Tag: Brunella Ponzo

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’oriente (ventunesima puntata)

DI RITORNO A BUCAREST – al CASTELLO DI ELISABETTA DI ROMANIA La notte di Pierre è tormentato dagli incubi: rivede Azyadè, poi Aslan che fugge via, il volto di Elisabetta che lo conforta. Si sveglia agitato e di cattivo umore. Il viaggio da Istanbul sembra non finire mai. Ad ogni piccolo risveglio di Pierre, la luna che sbuca dalle nuvole, gli infligge pene ancora più grandi. Lei da lassù, così impassibile alle vicende umane, sembra dire “dovevi aspettartelo, se provochi sofferenza, sarà naturale poi riceverla nella stessa misura”. A un’ora dall’arrivo passa il fattorino a svegliare i viaggiatori, invitandoli a fare la colazione nella carrozza ristorante. Pierre ha lo stomaco chiuso in una morsa, non può neanche pensare di bere e masticare qualcosa. Si alza e si lava la faccia, guardandosi allo specchio. Per terra c’è ancora il frammento delle roselline cadute la notte prima. Lo guarda e gli occhi diventano lucidi. Nel frattempo Aslan si siede al tavolo imbandito…

- di Brunella Ponzo

Fantasma d’oriente (Prima puntata)

Continuiamo la nostra collaborazione, molto gradita da parte nostra, con la scrittrice Brunella Ponzo. Stavolta riproponiamo la sua penna con un romanzo d’appendice che verrà pubblicato a puntate su queste pagine a cadenza settimanale. È una storia liberamente tratta da un libro di Pierre Loti, il famoso viaggiatore Ottocentesco. Diverso il finale e non manca l’introduzione di molti personaggi. Si tratta in particolare di una riduzione sintetica di una sceneggiatura di Brunella Ponzo, pensata e scritta per chi ama il Romanticismo La storia si svolge alla fine dell’Ottocento, tra la Francia ed Istanbul, dove il protagonista arriva con l’Orient Express, alla ricerca di una giovane ragazza d’Harem che aveva sedotto dieci anni prima. Sulla sua strada incontra amici e nemici e i suoi sensi di colpa devono fare i conti con ciò che lo aspetta. Detto questo la parola a brunella ed al suo romanzo. Buona lettura a tutti. 1. LA CASA DI PIERRE IN ALVERNIA (Francia) Una dimora ottocentesca…

- di Brunella Ponzo

Andar per funghi ed altre boscherie barghigiane (ultima parte)

Manuale pratico per chi vuole iniziare la ricerca dei funghi ed avventurarsi nei boschi Come raccogliere e cucinare i funghi dell’Appennino Tosco Emiliano 7^ e ULTIMA PARTE 3.17 Andar per funghi: diamoci la manina La Ramaria flavescens è altrimenti detta manina o ditola gialla e, gialla deve essere; tutt’al più leggermente tendente all’arancione; così come la sua parente più lontana, la Ramaria botrytis, dev’essere bianca con le punte rosso-vinose, di dimensioni più grandi, ottimo fungo commestibile. Puntualizzare il colore, per questi funghi diventa importante, in quanto confondibili con altre Ramarie tossiche. All’interno la sua carne è bianca, di aroma delicato. Cresce sia sotto le latifoglie che le conifere, infatti io la trovo sotto i pini e, poco più in là, sotto i castagni. Come per i galletti, la loro modesta dimensione è compensata dal colore piuttosto vivace, che spunta tra le foglie e il muschio. Sembra un piccolo ammasso di coralli, fitti ed attaccati ad un unico gambo. Ha la…

- di Brunella Ponzo

Andar per funghi e altre boscherie barghigiane (sesta parte)

Andar per funghi e altre boscherie barghigiane manuale pratico per chi vuole iniziare la ricerca dei funghi ed avventurarsi nei boschi Come raccogliere e cucinare i funghi dell’Appennino Tosco Emiliano 6^ PARTE Gambesecche 3.12 Andar per funghi: le gambe secche Il Marasmius oreades è un ottimo sostituto dell’ombrellino da cocktail. Sarete incappati tante volte in questi esemplari, attraversando un prato di pianura o di collina. Sono anche detti funghi delle streghe perché crescono in cerchio. Sono piccoli, umili, simpatici, con decorative lamelle. Vengono comunemente chiamati gambesecche. Essiccati si rimpiccioliscono e conservano la loro forma, persino nel risotto. Diciamo che sono funghi in gamba. Ultimamente ne ho raccolti intorno ai noccioli, insieme ai prataioli, e li ho saltati in padella per condire gli spaetzli, i gnocchetti tirolesi fatti con acqua, farina e uova. A volte mi chiedo: se la gente avesse conoscenza della delicatezza delle carni dei funghi minori, quanto lascerebbe da parte quelli più noti per intraprendere nuove vie gustative?…

