La Befana barghigiana, tra tradizione e modernità

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Ecco donne la befana, non è quella degli altr’anni…

Così inizia la più tradizionale delle canzoni della Befana che si cantano a Barga e così forse si potrebbe inquadrare la bella serata andata in onda la sera del 5 gennaio in Piazza Angelio. Solitamente luogo di incontro dei gruppi mascherati e dei cantori che durante la serata sono in giro nelle case a portare i doni, la “befana”, ai bambini. Una volta teatro di rassegna degli stessi gruppi, impegnati a proporre la miglior versione del canto.
Se si guarda a quella che era la tradizione, così come già avvenuto gli scorsi anni, forse qualcosa è mutato nel senso che in giro si sono visti meno gruppi, ma è sicuramente cresciuta anche quest’ano la voglia di far festa e di celebrare con allegria e spensieratezza la fine delle feste natalizie

A parte queste riflessioni che poi alla fine sono fini a se stesse o poco più, per il resto vi riportiamo un bilancio più che positivo della festa della Befana di Barga 2014. Per quanto e riguarda la tradizione i gruppi sono stati belli e tradizionali per tanti versi. Tanto da far comunque vivere il fascino di questa festa ai visitatori che si sono visti in giro nelle serata e che hanno gremito in particolare piazza Angelio, cuore dei festeggiamenti della Befana 2015..

Alcuni musicali, alcuni con interpretazioni veramente classiche della Befana e dei Befanotti come si sono sempre visti a Barga. Bello, bellissimo quello storico di Catagnana, con il rinforzo delle Befane di Barga; tradizionale anche quello della Banda “Luporini”; in jazz, ma sempre classico quello dei Barga Jazz Club, quello capitanato dalla Celeste Marchetti e con il rinforzo della fisarmonica del Giuliano Nardi; il gruppetto delle giovani befane capitanate dalla bibliotecaria Lara. E non sono mancate anche le Befane singole e quelle in duo, come le befane castelvecchiesi Bonuccelli – Conti, la coppia Poli in rappresentanza della Pro Loco, o la coppia befana-befanotto by Ayala e Milton Gonnelli. Tutte a ricordarci nei vestiti e nelle movenze quella che è a nostra tradizione.

La festa in piazza, come detto, si è trasformata in questi anni in un evento festaiolo e piacevole, animato dalla musica dell’immancabile Popi Dj e quest’anno rinforzato dagli stand di Lake Angels, che hanno proposto specialità della tradizione ed anche rinforzi alcolici per scaldarsi un po’ da una serata fredda, ma poi nemmeno tanto.
Il pubblico, lo ripetiamo, è stato numeroso e alla fine si è divertito. Buona l’organizzazione dei gruppi che vi abbiamo citato, con l’aiuto del Comune e sicuramente con il valido apporto de L’Osteria che indubbiamente contribuisce a fare da attrazione, in tutte le occasioni di festa, per la presenza di turisti e visitatori, anche grazie alla piazza speciale che la accoglie.
Insomma, per concludere, una bella e piacevole serata dove comunque si possono ritenere abbastanza soddisfatti i cultori della tradizione e quelli che invece amano vedere Barga Vecchia viva e vitale. Perché così alla fine è stato. Grazie, Befana, Appuntamento al 2016.

Ecco donne la befana,
non è quella de gl’altr’anni,
ha mutato veste e panni
e s’è messa la barbantana,
ecco donne la befana.

Se ce la volete dare,
non ci fate più aspettare,
i compagni sono avanti,
e la vogliono levare.

Vi ringrazia la befana
che l’avete favorita,
Dio vi lasci lunga vita,
buona gente state sana,
vi ringrazia la befana.


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Commenti

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  1. la Befana
    Il tempo ha concorso almeno al 50% alla riuscitissima manifestazione popolare. L’altro 50% è senz’altro merito di tutte le persone che hanno partecipato come attori e/o comespettatori/accompagnatori. Bellissimo. E’ stata veramente una festa popolare. Come serbavo nei miei ricordi di bambino.Ho notato solo un nota stonata. L’uso di nasi finti, contorti, brugnolosi, che era molto evidente che fossero finti. E non l’ho notato solo io che ormai sono (quasi) vecchio. Me lo ha fatto notare mio nipote, chiedendomi come mai alcune Befane avevano lo stesso naso. Tutte uguali. La Befana è una di noi.Anzi, oserei dire, la Befana è dentro di noi. Non occorre accentuare le sue caratteristiche di “vecchiaia”. Sennò diventano STREGHE, non BEFANE.Giuseppe Luti – 06-01-2015*

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