Tag: Lago Santo

- di Redazione

Rifugio Marchetti al Lago Santo. Il 20 l’ASBUC presenta il progetto di ristrutturazione

Verso la “rinascita” del travagliato Rifugio Marchetti al Lago Santo,  la cui storia ed il suo futuro sono ancora legati ad un contenzioso tra il vecchio gestore, sfrattato alcuni anni orsono e l’ASBUC e che approderà di certo in cassazione dopo la conferma della condanna nei confronti del gestore, Giorgio Ballestri, avvenuta nei mesi scorsi. Il rifugio è rimasto chiuso, dopo l’avvio della causa, dal 2015. L’ASBUC Barga, proprietaria dell’immobile, vuole però andare avanti ed il prossimo 20 maggio (ore 11) al Lago Santo (Pievepelago – Modena) presenterà il  progetto ristrutturazione del rifugio Marchetti . Una risposta concreta di attenzione verso le storti di questo immobile dopo questi anni travagliati e di chiusura del rifugio, rimasto inutilizzato per tanto tempo. Proprio per questo al progetto  è stato dato il significativo nome “La rinascita”. Il nuovo Comitato dell’ASBUC di Barga vuole riportare all’originale splendore questo immobile, parola del presidente Francesco Feniello: “Vogliamo ripristinare i  danni causati negli anni, per incuria, negligenza…

- di Redazione

Abbandono del Rifugio Marchetti? “Barga non ha responsabilità”

“Dispiace che qualcuno voglia far sì che tutte le responsabilità della prolungata chiusura ed inattività del Rifugio Marchetti al Lago Santo in provincia di Modena siano da attribuirsi alla comunità barghigiana ed in primo luogo al comune di Barga”. Lo dice l’assessore alla montagna Pietro Onesti dopo anche un articolo uscito in questo giorni in Emilia, che si rifà ad una sentenza della cassazione che condanna definitivamente il Comune di Barga a pagare al vecchio gestore (ora in causa con l’ASBUC di Barga) la somma di circa 97 mila euro (i soldi sono già stati versati al vecchio gestore in occasione della prima sentenza del tribunale risalente al 2009). Il riferimento specifico dell’assessore Onesti è  nei confronti delle dichiarazioni rilasciate nell’occasione dall’ex gestore Giorgio Ballestri.   “Anche nei giorni scorsi, sulla stampa emiliana, Ballestri ha dichiarato che  se oggi il rifugio è chiuso lo si deve al comportamento allora non corretto del comune di Barga che se avesse rispettato gli…

- 3 di Giuseppe Nardini

A proposito del demanio civico: le origini del territorio storico di Barga

Il territorio storico di Barga si estendeva al di là del fiume Serchio fino a comprendere il monte di Gragno  e al di là del crinale appenninico spingendosi oltre confini naturali inequivocabili. Le origini di questi possedimenti non risultano documentate in quanto risalgono a tempi assai remoti e ciò rende difficile un’esatta ricostruzione storica. Considerando però una serie di circostanze  storicamente accertate, è possibile formulare ipotesi ragionevolmente attendibili. Le controversie intercorse tra Barga e Gallicano per il monte di Gragno e tra Barga e la gente del Frignano per la zona adiacente al lago Santo sono documentate a partire dal 1400. In seguito sono andate sempre più intensificandosi fino a coinvolgere le rispettive autorità in veri e propri affari di stato. La contemporaneità delle contestazioni per i due «sconfinamenti» lascia immaginare che essi possano aver avuto la stessa origine. E’ cosa nota che i Longobardi a seguito della loro discesa verso il centro Italia, utilizzarono per quasi un secolo la…

- di Redazione

Rifugio Marchetti al Lago Santo: “Basta dare le responsabilità della chiusura all’ASBUC”

Non ci sta il nuovo comitato di gestione dell’ASBUC di Barga; sulla stampa emiliana in questi mesi è stato più volte chiamato in causa per la vicenda relativa al rifugio Marchetti presso il Lago Santo; chiuso dall’ottobre 2015, da quando il gestore Giorgio Ballestri è stato sfrattato per morosità da una sentenza del giudice, poi confermata recentemente in appello, che condanna l’ex gestore a pagare anche gli arretrati ammontanti a circa 15 mila euro. In maniera più o meno esplicita, fa notare il presidente dell’ASBUC, Francesco Feniello, il comitato di amministrazione dei beni di uso civico viene ritenuto tra i responsabili del danno che si sta verificando causa la prolungata chiusura del rifugio che ormai è inutilizzato dal 2015: “Come se la prolungata inattività fosse  colpa nostra – dice Feniello – Addirittura della vicenda, al di là dall’Appennino, se ne starebbe occupando anche l’ex ministro Claudio Giovanardi che, come riporta Il Resto del Carlino in un articolo dei giorni scorsi,…