- di Brunella Ponzo

Andar per funghi ed altre boscherie barghigiane (quinta parte)

ANDAR PER FUNGHI E ALTRE BOSCHERIE BARGHIGIANE Manuale pratico per chi vuole iniziare la ricerca dei funghi ed avventurarsi nei boschi Come raccogliere e cucinare i funghi dell’Appennino Tosco Emiliano 5^ PARTE (nella foto di apertura Mazza di tamburo) 3.7. Andar per funghi: il grifone La Grifola frondosa più che un fungo è una scultura. Altrimenti detto grifone, sembra uscito dal Gran Burrone del Signore degli Anelli e si presenta come un fungo elfico. Sia perché raro, sia perché di aspetto candido e onirico. Trovare un grifone è come trovare un tesoro. Un tesoro che ricorda il mare, assomigliando a un corallo, ma che cresce nei boschi, nascosto, introvabile. I Garfagnini devono tenere la mappa dei castagni da grifoni riposta in vecchi bauli, che non vi daranno neanche sotto tortura. Questo non vuol dire che non vi facciano partecipi del prezioso raccolto, perché la magia sta nel trovarlo, non nel mangiarlo. Ne ricevetti una parte in regalo dai coniugi Santi,…

- di Redazione

Andar per funghi ed altre boscherie barghigiane (quarta parte)

ANDAR PER FUNGHI E ALTRE BOSCHERIE BARGHIGIANE Manuale pratico per chi vuole iniziare la ricerca dei funghi ed avventurarsi nei boschi Come raccogliere e cucinare i funghi dell’Appennino Tosco Emiliano 4^ PARTE 3.3. Andar per funghi: le famiglie dei chiodini Si tratta di famiglie che si assomigliano e stanno bene insieme. La più nota è l’Armillaria mellea, che significa anellata color del miele, il classico chiodino. Sono funghi caratterizzati dal crescere sulle ceppaie in autunno inoltrato. Orientatevi verso pioppi, salici, castagni. Ma non ne troverete una sola. In genere in pochi metri quadrati potrete trovare anche cinque o sei famiglie. Prima di tutto la gioia! Uno scatto con il telefonino e, solo dopo la raccolta. Sarete dotati di un coltellino, in modo da tagliare gli esemplari rasoterra e da raccogliere con una mano sola tutta la famiglia. Se giovane, i cappelli saranno piccoli e color marrone. Se composta da esemplari adulti, il cappello si sarà allargato, con colorazione giallo scura…

- di Redazione

Andar per funghi ed altre boscherie barghigiane (parte 3)

Quello che vi presentiamo è un manuale pratico dei funghi che si possono raccogliere nelle nostre terre. Il progetto di un manuale sui funghi, nasce dalla trasposizione degli appunti del diario di campagna di Brunella Ponzo, che nel 2005 ha acquistato e ristrutturato un fienile nei castagneti che lambiscono la Garfagnana, ad 800 mt di altitudine, in Frazione Renaio, sull’Appennino Tosco Emiliano. La passione per il bosco e per la scrittura ha dato vita a simpatici racconti e a spiegazioni sugli habitat dei funghi, con particolare attenzione ai funghi minori e al loro uso in cucina. Grazie alla disponibilità dell’autrice, ci è possibile presentare questo interessante testo per i lettori del Giornale di Barga. Ogni settimana pubblicheremo un capitolo del lavoro di brunella, ringraziandola fin da ora per l’attenzione e l’onore che ha riservato al nostro giornale. Vi auguriamo una piacevole passeggiata nei boschi della montagna Barghigiana con il terzo capitolo ANDAR PER FUNGHI E ALTRE BOSCHERIE BARGHIGIANE Manuale pratico…

- di Redazione

Andar per funghi ed altre boscherie barghigiane (parte 2)

Quello che vi presentiamo è un manuale pratico dei funghi che si possono raccogliere nelle nostre terre. Il progetto di un manuale sui funghi, nasce dalla trasposizione degli appunti del diario di campagna di Brunella Ponzo, che nel 2005 ha acquistato e ristrutturato un fienile nei castagneti che lambiscono la Garfagnana, ad 800 mt di altitudine, in Frazione Renaio, sull’Appennino Tosco Emiliano. La passione per il bosco e per la scrittura ha dato vita a simpatici racconti e a spiegazioni sugli habitat dei funghi, con particolare attenzione ai funghi minori e al loro uso in cucina. Grazie alla disponibilità dell’autrice, ci è possibile presentare questo interessante testo per i lettori del Giornale di Barga. Ogni settimana pubblicheremo un capitolo del lavoro di brunella, ringraziandola fin da ora per l’attenzione e l’onore che ha riservato al nostro giornale. Vi auguriamo una piacevole passeggiata nei boschi della montagna Barghigiana con il secondo capitolo. ANDAR PER FUNGHI E ALTRE BOSCHERIE BARGHIGIANE Manuale pratico…

