Anno 1570: seconda visita al cinquecentesco Palazzo Pretorio. (secondo articolo) Con il precedente e tredicesimo articolo abbiamo comunicato e un poco descritto, la prima parte dell’inventario delle cose mobili che esistevano l’anno 1570 a Palazzo Pretorio, mentre, riprendendo il nostro cammino, con il presente lo porteremo al suo termine.
S’inizia proponendo subito le fedi dei vari cavalieri poste in calce al presente inventario. Come già detto il Cavaliere, era nominato in coppia con il Podestà e di questi anticipava il suo ingresso. Tra i vari riti di legge era chiamato a prendere visione e in consegna questo pubblico atto, la cui accettazione prevedeva, appunto, la fede in oggetto. Le anticipiamo, rispetto alla loro posizione nel testo storico, per dare subito l’idea del modo, seppur semplice, di come si annotava la cosa.
Ovviamente si tratta di semplici scritture ma non altrettanto lo era la visita e constatazione delle cose esistenti all’interno del Palazzo, che senz’altro doveva durare quel tempo necessario per poi, consapevolmente, arrivare all’accettazione. Per esempio alla fede di ser Donato Bocci del 26 marzo 1571, possiamo vedere delle aggiunte in calce alla breve dichiarazione, probabili aggiunte avvenute nel tempo o alla sua venuta, come scassi di cose guaste. Le fedi iniziano con quella di Filippo Revagnoli del 26 marzo 1570 e terminano con quella del marzo 1572 (s.f.) 1573, attestante che l’inventario fu preso in carico da Giovanni Baloci, cavaliere del podestà Pandolfo Petrucci, che rimase in carica per un anno.
Circa la durata in carica dei Podestà di Barga va detto che con l’anno 1571 c’era stata un’indicativa variante, infatti, con data 29 gennaio, gli stessi podestà di Barga non riceveranno più l’incarico per sei mesi, bensì per un anno. Il primo a durare in carica un anno sarà messer Piero Bencivenni. Eccoci ora alle fedi dei Cavalieri:
“A dì 26 Marzo 1570
Ricevute le dette robbe et masseritie contenute in questo da c: 164 sino a questo foglio per me Filippo Revagnoli, Cavaliere di Benedetto Capitani Podestà di Barga.
A dì 26 di settembre 1570
Io Vincenzo Portinari da Portico, al presente Cavaliere del Podestà di Barga Messer Guglielmo da Verrazzano, ho riviste e trovate tutte le soprascritte robbe e masseritie nel palazzo della podesteria di Barga, e in fede ho sottoscritto di mia propria mano quanto di soprascritto in Barga.
A dì 26 di Marzo 1571
Io Ser Donato di Michele Bocci del Castiglione Fiorentino, al presente Cavaliere del Signor Podestà di Barga, Messer Piero di Biencivieni Bencivieni, ho rivisto et ho trovato tutte le soprascritte robbe et maseretie nel palazzo della podesteria di Barga et in fede ho sottoscritto di mia propria mano questo dì soprascritto in Barga.
ü Il treppiedi di ferro: ferro dalla fune della campana, alla Ragione di Giuseppe (Bartolini) Camerlingo c: 79. Item alla Ragione di Cesare Mazzanga c: 111.
ü Catino di rame.
ü Coppo di olio.
ü Catino di legnio.
ü Saccone.
ü Schidone.
ü Forziere di noce.
ü Un paio di barili.
ü Catino di legnio rotto.
Bigonciolo dall’aqua.
Secchia di Rame.
Per a dì primo di marzo 1571.
Io Pierfilippo Asirelli dalla Rocca a San Casciano, al presente Cavaliere del Magnifico Messer Bernardo Carnesecchi Podestà di detto luogo ho ritrovato tutte le dette masseritie come di sopra ………. in fede.
(Marzo 1572)
Io Giovanni Baloci da San Geminiani, notaro dei Mallefitii del Magnifico Pandolfo Petrucci, ho riscontro et trovato esservi le dette masseritie come di sopra et facto memoria”.
