale, lo stesso che nel lontano 1919, eleggendolo deputato per la prima volta, rivelava alla Nazione un grande uomo politico.”  

In questo aprile 1962, 50° della morte del Poeta, il Presidente Gronchi raggiunse il Comune di Barga esattamente il giorno della ricorrenza, venerdì 6 aprile, dopo che i Corazzieri presidenziali, sulle loro moto assieme alla Polizia e di buon’ora, lo avevano scortato dalla residenza presidenziale di San Rossore sino alla meta, cioè, il Comune di Barga: Castelvecchio Pascoli, Barga e Fornaci di Barga.

Fu per Barga un giorno degno della migliore memoria e lo scrivente, seppur avesse solo nove anni, ricorda sua madre che lo sveltì nel vestirsi, perché insieme sarebbero andati a rendere omaggio al Presidente. Certamente le scuole erano state chiuse in vista dell’importante visita, altrimenti è lì che sarebbe dovuto essere. Enigma della memoria il perché non fosse stato con gli altri alunni che in festosa accoglienza, con bandierine, erano lungo il tragitto ad aspettare il Presidente. Comunque, luogo dell’appuntamento prefissato le nuove scuole di via dell’Acquedotto, dove il Presidente, dopo Castelvecchio Pascoli, sarebbe arrivato per l’inaugurazione degli stabili: le medie intitolate ad Antonio Mordini e le Magistrali nel nome di Giovanni Pascoli, progettate dall’ing. Ildo Barsanti di Barga, come le medie di Fornaci, anche queste inaugurate nel solito giorno dal Presidente.

Ricorda ancora chi scrive la bellezza di quei corazzieri che svettavano con i loro criniti elmi dorati, data l’altezza del bimbo, quasi la sola visione consentita per il gran numero di persone che si accalcavano sul piazzale antistante alle scuole. Ricorda ancora che fu un po’ lunga l’attesa del Presidente, perché tardava a venire e allora non seppe darsene una ragione circa quel ritardo. Questo fino a qualche anno fa, quando, volendo scrivere un articolo per L’Ora di Barga sulla figura del prof. Angelo Duilio Arrighi (un grande barghigiano) e preso contatto con i discendenti e incontrati, ecco il raccontare di quando il suo amico Presidente della Repubblica Gronchi volle incontrarlo quando venne a Barga per Pascoli e così ricordare e suggellare ancora quel legame affettivo; da allora si chiarì il perché di quell’attesa.

Prima di passare alle Parole di Bruno Sereni, stralciando passi dal suo ricordato articolo pubblicato su Il Giornale di Barga, dove si narra cosa avvenne durante quella visita, pensiamo interessante leggere insieme qualcosa che pubblicò Il Resto del Carlino di Bologna, dove, nel numero di venerdì 6 aprile 1962, si parla di Giovanni Pascoli a cinquant’anni dalla morte e della visita alla sua tomba del Presidente Giovanni Gronchi. Fu questa di Barga una visita alla tomba di Pascoli che in certo senso chiudeva un percorso iniziato dal neo Presidente della Repubblica Gronchi l’anno 1955, quando volle recarsi a San Mauro per la celebrazione del Poeta nel centenario dalla nascita che avvenne il 31 dicembre 1855.

Così titolava l’intera “terza pagina” il Resto del Carlino “Pascoli rivive nella sua lezione d’umanità”, mentre sul fianco destro appare “L’omaggio di Barga”, aperto con queste parole:

Gronchi aprirà a Castelvecchio e si porterà poi nella cittadina toscana che fu tanto cara al cuore del poeta Barga 5 aprile –Il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi interverrà domani venerdì alla cerimonia di apertura delle manifestazioni celebrative del cinquantesimo anniversario della morte di Giovanni Pascoli, che si svolgeranno a Castelvecchio Pascoli e a Barga. L’arrivo di Gronchi è previsto per le 10. Il capo dello Stato, insieme con le autorità che lo riceveranno in casa Pascoli, assisterà alla Messa celebrata dall’arcivescovo di Pisa mons. Camozzo; quindi visiterà la casa del Poeta e, alle 10,45, ripartirà per Barga …

Il Resto del Carlino, come anche altri giornali, ma specialmente questa testata bolognese, dette un notevole risalto al cinquantesimo della morte di Pascoli, anche perché in Bologna egli era morto il 6 aprile 1912, mentre ancora era uno dei professori della locale Università, succeduto al suo maestro Giosuè Carducci, notando tra l’altro che la testata era particolarmente cara al Poeta. Cosicché, dedicando alla sua memoria anche un supplemento di quattro pagine con varie firme, tra cui, Giuseppe Raimondi e Giovanni Semerano (2) per i legami con la Romagna, con un’intervista a Manara Valgimigli che parlerà dell’età Carducciana e Pascoliana, poi Vittorio Lugli e Claudio Varese per il Pascoli poeta e politico, Massimo Dursi per i luoghi pascoliani, Giannino Zanelli trattando i rapporti con Mariù e altre memorie.

