Villa Nardi, Progetto Comune attacca sindaco e Amministrazione: “Pretendiamo trasparenza”

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Con un lungo comunicato Progetto Comune torna sulal vicenda della crisi che ha riguardato il Circolo Rita Levi Montalcini che aveva paventato difficoltà nel  proseguire a sostenere i costi della gestione della struttura. La situazione si era sbloccata con la costituzione di un nuovo direttivo composto per lo più da giovani, che ha annunciato la sua intenzione di rilanciare il Circolo e farlo tornare al massimo del suo splendore. L’incontro però avuto dal Circolo con l’Amministrazione Comunale non ha del tutto convinto Progetto Comune secondo il quale il neo direttivo ha dovuto licenziare un dipendente del circolo  come da indicazioni del sindaco, ma soprattutto non convince per il gruppo di minoranza l’operato del Comune. Ecco il testo integrale:

“Il 9 agosto – dichiara Progetto Comune – con amarezza, senza stupore, come già comunicato, si apprendeva dalla stampa locale la notizia relativa alla chiusura del circolo di Villa Nardi, “una morte annunciata”. A seguito di quanto sopra, il nostro gruppo, l’8 agosto, con una missiva, segnalava al sindaco le criticità di cui sopra con la richiesta di convocare un tavolo di lavoro al fine di affrontare e chiarire tale situazione ormai incancrenita nel tempo con la speranza di poter risolvere, con l’aiuto di tutti, le criticità in essere al fine di scongiurare l’annunciata chiusura e salvare così una struttura di alto valore sociale e due posti di lavoro. Con la stessa lettera veniva richiesta documentazione contabile ancora non fornita (fatture, ecc…) per accertare l’esatto ammontare della morosità al fine di predisporre idonee misure di ammortamento”.

“Forse la richiesta di convocare un tavolo di lavoro serviva anche ad aprire un rapporto di fattiva collaborazione con la maggioranza per la risoluzione del problema. Coma ha reagito il sindaco e la maggioranza? Ci risulta che per ben due volte ha convocato i responsabili del Circolo (direttivo vecchio e direttivo nuovo) senza coinvolgere minimamente i consiglieri di minoranza come da specifica richiesta di convocare un tavolo di lavoro. Questa è la democrazia a Barga! Si continua a trattare come sempre nelle segrete stanze. Anzi, salvo smentite, ci risulta che un posto di lavoro è già andato perso…”

“Chiediamo – dice ancora Progetto Comune – se risulta vero che: il nuovo direttivo del circolo, come da indicazioni ricevute “nelle segrete stanze” ha già licenziato una dipendente; il nuovo direttivo ha già ottenuto la promessa di rinnovo della convenzione ormai scaduta da tempo; che la morosità, a carico del comune,  per fatture non pagate relative alla fornitura di metano ammonta ad oltre 18 mila euro; dallo scorso mese di marzo, a causa di una morosità (per bollette metano non pagate – bollette intestate al comune di Barga) la fornitura è stata interrotta con l’apposizione di sigilli sul misuratore dei consumi; la convenzione per l’utilizzo dei locali tra comune di Barga e Circolo ACLI risulta scaduta da anni e mai rinnovata per l’inerzia dell’ente competente cosi come risulta scaduta la convenzione tra ASL e comune di Barga”.

“Una cosa non la chiediamo – continua – non perché non ci interessa, non perché è meno importante, ma sicuramente perché è ben documentata; infatti, la giunta Bonini, con delibera nr. 75 Del 20.06.2013 , autorizzava la voltura della bollette Gas a nome del comune di Barga impegnandosi con detto atto amministrativo al successivo pagamento di quanto dovuto con obbligo di rimborso da parte dei reali utilizzatori della struttura. Bene, questo impegno è stato disatteso negli anni. Per anni quanto deliberato non è stato attuato. Questo abbiamo capito… Certo abbiamo capito di chi è la responsabilità dell’interruzione della fornitura di gas e dell’apposizione dei successivi sigilli… Promesse non mantenute… No, anzi, impegni non mantenuti da parte degli amministratori del comune di Barga… Da parte di chi doveva vigilare sull’esecuzione di quanto deliberato ora, dopo aver creato tale situazione, l’amministrazione attuale, rappresentata anche da amministratori indicati in quell’atto deliberativo disatteso e non solo; rappresentata da amministratori del precedente mandato che erano al corrente della situazione attuale… corre ai ripari! Si corre ai ripari e cosa fa? Convoca le parti tenendo fuori la minoranza perché, “probabilmente d’impiccio per eventuali inciuci al fine di rimediare al danno fatto”.

“A questo punto – conclude Progetto Comune – non ci resta che fare opposizione e pretendere il rispetto delle regole come avremmo preteso a quel tavolo di lavoro e pretendere la massima trasparenza nelle trattative in corso. Inoltre, chiediamo al sindaco se è vero che il comune è destinatario di un decreto ingiuntivo per le morosità suddette. Vigileremo sulla regolarità di quanto verrà fatto per evitare danni come già fatto in passato. Buon lavoro signor sindaco e onorevoli assessori”.

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