- di Redazione

Sui sentieri della Valle del Serchio e del Frignano la Lago Santo Mountain race

FIUMALBO – Al di qua e al di là dell’Appennino, nel segno di una volontà di unire, anche nello sport, due comunità che vivono in regioni diverse ma condividono lo stesso ambiente e spesso anche le stesse realtà di vita. Domenica 15 ottobre si svolgerà così’ la “lago santo Mountain race”, una gara di trail running sui sentieri del Parco del Frignano e della Valle del Serchio organizzata dal team Mud&Snow con la collaborazione di Ente Parchi Emilia Centrale, UISP Emilia Romagna, dei comuni di Pievepelago (MO) e Barga (LU), dell’ASBUC di Barga e con il sostegno di sponsor privati. La gara competitiva si svilupperà su un tracciato di 21,4 chilometri lungo un percorso ad anello con un dislivello in positivo di 1400 metri. Dopo la partenza dl Lago Santo la corsa salirà al monte Giovo percorrendo poi il crinale 00 per scendere nei territori della Media Valle del Serchio, risalire il Rondinaio e ritornare infine al Lago Santo. Oltre…

- di Redazione

Il crinale che unisce. Incontro tra Barga, Pievepelago e provincia di Modena per uno sviluppo comune

Il crinale che unisce. Il territorio della Garfagnana e della Valle del Serchio da un lato e quello della provincia modenese dall’altro. Alla ricerca di sinergie che possano valorizzare e promuovere la crescita turistica ed economica delle due realtà. Su questi temi nella mattina di lunedì 27 marzo, si è svolto a Pievepelago (MO) un incontro a cui hanno preso parte il Sindaco di Pievepelago, Corrado Ferroni, il Sindaco di Barga (Marco Bonini e il Presidente della Provincia di Modena Gian Carlo Muzzarelli. All’incontro, per il comune di Barga, ha preso parte anche l’assessore alle politiche della montagna del comune di Barga, Pietro Onesti, Barga e Pieve pelago hanno sempre avuto rapporti, spesso anche contrasta nti, da secoli e secoli. Ad unirle anche il territorio del Lago Santo modenese, dove ancora oggi asiste un rifugio montano di proprietà della comunità barghigiana; proprietaria, tramite l’ASBUC, anche di un altro rifugio per il quale da anni è in corso un contenzioso con…

- di Redazione

Festa al Lago Santo

1 agosto 2015 Lago Santo (MO) 7,00 – 15,30 Quindicesima edizione della Festa al Lago Santo “Un crinale che unisce” dedicato a festeggiare i buoni rapporti delle popolazioni di qua e di là dell’Appennino. La manifestazione è organizzata dai comuni di Barga, Fiumalbo e Pievepelago, dalle Unioni dei Comuni del Frignano e della Media Valle del Serchio oltre che dall’ASBUC e dagli Alpini Da Barga la partenza è prevista alle 7 in pullman da Largo Roma. All’arrivo al Lago Santo alle 11,15 santa messa presso la cappellina degli alpini ed alle 12 rancio alpino preparato dagli Alpini di Fiumalbo e dall’ASBUC di Barga o presso i ristoranti locali. Per chi intende raggiungere il Lago Santo a piedi, il gestore dei rifugio Giovanni Santi della Vetricia offrirà a tutti la colazione in loc. Caciaia.

- di Giuseppe Nardini

A proposito del contenzioso per il Rifugio Marchetti al Lago Santo

Nel 1937 il Comune di Barga concesse al sig. Tullio Marchetti un appezzamento di terreno di 90 mq facente parte del demanio civico di Barga presso il lago Santo con autorizzazione a costruirvi un rifugio alpino. La concessione fissava la facoltà di riscatto da parte della proprietà del fondo a termini di legge, ovvero pagando il valore delle opere murarie autorizzate. Tra gli anni ’50 e ’60 il rifugio fu più volte ampliato fino ad occupare una superficie di circa 220 mq. Oggi i rapporti tra l’attuale conduzione del rifugio e l’ente di gestione del demanio civico di Barga risultano irrimediabilmente compromessi per la continua inosservanza di accordi e contratti. Ma perché la proprietà collettiva della comunità di Barga, da tempo immemorabile, si estende sul versante modenese dell’Appennino fino a comprendere parte della zona prospicente il lago Santo? Le ragioni non sono completamente note ma certamente la disponibilità di quel territorio non deriva dalla generosità dei Montegarullo come affermato in…

