Salvi gli uffici postali del comune di Barga. Accolti dal TAR altri ricorsi tra cui quello di Barga

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Il TAR di Firenze ha accolto il ricorso presentato da Barga contro la chiusura degli uffici postali di Castelvecchio Pascoli e di Mologno (e contro l’apertura ad un solo giorno dell’ufficio di Filecchio). La notizia è stata rilanciata oggi sulla sua pagina Facebook dal presidente di UNCEM. Oreste Giurlani.

Al tribunale Amministrativo regionale lo scorso 6 aprile è avvenuta la discussione di 25 ricorsi presentati dai Comuni contro le chiusure e oggi è emersa la notizia dell’accoglimento di un primo gruppo tra cui anche Barga: “Dopo Cinigiano a febbraio – annuncia Giurlani – il TAR ha accolto i ricorsi di Barga, ma anche dei comuni di Pienza; Massa Marittima; Carmignano; Greve in Chianti; S. Giovanni d’Asso; Roccastrada e Montieri. Un grande risultato. E ci attendiamo che nei prossimi giorni venga confermato anche per gli altri ricorsi discussi.”

Gli fa eco il sindaco di Barga, il comune che in provincia di Lucca era sicuramente tra i più colpiti dal piano di chiusure e tagli annunciato lo scorso anno da Poste.

“C’è ovviamente grande soddisfazione per questo risultato che lascia inalterato il sistema degli uffici postali presenti sul nostro territorio. Tutti restano aperti ed è davvero un grande risultato. Fin dall’inizio avevamo contestato a Poste questa decisione cercando con l’azienda di trovare anche una soluzione che però non aveva mai voluto trovare. Da qui la presentazione, insieme ad altri comuni del ricorso, coordinato per nostro conto da ANCI con la collaborazione di UNCEM Toscana.

Siamo davvero felici di sapere finalmente conclusa una vicenda che se fosse andata in porto avrebbe rischiato di vedere il nostro territorio e soprattutto la nostra popolazione anziana fortemente penalizzati dalla chiusura di due uffici che offrono un importante servizio”.

In verità era atteso questo nuovo pronunciamento del TAR a favore dei comuni. Un primo ricorso accettato per il comune di Cinigiano a febbraio era stato ritenuto una vera e propria sentenza pilota. In essa si affermava che «la chiusura di un ufficio postale non può essere disposta solo per ragioni di carattere economico, senza considerare il criterio di distribuzione degli uffici e senza ponderare il pregiudizio alle esigenze degli utenti derivante dalla chiusura». Ancora non è nota la sentenza dei ricorsi accettati ieri, ma non dovrebbe discostarsi di molto.

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