Incontro al Mise. Da KME la garanzia: nessun licenziamento. Possibile arrivo da settembre di Cassa integrazione straordinaria per 12 mesi

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ROMA – Nessuna intenzione da parte di KME di aprire alcuna procedura di mobilità. Non ci sarà quindi a settembre ed anche oltre nessun licenziamento all’interno dello stabilimento. La buona nuova arriva fresca, fresca da Roma e ce la comunica il segretario Toscana Nord della UILM, Giacomo Saisi al termine del secondo e positivo incontro tra il MISE, l’azienda ed i sindacati per parlare del futuro di KME e per richiedere la proroga degli ammortizzatori sociali.

C’era preoccupazione fino a stamani tra i lavoratori perché il rischio era che a settembre si abbattesse su tanti di loro la mannaia legata agli esuberi, ma non ci saranno appunto i temuti licenziamenti. L’azienda ha dichiarato quanto detto al Ministero, mentre da parte del Ministero si è aperta la possibilità di una proroga degli ammortizzatori sociali. Il tutto avverrà però trasformando la solidarietà (solo però per lo stabilimento  di Fornaci di Barga) in cassa integrazione straordinaria. Ora, ci dice Saisi, c’è da lavorare in modo che il 23 settembre quando scadrà il contratto di solidarietà si possa avere una proroga di 12 mesi di CIGS, legata ovviamente ad un progetto di riorganizzazione e di rilancio del gruppo. In tal senso l’azienda, per quanto riguarda la vicenda pirogassificatore, ha confermato l’intenzione di andare avanti con il progetto di autoproduzione di energia elettrica e con tutto quello che ne consegue (academy per economia circolare) ed entro agosto/settembre ha confermato che verrà presentato un progetto definitivo alla regione Toscana; progetto che a settembre verrà presentato anche al MISE.

Per quanto riguarda la cassa integrazione, la palla passa ad azienda, sindacati ed anche alla Regione Toscana per presentare la richiesta di CIGS al MISE: “Andrà fatto – spiega Saisi – nel più breve tempo possibile con la firma congiunta della richiesta . Questo ci permetterà di fare il passo da solidarietà a cassa integrazione e le possibilità che ci venga accordata la CIGS sono buone anche se al momento ancora non c’è certezza. Dunque ora l’azienda preparerà tutta la procedura che poi dovrà essere sottoscritta dalle parti”.

“Per quanto ci riguarda siamo soddisfatti – ha commentato alla fine Saisi – C’è l’elemento estremamente positivo  che non siano stati annunci di nessun esubero. Questa è la notizia migliore che ci potevamo aspettare. L’atro aspetto è la possibilità di dare continuità a questa fase di crescita che abbiamo avviato con un anno di proroga”

“Peraltro – continua ancora –  L’azienda ha confermato il trend di crescita dello stabilimento che secondo i dati in possesso potrebbe portare a confermare per il 2018 una produzione fino a 60 mila tonnellate con la possibilità di poter investire su nuovi forni fusori elettrici per arrivare alle famose 80 mila che servirebbero poi a reintegrare tutti i lavoratori. Ovvio che tutto questo si farà se potrà proseguire il discorso dell’autoproduzione di energia elettrica.”

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