- di Giuseppe Nardini

Barga e i possedimenti nel modenese: il Lodo di Pierino Belli del 1568

I “lombardi”, termine con cui si è soliti indicare bonariamente i nostri vicini di Sant’Anna e Pievepelago, non si sono mai rassegnati a riconoscere l’antica estensione del territorio storico di Barga nel versante emiliano in corrispondenza di parte della Selva romanesca. La storia delle inevitabili contestazioni tra le due comunità è densa di avvenimenti. Riportiamo alcuni dei fatti documentati più rilevanti: 1374: La sentenza relativa al processo tra Obizzo da Montegarullo e Barga, conferma la proprietà di quest’ultima nella Selva Romanesca; 1411: controversia tra i comuni di Barga e Pieve per i confini: dal deposto dei testimoni resta provato che il comune e l’università di Barga possedeva di là dalle alpi, verso la Rocca a Pelago delle terre boscate in luogo detto Selva romanesca…che il suo possesso era ad immemorabili…1420: il comune di Siena viene chiamato ad arbitrare la vertenza. In sostanza si conferma la proprietà di Barga e si precisano alcuni termini di confine; 1454: altro strumento di concordia…

- di Giuseppe Nardini

Le proprietà di Barga nel modenese: 1374, il processo con Obizzo di Montegarullo

Molti sostengono che l’origine della proprietà della comunità di Barga su circa 900 ettari di terreno sul versante modenese dell’Appennino sia dovuta alla generosità di Neri da Montegarullo, signore di Roccapelago, o per volontà di suo nipote Obizzo di Cortesia. Non esistono documenti al riguardo ma solo valutazioni circa i rapporti amichevoli che Neri ebbe con Barga e con Firenze a cui resero servizio, sia lui che Obizzo, come mercenari. L’ipotesi cade definitivamente leggendo gli atti del processo del 1374 seguito alla rivendicazione di tale territorio promossa dallo stesso Obizzo.Il processo si aprì il 5 luglio nel castello di Barga, affidato al giudizio del potestà del luogo, il fiorentino Lapo di Fornaino de’ Rossi. Furono nominati i notai per assicurare la correttezza delle procedure. Essi raccolsero le prove e le testimonianze proposte dalle parti e predisposero i capitoli su cui sarebbero stati chiamati a rispondere i testimoni. Obizzo, forse deluso dai contatti preliminari ricercati con Firenze, non produsse prove né…

- di Redazione

La Croce del Monte Giovo

Dietro il monte Giovo c’è un pezzo dell’alto Appennino modenese. Più precisamente c’è la valle del torrente Tagliole. Questo è il torrente di mezzo fra il Rio Pelago (sinistra orografica) che ha le sorgenti sotto il monte Spiccio; e il “Flumen Album” che è un torrente spumeggiante e biancastro che lambisce il centro storico di Fiumalbo e che poco più a monte è formato da tre rigagnoli chiamati Rio delle Pozze proveniente dalla val di Luce, Rio delle Motte che scende dall’Abetone e il Rio dell’Acquicciola che arriva dal massiccio del Cimone. Questo sistema idrografico a valle di Pievepelago prende il nome di Torrente Scoltenna. Ancora più a valle queste acque vanno a comporre il fiume Panaro. Salendo dalla Toscana la prima cosa di imponente che troviamo sulla valle delle Tagliole è la croce sommitale metallica del monte Giovo. Penso che tanti abitanti del comune di Barga abbiano in qualche loro cassetto una foto cartacea di questa struttra metallica; in…

- di Redazione

Festa al Lago Santo, festa dell’amicizia tra Barga e il modenese

Tradizione rispettata anche quest’ano con gli amici dei comuni di Pieve Pelago e Fiumalbo, incontrati dai barghigiani per la tradizionale Festa al Lago Santo. Un’iniziativa che si tiene ormai da oltre dieci anni, ideata e supportata dall’assessore Pietro Onesti in virtù delle sue deleghe alle politiche della montagna per riallacciare e mantenere i rapporti con una terra che intreccia la sua storia con quella di Barga. Il lago santo modenese, le pendici del Giovo e del Rondinaio e dintorni furono infatti per secoli motivo di contesa sulla proprietà: solo di recente è stato trovato un accordo e creato un enclave barghigiano in terra modenese, e per questo ogni anno se ne sancisce l’amicizia. Quest’anno poi, la Festa al Lago Santo – una messa e un bel pranzo organizzato dagli alpini “nostri” e “loro” – ha avuto un sapore ancor più particolare, dato che davanti alla cappellina del lago è stata sistemata una statua in pietra raffigurante San Cristoforo. Un’idea, anche…