- di Redazione

Andar per funghi ed altre boscherie barghigiane (parte 1)

Quello che vi presentiamo è un manuale pratico dei funghi che si possono raccogliere nelle nostre terre. Il progetto di un manuale sui funghi, nasce dalla trasposizione degli appunti del diario di campagna di Brunella Ponzo, che nel 2005 ha acquistato e ristrutturato un fienile nei castagneti che lambiscono la Garfagnana, ad 800 mt di altitudine, in Frazione Renaio, sull’Appennino Tosco Emiliano. La passione per il bosco e per la scrittura ha dato vita a simpatici racconti e a spiegazioni sugli habitat dei funghi, con particolare attenzione ai funghi minori e al loro uso in cucina. Grazie alla disponibilità dell’autrice, ci è possibile presentare questo interessante testo per i lettori del Giornale di Barga. Ogni settimana pubblicheremo un capitolo del lavoro di brunella, ringraziandola fin da ora per l’attenzione e l’onore che ha riservato al nostro giornale. Vi auguriamo una piacevole passeggiata nei boschi della montagna Barghigiana. ANDAR PER FUNGHI E ALTRE BOSCHERIE BARGHIGIANE Manuale pratico per chi vuole iniziare…

- di aa.vv.

Stalattiti Insanguinate (quarta parte)

Intanto un uomo bussa alla porta di Pietro Campara che, ancora in vestaglia, va ad aprire. Una figura alta con un passamontagna in testa lo spinge alla parete e lo blocca con il fucile. Pietro urla spaventato, ma costui con un gesto della mano gli chiude la bocca. Pietro nota che la gamba sinistra del suo aggressore è legata con un fazzoletto rosso di sangue. L’uomo prende da un vassoio di ceramica le chiavi di un auto e dal secondo cassetto di un mobiletto estrae un portafoglio. Quindi trascina Pietro in salotto e strappa forte il filo della luce di un’ abat jour. Lo lega mani e piedi. Si sofferma davanti ad alcune fotografie di famiglia, si volta ed esce zoppicando da casa. Pietro urla chiedendo aiuto, ma nessuno lo sente. Poi riesce a liberarsi e a fare il numero del comandante dei carabinieri. Quando la volante del comandante parcheggia davanti a casa, Pietro si precipita ad aprire la porta:…

- di aa.vv

Stalattiti Insanguinate (terza parte)

Dopo venti minuti l’auto del comandante si ferma difronte a una villetta ordinata circondata da un piccolo giardino. I due scendono e suonano il campanello. Un uomo si affaccia alla finestra. “Cosa volete alle sette della mattina? Chi siete?”. “Carabinieri. Dobbiamo parlare con Pietro Campara. E’ lei?”, risponde il comandante. “Si sono io”, risponde l’uomo. “Allora ci apra per favore”, gli intima il comandante. Dopo pochi istanti l’uomo, in vestaglia, è alla porta, mentre squilla il telefono cellulare del comandante. “Pronto! Come? Ci sono feriti? Va bene, ho capito. Procedete come da istruzioni del GIS. Mi metterò in contatto con voi al più presto. Tenetemi aggiornato”. Spegne il telefono e si rivolge a Samuele. “C’è stato uno scontro a fuoco nella grotta, l’unico ferito è il fuggiasco. E’ solo e armato, è scappato da un cunicolo. Si sospetta che si sia creato una via d’uscita”. “E io cosa c’entro?”, chiede Pietro Campara. “Non lo so ancora, si sieda per favore,…

- di aa.vv.

Stalattiti Insanguinate (seconda parte)

Il comandante dei carabinieri si avvicina a Samuele e con tono risoluto gli dice: “Dottore, mi segua. Andiamo in paese a fare qualche domanda. Lei resterà affiancato a me per tutto il tempo delle indagini”.“Certo. Ma, per favore non mi chiami dottore. Samuele, solo Samuele”, risponde il criminologo per smorzare la tensione.I due salgono su una volante e il comandante mette in moto. Il borgo di Sommocolonia si sta risvegliando. Due turisti con zaino in spalla si avviano verso la cima dei monti. L’auto si ferma e i due scendono. Entrano al rifugio, l’unico luogo pubblico aperto a quell’ora. Una donna dall’aria stanca apre la porta e li fa accomodare: “Ho sentito cos’è successo. Davvero terribile”.“Dobbiamo farle delle domande è la prassi”, dice il comandante. Poi si volta verso Samuele: “Inizi lei”.“Ecco, va bene, sì. Allora, vediamo. Signora”, tossicchia, “prima di pensare che la dentro ci sia un commando armato, immaginiamo per un momento che si tratti di un solo…

  • 1
  • 2