Viste le fedi dei Cavalieri dei Podestà ed entrando nel merito di quanto leggeremo, oltre ciò che si è già detto nel passato articolo, dobbiamo ancora far osservare che le parti di scritto, poi cancellate con un rigo, rispecchiano fedelmente il testo, nel senso che abbiamo ricopiato quanto quello, ci presenta. Inoltre, quando si arriva alle prigioni, vedremo che sono 3: una è detta “segreta” e non sappiamo dire dove fosse allocata, perché è solo citata come esistente, le altre due invece, almeno indicativamente, si dice fossero, una sotto la Sala del Consiglio, mentre l’altra sotto la camera degli sbirri. Interessante è conoscere che nella sola prigione detta segreta erano in uso ceppi e ferri da mettere ai piedi; ma delle prigioni ne riparleremo ancora in altro articolo. Ora iniziamo a leggere la seconda e ultima parte dell’inventario, che inizia con la “cucina”, poi troviamo un “orto”, una “cameretta e anti cameretta”, due “camere a piano della Sala”, infine il “Fondo, cella, stalla e prigioni”:
Cucina:
Porta fra la cucina et la sala di uno pezzo, con 2 bandelle et 2 gangheri, con catenaccio et una campanella.
Cassetta ad uso d’orcella, con coperchio, con 2 paia di cappioni, con sportello in detto coperchio, con 2 paia di coppioni regolato atorno, in su 2 piedi di tavola.
Aquaio con 2 palchetti di legnio: che hora ci mancano.
Credenzaccia con 4 pulcucci aperta dinanti.
Tavola appiccata con 4 piedi quadri.
Rastrellaccio da tener provviste.
Gabbia di polli: un coppaccio da olio fesso nel corpo. S’è finito di rompere.
Lanterna di legno per tenervi dentro la carne. S’è rifatta di legno tela et è in cantina.
Pancaccio da sedere.
Cassettacia: è ita a male per vecchiezza.
Sediaccia di legno a chiovola*: Hoggi guasta affatto.
*(Sedia con snodo tipo i compassi.)
Una secchia di legnio per laqua: Per una secchia alla ragione di ser Baccio c: 11. (n.d.r.: cassettacia, sediaccia e secchia). Casse, che si sono logorate al tempo del Magnifico messer Pandolfo Podestà.*
* (Pandolfo di Pietro Petrucci fu podestà di Barga dai primi di marzo 1572 stile fiorentino sino al febbraio 1573, solito stile (Stile comune 1573-74). Questo dato ci fa capire, come già spiegato, che il presente inventario ebbe vigore anche successivamente a questi 1570).
Secchia di rame con manico et fune: logora la fune, ricompra alla Ragione di ser Baccio c: 10. Secchia detta rimane al Cancelliere per sue masseritie.
Mortaio et pestello.
Camino con 2 alari, con catenelle in luogo di palle: molle, paletta in sala: et schidone, graticola; 2 trespoli da padella: catena dal paiolo: una gratta cascio, statera grossa pesa Libbre 154: una lucerna l’hanno i birri, una tavolaccia sopra la trave: la cassetta della spazzatura, un paiolo con manico di Libbre 9. La paletta si ruppe, che si rifece, alla Ragione di Giuseppe Bartolini c: 47.
Finestra d’un pezzo, con 2 bandelle et 2 cancri, ferrata con i ferri per l’altezza et 4 a traverso.
Finestrina da un pezzo, con 2 bandelle et cancri, con saliscende et riscontri et ferrata con 2 ferri in croce.
Porta che va nell’orto di 2 pezzi et 4 bandelle et cancri, catenaccio, 4 anelli et serratura, coperta con 2 par di coppioncelli et 2 bandelline appiccate al coperchio, toppa a chiave.
Tinello da bucato con 3 cerchi alla Ragione di Giuseppe (Bartolini) c: 48.
Due trespoli, uno da paiolo, l’altro da teglia, fatti alla Ragione di Giuseppe Bartolini camerlengo c: 78. Replicati di sopra, perciò si cassa qui.
Orto:
Porta che s’entra in detto orto verso la chiesa d’un pezzo et 2 bandelle et cancri, catenaccio et 2 anelli di ferro. Rubbate le bandelle, ricompre alla Ragione di ser Baccio c: 31.
Sei susini et un rosaio tutto curato atorno.
Cameretta et anti cameretta d’incontro la tavola senza la finestra:
Porta che va di sala in detta cameretta di 2 parte, con 4 bandelle et cancri, catenaccio et 4 et una catenella.
Finestra di pietre in 2 parte, con 4 bandelle et cancri et 4 anelli.