Ora, però, è tempo di dare voce alla stampa di Barga, al Giornale di Barga, che a firma del direttore Bruno Sereni così esordisce nell’articolo:

“Il Presidente della Repubblica a Castelvecchio Pascoli”

Quando nel numero di ottobre di questo nostro giornale anticipammo la notizia che il Presidente Gronchi sarebbe venuto a Castelvecchio Pascoli il 6 aprile, eravamo certi ch’Egli non avrebbe mancato all’appuntamento nel cinquantenario della morte del Poeta, essendo stato presente a San Mauro Pascoli nella ricorrenza del centenario della nascita, nel 1955.

Così è stato. Barga e i pascoliani d’Italia sono oggi due volte grati al Presidente della Repubblica Italiana, di questa sua continua presenza nel mondo eterno della poesia pascoliana.

Egli è giunto a Castelvecchio, proveniente dalla residenza presidenziale di San Rossore (Pisa), nella mattina del 6 aprile. Lo accompagnava il Presidente della Camera dei Deputati On. Leone, il Ministro On. Medici, in rappresentanza del Governo, il Senatore Angelini, sottosegretario e diversi parlamentari.

Sul colle di Caprona era il nostro Sindaco Cav. Felice Menichini e il Presidente del Comitato Nazionale Onoranze a Giovanni Pascoli, On. Prof. Giuseppe Togni e i membri del Comitato.

Appena il Presidente Gronchi è sceso dall’auto presidenziale, scroscianti applausi e festose grida di saluto si sono levate dalla folla che gremiva le adiacenze, le finestre delle prospicienti la strada ed il giardino antistante la cappella. Il Sindaco di Barga si è fatto incontro al Presidente della Repubblica e con voce commossa gli ha rivolto un indirizzo di saluto a nome della cittadinanza.

Il presidente si è poi portato nella cappellina ove l’Arcivescovo di Pisa S.E. Mons. Ugo Camozzo ha celebrato la Santa Messa, al termine della quale il Capo dello Stato entrava in casa Pascoli e qui il Sindaco Cav. Menichini faceva dono al Presidente di una copia del volume: Omaggio di Barga a Giovanni e Maria Pascoli, rilegato in pelle con caratteri in oro. (1)

Il Soprintendente Bibliografico della Toscana Prof. Giovanni Semerano, sotto la cui guida sono state riordinate le carte del Poeta, e la Prof.ssa Maria Ghirlanda, che ha curato il riordinamento interno della casa, accompagnavano il Presidente Gronchi da una stanza all’altra facendogli notare i cimeli più significativi.

A BARGA

Sull’Altana il Presidente della Repubblica ha sostato ad ammirare l’incantevole scenario delle Apuane, i cui pizzi ammantati di neve brillavano sotto i raggi di un meraviglioso sole primaverile …

… Da Barga intanto una tenue brezza portava la eco smorzata di un festoso doppio di campane che ha continuato a suonare a distesa fino al momento in cui il corteo presidenziale è giunto al Largo Roma, tutto imbandierato.

La prima auto arrivata è stata la staffetta della Polizia che ha elettrizzato la numerosa folla … Subito dopo la staffetta è giunta una pattuglia di Corazzieri in motocicletta, mentre altri, appiedati, in alta uniforme, e Carabinieri, erano di fazione all’ingresso del villaggio scolastico. I Corazzieri con l’elmo e il crine nero giù per le spalle erano oggetto di sconfinata ammirazione dalle centinaia dei nostri bambini di tutte le scuole di Barga …

GLI AMICI DEL PRESIDENTE

… E venendo a Barga Egli sapeva di trovare vecchi compagni di scuola, come il nostro amato Proposto Mons. Lino Lombardi, e di università, come il nostro caro Prof. Duilio Arrighi. Entrambi, nonostante le malferme condizioni di salute, erano lì ad attenderlo e a ringraziarlo a nome della cittadinanza dell’alto onore ch’Egli aveva fatto al Poeta di Castelvecchio. Egli li ha subito riconosciuti e, facendo uno strappo al protocollo, si è intrattenuto con essi mentre i fotografi lampeggiavano a più riprese.

