Ieri è stato presentato di fronte a un nutrito pubblico il volume “Maria Pascoli, la signorina di Castelvecchio” di Sara Moscardini e Pietro Paolo Angelini. La presentazione, tenutasi presso il Conservatorio di Santa Elisabetta a Barga, coincide coi giorni della scomparsa di Mariù, morta nella notte tra il 4 e il 5 dicembre di 62 anni fa.
Durante la giornata sono stati raccontati i rapporti tra i fratelli Pascoli e l’Istituto di Santa Elisabetta. Il Conservatorio può essere annoverato tra i luoghi del cuore pascoliani, non solo perché Giovanni e Mariù ebbero sempre a cuore un tema come l’istruzione, ma anche perché sostennero sempre in concreto l’esistenza di questa piccola e plurisecolare realtà.
Il primo a ricostruire questo rapporto fu Pier Giuliano Cecchi che in occasione del centenario pascoliano nel 2012 recuperò la memoria di una visita che il poeta fece al Conservatorio nel 1901 nella veste di ispettore ministeriale.
Anche fra la sorella del poeta e l’istituto furono costanti i contatti negli anni, sia con le maestre che con le educande. I rapporti col Conservatorio non furono però solo vissuti a livello personale, ma anche dal punto di vista istituzionale: molte volte coloro che erano preposti all’amministrazione del Conservatorio chiesero a Maria di intervenire presso la sua rete di conoscenze per diverse istanze.
Foto: Pier Giuliano Cecchi
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