Due panche da letto: verso fondo tutto uno pezzo con pagliariccio.
Una cassettaccia quadra con coperchio, con 2 paia di coppioni. Cassa perché è consumata a fatto.
Anticameretta:
Porta di 2 pezzi che va dalla cameretta in detta anti cameretta, con 4 bandelle et cancri et catenaccio, 4 anelli et serratura, con una catenella, con uno anello et riscontro da saliscende et chiave.
Arcella da pane – Arcella da pane è in cucina.
Madia da pane lavorata dinanti in 4 piedi, con coperchio ….. lo sportello confitto.
Camerotto di legnio con la porta, con 2 bandelle et 2 gangheri.
Uno staccio: casso che s’è logro. Una secchia di legnio con 2 manici.
Tre tavole d’abeto consumate ma rifatte da Piero Bencivenne alla Ragione c: … *
*(Piero Bencivenni era stato podestà di Barga dal 26 marzo 1571 sino al febbraio 1571, stile fiorentino (Stile comune 1571-72)
Cassaccia con coperchio d’abeto, con una toppa et chiave.
Fenestra fodrata et chiodata, con 2 gangheri et 2 bandelle.
Fenestra di 4 ferri per l’altezza e 6 per traverso.
Camera a piano della sala: a lato si escie di sala:
Porta che s’entra di sala in detta camera, in 2 pezzi, con 4 bandelle et gangheri, catenaccio et anelli di dentro, chiave et toppa a stanghetta, coperta et riscontro et una campanella di ferro.
Soppediano* grande, alto circa 2 ½, lungo circa 3, largo circa 2 braccia, tramezzato, regolato, con coperchio, con 3 paia di bandelle, chiave et toppa.*
*(Soppediano: da un vocabolario ottocentesco apprendiamo che si trattasse di una cassa bassa che si teneva intorno al letto, mentre nel caso, essendo alto metri 1, 50, si potrebbe pensare a una sorta di cassettone da tenersi al muro)
*(Il Braccio di Barga era 60 centimetri, quindi stiamo parlando di un mobile alto metri 1, 50, lungo metri 1, 80 e largo metri 1, 20.)
Cuccia di legniame, con 4 piedi, 4 tavole per tenere il saccone et con il saccone et tavola et 2 colonnette dal capezzale con palla in cima di una di detta colonna. Mancano le colonnette et le palle.
Cassette con chiave, toppa, coperchio, bucinello, regolate dinanti di circa 3 braccia l’una bassette*, con 2 paia di coppioni sopra li coperchi spezzati.
*(Per “bassette”, seguendo il vocabolario della Crusca, potremmo pensare si trattasse di pelli di agnello. Per le 3 braccia, saputo che il braccio di Barga era 60 centimetri, quindi misurando, come detto nel testo: circa, metri 1, 80, si potrebbe pensare che le pelli, essendo di agnello, quindi piccole, queste fossero cucite tra loro per quella lunghezza)
Cassone di circa 3 braccia* regolato d’inanti.
*(Braccio di Barga era 60 centimetri, quindi il cassone misurava metri 1, 80.)
Camerotto con porta d’un pezzo, 2 bandelle, 2 gangheri et una nottola di legno piccola.
Cornicioni con 4 pivioli fatti al tornio, appiccato in un paretito di legno che tramezza detta camera da un’altra camera.
Camera a piano della Sala d’incontro al fuoco:
Porta d’un pezzo che s’entre di detta Sala in detta camera, con chiave, toppa, saliscende, riscontro, catenaccio et anelli et bandelle, 2 gangheri, campanelle.
Porta che va d’una camera nell’altra, d’un pezzo, con 2 bandelle, 2 gangheri, catenaccio et anelli.
Cuccia di legniame, 2 panchette con 7 regoli, con 4 piedi, tavola da capo con 5 tavole et pagliariccio.
Lettuccio da State ad uso di cassa panca, con tavole da 3 bande, coperte a uso di spalliera d’appoggiare le rene. In camera il canteri.
Spalliera di legniame alta da terra circa 5 braccia*, lunga circa 6 braccia*, con cornicione scorniciato da capo.
*(Braccio di Barga era 60 centimetri, quindi la spalliera s’alzava da terra circa metri 3 ed era lunga circa metri 3, 60.)
