Tag: fonderia rame

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KME, il futuro è quello della produzione di rame e ottone

Il futuro dello stabilimento KME di Fornaci è quello della produzione di rame ed ottone. Lo hanno ribadito i rappresentanti dell’azienda nel confronto previsto per oggi a Firenze con il coordinamento sindacale ed in programma dalla scorsa settimana. Così riporta Mauro Rossi, segretario provinciale della FIOM, raggiunto proprio al termine dell’incontro: “Da quello che ci hanno detto sono ormai fermi nell’idea di continuare nella produzione classica di KME. L’azienda continua a sostenere però che i tempi per la trattativa in corso con il gruppo Gnutti sono ancora incerti ma che comunque, sia con Gnutti che con altre strade, la convinzione è quella di andare avanti nella produzione di rame ed ottone”. Non sapendo però per il momento quando verrà definita la trattativa in corso è stato proposto ai sindacati di fissare una serie di incontri per rivedere l’accordo siglato nel 2013 relativamente anche all’impiego degli ammortizzatori sociali e soprattutto come proiettarlo verso il futuro in attesa che si sblocchi appunto…

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Kme: in aprile riprende il confronto. Buone nuove per i contratti di solidarietà

Dopo lo sciopero di mercoledì era atteso per giovedì a Lucca il nuovo confronto tra azienda KME e sindacati. Un confronto comunque tecnico e non legato alle principali richieste ribadite nella vertenza avviata con la proclamazione del pacchetto di 12 ore di sciopero di cui 4 organizzati appunto per mercoledì scorso a Fornaci. Si è parlato invece del rinnovo dei tre mesi del contratto di solidarietà e le notizie uscite dal confronto sono state positive per i sindacati e per il mandato a loro affidato dai lavoratori. Il punto era che i sindacati non erano disposti a firmare un rinnovo se non fosse stata concessa la maturazione dei ratei della tredicesima anche in presenza di contratti di solidarietà. L’accordo è stato insomma trovato: L’azienda ha accettato – spiega Mauro Rossi, il segretario provinciale della FIOM – che in questo periodo matureranno i ratei e si prenderà per buono l’accordo del 2013 che prevedeva la rotazione di chi va in solidarietà.…

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KME, anche la UILM contro la chiusura del forno Asarco

Sulla situazione di KME Fornaci e sulla presa di posizionmme dell’azienda interviene anche Giacomo Saisi, segretario UILM per l’area nord Toscana che ribadisce di non accettare, anche a nome dei suoi rappresentanti sindacali di KME Italy, le accuse avanzate dall’azienda che afferma in un comunicato stampa che la proclamazione dello sciopero è una decisione irresponsabile. “Si possono avanzare tante critiche nei confronti dei sindacati – scrive Saisi – Ma, in questa vertenza crediamo di aver avuto tanta pazienza e un forte senso di responsabilità verso i lavoratori ma soprattutto nei confronti dell’azienda. Negli ultimi sei mesi siamo passati prima dall’annuncio della chiusura dello stabilimento e alla riconversione ad agricoltura idroponica e successivamente al cambio di strategia con il mantenimento dell’attività industriale legata ad una Joint-Venture con il gruppo bresciano Eredi Gnutti; in tutta questa fase abbiamo seguito l’azienda aspettando e non mettendo in atto nessuna forma di protesta. L’annuncio dato dalla proprietà nell’incontro del 4 marzo che anche in caso…

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Rossi (FIOM): KME ritiri dalle ipotesi la chiusura della fonderia rame di Fornaci

“Se l’intenzione di KME è davvero quella del rispetto del principio di sostenibilità sociale e della salvaguardia dell’occupazione c’è un solo modo per farlo: ritirare dalle ipotesi in discussione quella della non riaccensione e della chiusura della fonderia rame. Tolga dal tavolo di trattativa con la Soc. Eredi Gnutti questa possibilità che è per noi inaccettabile”. Così il segretario generale Fiom Cgil di Lucca, Mauro Rossi (nella foto) in risposta alla dura presa di posizione dell’azienda, dopo le assemblee sindacali di mercoledì 9 marzo. “La Direzione di KME ITALY – continua Rossi – ha dichiarato di considerare irresponsabili e pretestuose le iniziative di lotta decise dai lavoratori. Noi invece le consideriamo più che legittime e addirittura indispensabili. I lavoratori hanno capito chiaramente che, se si dovesse chiudere la fonderia, in discussione non sarebbero soltanto i 65 lavoratori che vi operano con grande professionalità, ma il futuro stesso dell’intero stabilimento che verrebbe a dipendere completamente dal sito tedesco di KME e…