Giorno della memoria: per non essere indifferenti

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Una giornata per non dimenticare, per imparare ad essere uomini e donne consapevoli. La Memoria è anche questo, conoscere per far sì che le atrocità non si ripetano.

A Barga era ospite dell’Amministrazione Comunale e dell’Istituto Superiore Enrico Modigliani per raccontare la persecuzione fascista e nazista subita dalla sua famiglia e da milioni di ebrei. A fare gli onori di casa, in un’Aula Magna con 250 alunni, la dirigente Catia Gonnella e l’assessore alla cultura, Giovanna Stefani. Con loro Andrea Giannasi che ha curato l’evento e il presidente della sezione di Barga dell’ANPI, Mauro Campani.

Ed Enrico Modigliani, 79 anni, con grande capacità comunicativa ha saputo tenere incollati al suo racconto tutti i presenti: la storia di suo padre licenziato perché ebreo all’indomani delle leggi razziali (lui le ha chiamate razziste), la consegna della radio perché le famiglie ebree non potevano averne in casa, la raccolta dei cinquanta chili d’oro per i tedeschi che minacciavano la deportazione di 200 capofamiglia, la fuga nella campagna romana vissuta con il terrore di un bambino di sette anni. Ma anche l’altruismo dei “buoni” che lo hanno nascosto con la sua famiglia e che ora sono fra i “giusti” di Israele. Una tragedia che ha trovato le sue radici buie nell’indifferenza: essere indifferenti è stata, ed è, la cosa peggiore, il terreno dove può ripetersi il male.

Questa giornata serve a questo, a non essere indifferenti perché un giorno potremmo essere noi la minoranza che silenziosamente viene discriminata. Il racconto di Modigliani, che ha vissuto gli anni della guerra nella campagna romana, si è concluso con un gioco che faceva con suo padre: doveva calarsi legato ad una fune dal secondo piano della casa con la sorellina di pochi mesi in braccio, slegarsi velocemente e scappare; per lui un gioco, ma erano prove per la loro salvezza se fossero arrivate le SS. Una vicenda ancora più amara. Tanti gli applausi a concludere la mattinata, intensa e ricca di spunti di riflessione, con la certezza che narrare ogni giorno questa tragedia serva a non dimenticare.

Tanti i ragazzi che lo hanno voluto salutare, stringergli la mano e fare qualche fotografia. Ci ha lasciato tanta amarezza, ma anche con la consapevolezza che abbiamo visto un uomo forte e sereno. Grazie per essere venuto a Barga.

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Commenti

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  1. pier giuliano cecchi


    R: Giorno della memoria: per non essere indifferenti
    Condivido il tuo apprezzamento per Modigliani. Veramente “un uomo forte e sereno”, che riesce a leggere la storia, personale e collettiva, senza “spingere” le persone che ascoltano verso una parte o l’altra ma trattando le cose storiche per il loro vero valore: positivo e negativo. Un costruttore di pace. La pace per essere condivisa ha bisogno di questi uomini, saldi, saggi e sereni, che sanno parlare anche a chi, troppi, vivono ogni cosa nell’indifferenza. Questi non si può che avvincerli parlandogli piano, sommessamente, serenamente ma fermamente delle grandi brutture della nostra umanità, successe da noi, in Europa e che ancora, purtroppo, accadono nel Mondo.Spingere agli “estremismi” non è da costruttori di Pace.

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