GLI INVITATI

Tagliato il nastro tricolore e ufficialmente inaugurando il bellissimo complesso scolastico. Scuola Media ‘Antonio Mordini’ e Istituto Magistrale ‘Giovanni Pascoli’, il Presidente con tutto il seguito è entrato nella sala magna. I presenti si alzavano in piedi. Erano i Sindaci della Provincia e dei Comuni di Romagna con San Mauro in testa … (elenco degli illustri presenti) … La sera avanti da Napoli era giunta la signorina Libera Carelli presidentessa dell’Associazione del Libro Italiano … felicissima interprete e divulgatrice dell’opera pascoliana … Da Milano era giunto il prof. Augusto Vicinelli che ultimamente ha pubblicato un volume di circa mille pagine: ‘Lungo la vita di Giovanni Pascoli’, scritto dalla sorella Mariù e da lui ampliato e commentato. Egli era giunto a Barga in compagnia del nostro caro amico Dott. Leonello Manzi di Bologna … Con il Dott. Manzi era nella stessa auto la signora Murari, figlia di Ida Pascoli, sorella del Poeta. (segue l’elenco presenti all’Aula Magna) … Presenti nell’aula, ove di lì a poco il prof. Mario Donadoni (3) avrebbe pronunziato l’alata orazione pascoliana, erano gli intimi di Casa Pascoli a Castelvecchio, Guglielmo Donati, il nipote dello ‘Zi’ Meo’, e della buona Attilia, venuto da Chicago … Nancy Caproni, figlia del defunto dr. Alfredo (Caproni) … Se il Pascoli rimase a Barga e la elesse a sua eterna dimora assieme alla sorella Mariù, tutto il merito è stato del dott. Alfredo Caproni e dei suoi intimi amici barghigiani …

A FORNACI

Finita la cerimonia pascoliana il Presidente della Repubblica e tutto il seguito si portava a Fornaci ove nello stesso giorno veniva inaugurato il nuovo edificio della Scuola Media nella località di Caterozzo. Anche Fornaci, come Barga, era tutta imbandierata con molti striscioni esaltanti la figura del Capo dello Stato.

A ricevere il Presidente era il Sindaco di Barga Cav. Menechini, il dott. Ing. Ildo Barsanti progettista e direttore dei lavori della nuova sede della Scuola Media. I locali sono stati benedetti dall’Arcivescovo S.E. Mons. Ugo Camozzo, presente il parroco di Fornaci, Don Lido Ferretti, dirigenti tecnici e amministratori dello stabilimento metallurgico S.M.I. Molta folla era anche a Fornaci ad attendere il Presidente …

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(1) Il libro “Omaggio di Barga a Giovanni e Maria Pascoli”, curato da Corrado Carradini e Bruno Sereni, che si pregia di avere in copertina “La Vendemmia” del pittore barghigiano Alberto Magri, aveva visto le stampe della Tipografia Gasperetti di Barga,  proprio in questo 1962 della visita del Presidente Gronchi. Dal Sommario stralciamo gli argomenti principali del libro:

“Qualche malinconia per la sordità dei critici” di Giovanni Semerano. pagg. 9 – 12

“Un pericolo poetico per ‘Romagna’” di Augusto Vicinelli. pagg. 13 – 15

“Scuola e sanità nel discorso di giovanni pascoli ai medici di castelnuovo” di Alberto Grassi. pagg. 19 – 23

“Ricordo di Mariù” di Lorenzo Verzani. pagg. 25 – 28

“Giovanni Pascoli e la lotta a Barga dal 1900 al 1911” di Bruno Sereni. pagg. 29 – 44

“Giovanni Pascoli agli amici” (raccolta di inediti) di Corrado Carradini. pagg. 47 – 117

“Giovanni Pascoli e la Famiglia Magri” di Albertina Furno Magri. pagg. 119 – 126

“Giovanni Pascoli nel Giornale di Barga” (regesto di cose Pascoliane dal 1949 al 1961) di Bruno Sereni. pagg. 128 – 141

 

(2) (3) Circa le figure dei professori Giovanni Semerano e Mario Donadoni, dobbiamo dire che ebbero una importante parte circa l’inventariazione dell’Archivio di Pascoli; il primo ricevendo l’ufficiale incarico, mentre il secondo e nei fatti operando. Per saperne di più si veda il sito “Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte” al Link http://www.pascoli.archivi.beniculturali.it/index.php?id=111

 

 

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