Lo stabilimento Kedrion a Castelvecchio? “Ci permetterebbe di guardare al futuro con più ottimismo”

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La notizia di una possibile apertura nel comune di Barga di un nuovo stabilimento Kedrion ha indubbiamente destato interesse nella comunità barghigiana. Il nuovo stabilimento, la cui ipotesi verrà discussa in consiglio comunale il prossimo 2 gennaio e che potrebbe sorgere, anzi trovare ospitalità, a Castelvecchio Pascoli, apre infatti nuove prospettive occupazionali per un territorio duramente provato dalla crisi economica e dove i posti di lavoro nell’industria sono in calo.
La notizia rimane per il momento quella pubblicata domenica scorsa. Si tratta di uno stabilimento con il quale Kedrion avvierebbe la ricerca e la produzione di un nuovo farmaco per il mercato americano che dovrebbe essere commercializzato nel 2017. Se la cosa andasse in porto ci sarebbero già anche gli stabili. I capannoni utilizzati da Kedrion come magazzino e che sorgono lungo lo stradone di Via Pascoli.
Qualche nuovo elemento ce lo fornisce però ancora il sindaco del comune di Barga, Marco Bonini che giovedì presenterà in consiglio questa possibile opportunità.

“Per il momento bisogna essere cauti. Non c’è niente di definitivo. In consiglio si presenta solo una ipotesi. Il condizionale è assolutamente d’obbligo perché prima del via libera il percorso burocratico e progettuale deve passare attraverso il rispetto di diversi adempimenti e normative nonché dai pareri vincolanti di enti come Regione e Ministero della Salute oltre che della provincia di Lucca. I tavoli di confronto sono stati comunque aperti”.

Quale la percentuale che il progetto vada definitivamente in porto?

“Impossibile stabilirlo per ora. Lo ripeto, siamo solo agli inizi. Ma ci sono senz’altro buone probabilità. Sono state già gettate base importanti e ora è necessario lavorare sul recepimento di tutte le autorizzazioni e sull’iter amministrativo.
Quello che noi prenderemo in consiglio è appunto un passaggio amministrativo. Un atto di indirizzo che permetterà all’azienda di poter avviare la progettazione e muoversi con le autorità competenti per permessi, autorizzazioni e pareri”.

In caso il progetto andasse avanti, che tempi sono previsti per la realizzazione?

“Lo stabilimento dovrebbe produrre un farmaco da distribuire sul mercato entro il 2017. Per questo entro il 2015 dovrebbe essere operativo. Tempi brevi insomma che mi auguro siano compresi da tutte le autorità competenti.
Il rischio è infatti che si incorra nei farraginosi tempi burocratici italiani; quelli che spesso allontanano le aziende che voglio investire. Da parte sua l’azienda dovrà adempiere a tutte le normative richieste, ma gli enti e le istituzioni devono a loro volta rispondere con tempi certi e ristretti se non si vuole perdere una grande opportunità di crescita anche per il nostro territorio”.

Quante persone potrebbero essere impiegate nello stabilimento?

“Per il momento non è un dato in mio possesso. Di certo ci sarebbero assunzioni: una parte del personale dovrà essere altamente specializzato per occuparsi della ricerca. Altro invece servirà per la produzione del farmaco, ma di più per il momento non è dato sapere.
Posso solo aggiungere per il momento di essere molto soddisfatto di questa opportunità che si presenta. Di essere grato alla Kedrion per aver fatto una scelta che investe il nostro territorio; soprattutto in momenti difficili come questi. Un atto di grande coraggio e soprattutto una decisione che porterebbe una grande boccata di ossigeno per tutti. Che ci permetterebbe di guardare al futuro con maggiore ottimismo.”

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