Mario Puppa (PD): Gassificatore? La strada ipotizzata non è la più semplice

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Sulla vicenda del pirogassificatore, dopo l’intervento del sindaco di Barga, Marco Bonini un’altra presa di posizione in chiave PD; quella del segretario territoriale, Mario Puppa che dichiara: “Il confronto non si trasformi in un drammatico duello fra salute e lavoro”.

“La discussione aperta dalla bozza d’accordo recentemente siglata dalla giunta regionale ci spinge a prendere posizione riguardo al tema del rilancio industriale dello stabilimento KME di Fornaci di Barga – dichiara Puppa – Il sito produttivo di Fornaci ha ricoperto e ricopre un ruolo strategico per l’economia del nostro territorio e per questo abbiamo apprezzato l’azione di rilancio messa in campo in questi due anni dall’attuale gruppo dirigente per contrastare le grandi difficoltà incontrate dall’azienda a causa della congiuntura internazionale e dalla grave crisi del settore. Riconoscendo i grandi sacrifici, specie dei lavoratori, oggi non possiamo che porci al loro fianco in vista dell’incontro di lunedì presso il Ministero dello sviluppo economico per chiedere una proroga del contratto di solidarietà in scadenza per il prossimo settembre: questo perché la ripresa registrata, specie nel 2017, deve essere accompagnata adeguatamente dallo Stato con nuovi strumenti di sostegno al reddito. Come il precedente Governo è riuscito ad assicurare proroghe degli ammortizzatori sociali per gli addetti della ex Lucchini di Piombino e dell’Ilva di Taranto ci auguriamo che l’attuale faccia altrettanto per i lavoratori KME.”

“Se da una parte ci poniamo quindi con forza a difesa del lavoro e dei lavoratori – continua – con altrettanta chiarezza ci appelliamo alla ragionevolezza di  tutti i soggetti coinvolti affinché il piano di rilancio di cui si sta discutendo da tempo non si trasformi nel più drammatico dei duelli: quello fra salute e difesa dei posti di lavoro.”

“Se la necessità di garantire autoproduzione di energia elettrica per l’azienda è certamente un elemento centrale sul quale dovrà poggiare il definitivo rilancio, è altrettanto vero che la strada ipotizzata non è  la più semplice da perseguire. – puntualizza Puppa – Conosciamo bene le forti richieste del mondo cartario per l’individuazione di soluzioni che consentano di chiudere in maniera più efficiente il ciclo degli scarti della loro lavorazione ma è altrettanto vero che la strada della gassificazione sia estremamente difficile da percorrere ed in larga parte anche superata dall’affermarsi del tema dell’economia circolare.”

“Se così non fosse stato impianti di gassificazione sarebbero già stati realizzati dieci anni fa a Diecimo e forse ancor prima all’interno del distretto cartario lucchese; sottovalutare o addirittura banalizzare le istanze di tanti cittadini che non ritengono che questa sia la strada giusta da intraprendere, sarebbe un gravissimo errore.”

“Il mio – conclude Puppa – è un appello che faccio alle istituzioni: si analizzi  approfonditamente i pro e i contro del progetto senza “scivolare” in affrettate e poco coerenti prese di posizione che danneggerebbero tutti indistintamente. Come partito Democratico siamo assolutamente concordi quindi con la posizione del Sindaco di Barga Marco Bonini che ritiene indispensabile una valutazione accurata, al momento delle presentazione del progetto da parte dell’azienda, che metta al primo posto la salute dei cittadini”.

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Commenti

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  1. Francesco Suffredini


    Voglio dire solo una cosa , per rilanciare la valle del Serchio sicuramente non serve un gassificatore , il quale non guarda in faccia nessuno e colpisce sia chi ora lo vuole che chi non lo vuole , altra soluzione per cartiere invece di bruciarlo ci facciano pancali in plastica visto che abbimo gia azienda che a Cappannori le produce , in piu c’è progetto anche proprio all’interno della kme ha riciclo plastiche derivanti da sbucciatura fili elettrici ecc e fa composti per edilizi da scarto plastica , ottimo prodotto anche questo, come si vede altre possibilità ci sono , altra menzogna rilancio kme ..solo favole ,in questi anni se fatto di tutto per chiuderla ,azzerando del tutto le competenze tecniche dell’azienda , ma vero rebus ,perchè l’azienda ha ignorato tutti lavori di rimodernamento impianti? direi che non ci sono dubbi la nostra produzione di materiale rame non deve essere fatto in Italia . rimarà il fatto che se verràcostrito questo mostro mangeremo funghi già conditi di tutto , e sicuramente non solo quelli .

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