Rifugio Marchetti al Lago Santo: “Basta dare le responsabilità della chiusura all’ASBUC”

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Non ci sta il nuovo comitato di gestione dell’ASBUC di Barga; sulla stampa emiliana in questi mesi è stato più volte chiamato in causa per la vicenda relativa al rifugio Marchetti presso il Lago Santo; chiuso dall’ottobre 2015, da quando il gestore Giorgio Ballestri è stato sfrattato per morosità da una sentenza del giudice, poi confermata recentemente in appello, che condanna l’ex gestore a pagare anche gli arretrati ammontanti a circa 15 mila euro.

In maniera più o meno esplicita, fa notare il presidente dell’ASBUC, Francesco Feniello, il comitato di amministrazione dei beni di uso civico viene ritenuto tra i responsabili del danno che si sta verificando causa la prolungata chiusura del rifugio che ormai è inutilizzato dal 2015:

“Come se la prolungata inattività fosse  colpa nostra – dice Feniello – Addirittura della vicenda, al di là dall’Appennino, se ne starebbe occupando anche l’ex ministro Claudio Giovanardi che, come riporta Il Resto del Carlino in un articolo dei giorni scorsi, sta tuttora ‘cercando di portare al tavolo tutti gli attori coinvolti, Regioni comprese, con obiettivo la rinascita del Rifugio Marchetti’.

Nei mesi scorsi Giovanardi aveva anche dichiarato  di voler portare un ramoscello d’ulivo ed arrivare ‘ad una soluzione condivisa’.

Dell’intervento nella vicenda da parte del senatore Carlo Giovanardi, ASBUC però non ha mai avuto neppure sentore, nel senso che, almeno per quanto riguarda l’attuale comitato di gestione di cui posso riferire, mai ci risulta ci sia stato un contatto da parte dello stesso. Se vuole veramente portare un ramoscello d’ulivo sulla vicenda per arrivare ad una soluzione condivisa, non dovrebbe pensare di contattare anche l’ASBUC che mi risulta essere non una parte marginale in questa vicenda?”

Comunque sia è inaccettabile che dall’Emilia si scarichino sull’ASBUC le responsabilità per il destino del rifugio Marchetti e per quella chiusura che rischia di danneggiare e penalizzare un rifugio peraltro storico. Siamo noi i primi a volerne la riapertura, il ripristino ed il rilancio del Marchetti, la cui proprietà, vorrei sottolinearlo, è dell’ASBUC, cioè la comunità dei cittadini del Comune di Barga e non il Comune di Barga.”

La vicenda è ormai di lunga data ed il contezioso tra il vecchio gestore e tra ASBUC va avanti dal 2015 appunto. Della vicenda ASBUC Barga ha anche aggiornato sugli ultimi sviluppi la popolazione, nell’assemblea indetta lo scorso 25 gennaio a Barga.

Feniello, dal legale avv. Romano Zipolini che rappresenta l’ASBUC nel contenzioso, ha fatto preparare anche un lungo memoriale contenente alcune precisazioni sulla vicenda, a cominciare dalla proprietà del Marchetti attestata dai titoli che sono stati trascritti nei pubblici registri e non solo: “Lo attestano anche tutte le numerose sentenze emesse dal Tribunale di Modena- sta scritto nella memoria preparata dall’avv. Zipolini – lo ha riconosciuto espressamente persino il suddetto precedente gestore quando, nel lontano 2001, sottoscrisse il contratto di affitto. Il rapporto locatizio è iniziato e proseguito con soddisfazione delle parti, fino al mese di novembre 2012 quando il conduttore ha cessato di pagare qualsiasi canone. Non ha pagato l’assicurazione del fabbricato e non ha più garantito alcun adempimento, compresa la manutenzione del bene.

ASBUC ha atteso addirittura due anni prima di essere costretta a procedere giudizialmente, dinanzi al Tribunale di Modena (sfratto per morosità).

Sia prima di quella data, sia dopo e fino ad oggi, ASBUC si è fatta promotrice di soluzioni bonarie.

Essendo evidente l’impossibilità per il conduttore di far fronte agli obblighi assunti (la sola morosità – escluse cioè tutte le spese delle liti, per diverse migliaia di euro, della esecuzione, e dei danni – ha raggiunto l’importo finale di oltre €. 24.000 oltre IVA, rivalutazione ed interessi) e non avendo certamente ASBUC interesse ad una gestione in proprio (ASBUC è sempre stata apertamente disposta a consentire il subentro ad un Gestore locale, dopo regolare, trasparente e pubblica contrattazione), ci siamo impegnati,  in ogni sede, a cercare di definire ogni pendenza con il signor Ballestri, compresa la liquidazione di una indennità, prevista nel contratto che lo stesso Ballestri ha cercato in ogni modo di disattendere, argomentando che ASBUC non sarebbe stata titolata a sottoscrivere quel contratto, in forza del quale, peraltro, egli ha potuto gestire proficuamente il rifugio Marchetti, per oltre dieci anni e fino a quando è divenuto moroso.

ASBUC ha sempre dimostrato la volontà di riprendere l’attività del Rifugio Marchetti a mezzo di gestore serio e locale. Ha intrapreso ogni possibile, proficuo contatto con tutte le realtà territoriali e, in particolare, con la locale Amministrazione.

Purtroppo, la ripresa dell’attività del Rifugio Marchetti è stata impedita per anni ed è tuttora impedita dall’imponente (quanto vano) contenzioso intrapreso dal vecchio gestore.

Sempre per responsabilità del vecchio conduttore, quel procedimento non si è ancora concluso e ASBUC – benché sia questa la propria volontà, sempre espressa – non è in condizione, non solo di far riprendere l’attività del Rifugio, ma anche solo di compiere quegli interventi di manutenzione, che la trascuratezza e gli inadempimenti di chi l’ha occupato anche quando non aveva più alcun titolo, hanno reso inevitabili”

 

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