LUCCA – “Eravamo a un passo dal disastro nel 2015. Non possiamo che essere soddisfatti dei dati presentati da Kme venerdì in Provincia anche se siamo consapevoli che ci sono altri pericoli dietro l’angolo – questa l‘analisi di Giacomo Saisi, segretario Uilm, sui dati del monitoraggio aziendale resi noti nei giorni scorsi a Lucca dall’AD di KME Claudio Pinassi – Nel 2015 Kme aveva annunciato la chiusura dello stabilimento. Essere tornati ad avere risultati sia in termine di volumi di produzione sia di Ebtda leggermente positivi è un bel segnale e una bella iniezione di fiducia per il futuro dello stabilimento. E’ un segno che pure gli accordi firmati a giugno e ottobre 2016 stanno portando nella giusta direzione”. Questo non significa non vedere la realtà ma semplicemente poter avere nuove prospettive: “Sappiamo benissimo che queste intese sono costate lacrime e sangue e che ancora oggi 90 lavoratori sono al massimo degli ammortizzatori sociali. Sappiamo che la scadenza di settembre 2018 è dietro l’angolo, quindi il nostro obbiettivo è quello di riportare tutti i lavoratori in produzione. Riteniamo positivo che l’azienda cerchi di aggredire nuovi mercati e di potenziarsi là dove è più debole: solo portando più tonnellate potremmo tornare alla saturazione dello stabilimento”. C’è un settore più critico, ed è quello delle lingottiere: “Alcuni clienti manifestano l’intenzione di prodursi le lingottiere in proprio – prosegue Saisi -. Chiediamo all’azienda di non perdere tempo e di correre a ripari, per non rischiare di rimanere spiazzati. Le lingottiere sono un prodotto ad alto valore aggiunto e strategico per Fornaci e va salvaguardato, cercando anche di riportare l’intera filiera della lavorazione nel sito fornacino. Chiediamo anche di sfruttare l’alta professionalità dei fonditori e colatori delle fonderie per riportare la produzione di nuove leghe. Sull’intenzione dell’azienda di prodursi energia elettrica per autogestirsi crediamo sia importante e di vitale importanza ma aspettiamo la presentazione del progetto, che chiaramente non deve andare ad incidere sull’ambiente e la salute dei cittadini”. Nel merito, ad agosto verrà fatto il nuovo intervento sulla Loma 1 per portarlo a 40.000 tonnellate di produzione annue e, intanto, è stato approvato alla Camera dei deputati il bonus energetico per le aziende energivore che dal 2018 porterà un risparmio di 2 milioni di euro. “Proseguiamo su questa strada di confronto – conclude il segretario Uilm – perché lo stabilimento di Fornaci è importante per il tessuto sociale dell’intera valle del Serchio e non solo per chi ci lavora”.
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