La bandiera di San Cristoforo è tornata a sventolare

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BARGA – Come tutti gli anni dal 18 luglio e per molti giorni a venire, la bandiera di San Cristoforo sventola dal pennone del campanile del Duomo di Barga. Segna l’inizio dei festeggiamenti in onore del patrono di Barga San Cristoforo (la ricorrenza il 25 luglio) e anche quest’anno la cerimonia è stata salutata con la presenza di tanti campanari ed anche delle autorità cittadine, proposto don Stefano Serafini e sindaca di Barga Caterina Campani in testa.

La bandiera è tornata insomma s ventolare e questo è sempre un momento di orgoglio per i barghigiani legati alle tradizioni.

Sul campanile per l’alzabandiera è salita appunto anche il sindaco di Barga Caterina Campani come pure il proposto don Stefano Serafini e la consigliera Maresa Andreotti. Anche loro hanno contribuito ad azionare la carrucola che porta in alto sul pennone la bandiera. Con loro diversi componenti della squadra dei bravi campanari di Barga, tra i quali quest’anno abbiamo notato anche una delle nuove leve,  Davide Bertoli, che sta imparando il “mestiere” e che garantirà continuità al gruppo ed alla loro bella storia.

Quella della bandiera   è una storia che si ripete da decenni e decenni e rispettando la stessa tradizione, all’alzabandiera è seguito a mezzogiorno e mezzo in punto (di solito è alle 12, ma quando la cerimonia cade di domenica viene posticipata di mezz’ora ndr) il rintocco a distesa della campana piccola, poi il doppio delle tre secolari campane barghigiane e infine la “distesa a galletto” della campana mezzana del Duomo di Barga.
Adesso, il doppio a mezzogiorno si ripeterà ogni giorno fino al 24 luglio, per preparare la comunità alla festa patronale.
Questi doppi, ricordiamo hanno anche un aspetto curioso: alla fine della sonata, la campana mezzana viene nuovamente portata come si dice in gergo “a bicchiere” o a “galletto”: suona da sola, per alcuni minuti.

Molti anni fa c’era l’usanza da parte dei nobili proprietari terrieri, in occasione appunto della ricorrenza del patrono, di invitare a desinare i contadini dei loro poderi, posti all’esterno del castello.
Quindi la mezzana alla fine del doppio doveva ricordare a questi ultimi, di tirare il collo ai galletti che sarebbero stati poi consumati nell’occasione del pranzo…

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