Dopo il convegno “Dalla città alla valle”: precisazioni sull’Annunciazione della bottega di Andrea della Robbia

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Riceviamo e pubblichiamo una precisazione inviataci da Lorenzo Carletti e Cristiano Giometti, due dei relatori al convegno Dalla città alla valle tenutosi sabato 4 settembre al Teatro dei Differenti, a proposito della parte finale del loro intervento: quella relativa alle due statue dell’Annunciazione attribuite alle bottega di Andrea della Robbia e un tempo ospitate nella Cappella della Madonna in San Francesco a Barga.

Nel nostro intervento al convegno Dalla città alla valle: rapporti storico-artistici tra i centri e i territori periferici, tenutosi al Teatro dei Differenti di Barga il 4 settembre scorso, si è parlato della fortuna critica di alcune opere della Mediavalle attraverso le mostre d’arte del XX secolo. Tra le altre cose, si è voluto portare a conoscenza di un pubblico più vasto la storia materiale di due importanti terracotte invetriate originariamente nella Cappella della Madonna nella chiesa di San Francesco di Barga per dare un’idea delle grandi potenzialità della ricerca storico-artistica nel territorio.

Abbiamo dunque preso in esame il carteggio inedito tra il Soprintendente alle Antichità e Belle Arti della Toscana Giovanni Poggi e i detentori della cappella in cui un tempo si trovavano le due statue dell’Annunciazione attribuite alla bottega di Andrea della Robbia. La documentazione riguarda gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, quando il Soprintendente Poggi chiarì la questione della proprietà: «niente diritto di proprietà sulla Cappella. Al più patronato con esercizio limitato dei doveri. Le statuette robbiane sono […] beni destinati all’uso pubblico e di pubblico godimento e quindi né le statuette potevano essere tolte, anche se la proprietà fosse stata Mordini, né questi ultimi possono opporre la prescrizione acquistata perché non sussiste prescrizioni acquisitive per beni di uso pubblico, pubblici o di culto». Nel 1936 il Soprintendente auspicava dunque il ritorno delle sculture nelle loro nicchie in San Francesco per una pubblica fruizione.

In quella sede non era nostro interesse ricostruire il seguito della vicenda. Ci teniamo a puntualizzare che le opere dal 1 febbraio 2012 si trovano al Museo nazionale del Bargello di Firenze in comodato d’uso, dopo essere state esposte nel 2009 alla mostra di Arezzo I della Robbia. Il dialogo tra le arti nel Rinascimento.

Lorenzo Carletti e Cristiano Giometti

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