Quattro proposte di turismo sostenibile per i rilancio delle zone montane

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Safari notturni, escursioni a dorso d’asino, raccolta di erbe, esperienze gastronomiche abbinate ad escursioni naturalistiche e negli allevamenti. Queste sono solo alcune delle proposte lanciate dagli operatori del settore turistico della Garfagnana, dell’Amiata e della Lunigiana nell’ambito del progetto ViviMed, volto a rivitalizzare i territori montani e dell’entroterra attraverso proposte culturali e turistiche innovative che sappiano coniugare la modernità con gli aspetti più tradizionali, promuovendo un turismo esperienziale e sostenibile. Grazie a questo progetto, che ha coinvolto oltre 300 tra stakeholders e PMI (124 in Amiata; 62 in Garfagnana; 71 in Lunigiana), si sono create delle reti di collaborazione spontanee che hanno portato alla nascita di idee innovative per il rilancio dell’esperienza turistica in zone con un grande potenziale ancora inespresso. E domani, venerdì 26 ottobre, nel Parco del Beigua a Sassello, in provincia di Savona, si parlerà proprio di questo, in occasione del terzo workshop interregionale che chiama a raccolta tutti i partner del progetto. L’incontro, a cui presenzieranno rappresentanti delle istituzioni e gli operatori turistici, sarà l’occasione per illustrare lo stato dell’arte di quanto realizzato nei territori pilota (per la Toscana sono proprio Garfagnana, Lunigiana e Monte Amiata) e presentare le prime proposte di nuove offerte turistiche elaborate negli ultimi mesi.

Durante i “Living Lab“, momenti d’incontro dedicati agli addetti ai lavori, sono state molte le idee e le proposte messe sul tavolo. Un percorso partito nel dicembre 2017 in Garfagnana, in Lunigiana e nella zona dell’Amiata e conclusosi nell’ottobre di quest’anno, durante il quale gli operatori stessi hanno discusso le strategie e le attrazioni su cui puntare per rendere la filiera turistica più competitiva.

Tra le proposte più interessanti se ne segnalano alcune che, oltre alle note bellezze naturalistiche dei territori coinvolti nel progetto, prevedono tutta una serie di attività complementari che daranno una connotazione particolare e innovativa al turismo dell’area. Ecco alcune delle proposte elaborate: “Visite allo stato brado” è un itinerario che prevede il coinvolgimento attivo di aziende agricole che metteranno a disposizione i loro allevamenti per visite guidate, il tutto accompagnato da escursioni naturalistiche, laboratori e attività didattiche promosse dalle guide locali. Prevista anche la promozione di una “Notte safari con tour in fuoristrada alla scoperta della fauna selvatica del luogo. “Per i viottoli dell’Asino” propone passeggiate in groppa d’asino per i sentieri tradizionali; l’itinerario è completato da passeggiate con riconoscimento di piante ed erbe selvatiche e avvistamento di uccelli con guide ambientali e turistiche. “Giornate delle erbe“: propone iniziative dedicate alla scoperta delle coltivazioni tipiche. “Raccogli e mangia” prevede la visita di aziende agricole con degustazione di prodotti tipici stagionali (funghi, castagne, olive, uva, grano, eccetera). Altri agriturismi offrono la possibilità di fare “social cooking” e altri ancora realizzeranno laboratori per l’educazione all’uso dei prodotti con illustrazione del ciclo di produzione.

 

Il progetto. ViviMed rientra nell’ambito del “Programma Interregionale Italia-Francia” ed è cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Tra i partner ci sono l’Agenzia Sarda per le Politiche attive del lavoro (ASPAL – capofila di progetto), Regione Toscana, Lucense, il Dipartimento di architettura dell’Università di Firenze, l’Agenzia del Turismo corsa e le associazioni ambientaliste Legambiente – Circolo Festambiente e FNE-PACA. Obiettivo del progetto è quello di avviare un processo di animazione territoriale per stimolare la co-progettazione e l’elaborazione di un nuovo modello di governance eco-turistica nelle aree interne mediterranee, capace di favorire la nascita di offerte turistiche integrate, innovative, esperienziali e sostenibili.

 

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