Coronavirus, sindacati scrivono al prefetto: “Controlli serrati in strutture sanitarie private”

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Controlli serrati nelle struttura sanitarie private per verificare il rispetto delle misure di sicurezza previste dalle ultime disposizioni nazionali. Lo chiedono con urgenza i sindacati le segreterie dei sindacati Fp Cgil,  Uil Fpl e Fisascat Cisl nella provincia di Lucca con una lettera inviata al Prefetto, all’azienda Usl Toscana nord ovest, ai Comuni della Pian a di Lucca, della Valle del Serchio e ai Comuni della Versilia.

Il punto è chiaro: non esistono solo le strutture sanitari pubbliche su cui vigilare ma ce ne sono tante altre, pubbliche in appalto a soggetti terzi o completamente private rispetto alle quali il monitoraggio del rispetto delle disposizioni di legge non può essere certo meno restrittivo per limitare il diffondersi del contagio da coronavirus Sars-CoV-2. Un appello diretto in prima battuta la prefetto, come rimarca il segretario della Fp Cgil, Michele Massari:

“Abbiamo fiducia che, in quanto rappresentante diretto del governo sul territorio, il Prefetto chiederà tutte le verifiche del caso su tutte quelle che sono le Residenze sanitarie assistenziali, i centri diurni, le strutture riabilitative e psichiatriche, quelle educative, i servizi domiciliari e tutte le case di cura private nel territorio lucchese. Le disposizioni adottate in ambito sanitario dal governo per il contenimento del CoVid19 non possono essere applicate solo nel pubblico e poi disattese là dove la gestione è privata perché si rischia di mandare in tilt l’intero sistema”. “Abbiamo raccolto le preoccupazioni degli operatori che lavorano nelle strutture socio sanitarie  in appalto o private – prosegue il segretario Uil Fpl, Pietro Casciani- e chiediamo di estendere i controlli perché con la sicurezza e la salute non si possono applicare due pesi e due misure. I dispositivi di protezione individuale e collettivi devono essere presenti anche nelle strutture private così da riuscire  a bloccare la diffusione del virus permettendo agli operatori di lavorare in tranquillità la sicurezza prima di tutto”.

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