Due casse appiccate a pierni, tramezzata con 4 paia di coppioni al coperchio, spezzate, regolate, scorniciate dinanti, con 2 chiavi et 2 toppe. Sono hora in camera dei forastieri.
Credenzina con 2 uscietti dinanti, con chiave et toppa a stanghetta.
Camino con 2 uscietti, con 4 bandelle et 4 gangheri, nottola et riscontro.
Tavolino con 4 piedi quadri, confitti a due trespoli, appiccate al tavolino con 2 traverse ai piedi.
Fenestra in 2 pezzi, con 4 gangheri, 4 bandelle, sportello con 2 paia di bandelline, 2 saliscende, 2 riscontri di ferro.
Ferrata con 9 ferri a traverso et 7 per l’altezza, impannata con 2 sportelli a detta finestra.
Cornicetta a capo il letto, con 5 pivioli al tornio.
Armadietto con 2 cassetti nel muro, allato alla spalliera, con 4 bandelle et 4 gangheri et nottole.
Camerotto con porta d’un pezzo, con 2 bandelle et 2 cancri, catenaccio et anelli, con una finestrina piccola.
Fondo, cella, stalla et prigioni:
Porta in 2 pezzi della stalla, fodrata, con catenaccio di fuora, con 3 anelli et uno di dentro, con 4 anelli, con 2 serrature, 4 cancri et 4 bandelle.
Scala a pivioli con 13 scaloni di legnio, con un travicello et tavole per appoggiatoio dalato.
Finestrina d’un pezzo con bandelle et cancri, ferrata di 4 ferri in croce.
Greppia o magnatoia da cavalli, con tavoloni grossi per sponda da lato, rastrelliere et 4 travicelli ritti per tramezzi.
Mezzo palco con 2 travi, con piantito di tavole per lo strame, con una scaletta a piviolo per salirvi.
Striglia da cavalli compra da Guglielmo Verrazzani, alla Ragione di Giuseppe (Bartolini) c: 47.
* (Guglielmo da Verrazzano fu podestà di Barga dai primi dal 26 settembre 1570 al 26 marzo 1571)
Cella o cantina:
Porta d’un pezzo con catenaccio, con 2 anelli, catenella, 2 bandelle et 2 cancri, chiave e toppa.
Tre botti di 4 Some l’una in circa, con sodimi di travicelli.
Un lanternine da carne. È scritto 2 volte perciò si cassa.
Finestra d’un pezzo, con 2 bandelle et cancri, con 5 ferri ferrate, uno per lungo et 4 a traverso.
Prigione Segreta:
Prima porta di detta prigione con 2 bandelle et cancri, catenaccio con 3 anelli et uno per riscontro, chiave, toppa, la porta detta è fodrata.
Seconda porta di detta prigione fodrata di 3 fodre, con 2 bandelle, catenaccio, con 2 anelli, chiave et toppe.
Ceppe con 3 paia di buchi da ghambe, con sua serratura et ordigni.
Ceppi simili con sua serrature.
Due paia di ferri da piedi.
Prigione sotto la Sala del Consiglio:
Prima porta con 2 bandelle et cancri, catenaccio con 2 anelli et riscontro dal catenaccio, chiave et toppa, fodrata detta porta.
Seconda porta con 2 fodre, con catenaccio, con 2 anelli, 2 bandelle et cancri, chiave et toppa.
Ferrata di dentro con 5 ferri in croce grossi.
Ferrata per di fuora con 9 ferri in croce.
Finestra con 2 bandelle et gangheri, con catenaccio, con chiave et toppa.
Prigione sotto la camera de’ birri:
Prima porta fodrata con catenaccio, 2 bandelle et cancri, chiave et toppe con 2 anelli.
Seconda porta fodrata, con catenaccio, 2 bandelle et cancri, chiave et toppa, con 2 anelli.
Seconda porta fodrata di (… sic!) fodre, con catenaccio, con 2 anelli, 2 bandelle et cancri, chiave et toppa.
Ferrata per di dentro con 9 ferri in croce.
Ferrata per di fuora con 8 ferri in croce.
Finestra per di fuora con 8 ferri in croce.
Finestra per di fuora, con 2 bandelle et cancri, con catenaccio, con 2 anelli et riscontro, chiave et toppa.
(Pier Giuliano Cecchi -continua)
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