KME, positivo anche il confronto con le istituzioni. I dati fanno ben sperare pur rimanendo coi piedi per terra

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Piedi saldamente per terra e sangue freddo, tutti d’accordo su questo, ma i primi tre mesi dell’anno il budget è stato rispettato, gli impegni rispettati secondo quanto previsto dall’accordo di giugno 2016 e questo fa guardare al futuro con più ottimismo. Così, in sintesi, l’esito del tavolo istituzionale, il secondo convocato a distanza trimestrale, per discutere tra azienda, sindacati ed istituzioni, la situazione di KME e della ripresa dello stabilimento di Fornaci dopo il piano di rilancio varato e sottoscritto dalle parti nel giugno scorso.

L’idea condivisa, alla fine da tutti, pur se con qualche distinguo sindacale, è che si va avanti. Pur con la dovuta attenzione e senza alimentare falsi trionfalismi, guardando al prossimo step della relazione economica semestrale del 2017. Sarà quello l’ulteriore segno, se il trend positivo verrà confermato, che la strada intrapresa è proprio quella giusta.

Così dunque il tavolo istituzionale convocato per questa mattina a Lucca, a Palazzo Ducale, con la presenza per l’azienda dell’AD Claudio Pinassi, del direttore dello stabilimento Michele Manfredi e del direttore delle relazioni industriali Alessandro Innocenti; con la presenza per le istituzioni tra gli altri del senatore Marcucci e dell’on. Raffaella Mariani oltre che di Nicola Boggi per la Provincia, i consiglieri regionali Baccelli, Giovannetti e Montemagni, e la vice sindaco Caterina Campani per Barga; e per i sindacati di tutti i rappresentanti della segreterie provinciali.

Il clima alla fine è stato sereno e costruttivo tra tutte le parti in linea di massima, dopo la relazione presentata dall’AD Pinassi circa l’andamento dei primi tre mesi dell’anno. Auspicabilmente, se si continua in questo trend – ha sottolineato – la speranza di arrivare alla fine del 2017 con un flusso di cassa positivo e successivamente di portare alla scadenza del 2018 lo stabilimento in pareggio.

È chiaro che il quadro generale è sempre molto delicato, il mercato sempre molto difficile e la situazione è quella che è, con il prezzo del rame ballerino, ma continuando di questo passo si potranno sempre più limitare anche i disagi dovuti alle difficoltà finanziarie a cominciare dall’approvvigionamento della materia prima, tema tanto caro anche alla FIOM, da cui sono arrivati i principali distinguo proprio in fase di discussione circa le problematiche relative alla materia prima ma anche sul raggiungimento di tutti gli obiettivi da qui al 2018, quando finiranno gli ammortizzatori sociali, con la preoccupazione che tutti e 600 i lavoratori possano tornare ad essere riassorbiti. In generale comunque, i sindacati hanno apprezzato questo andamento positivo ed hanno riconosciuto il buon lavoro svolto in questi mesi dal management di KME

Novità positive sono emerse anche dalle istituzioni. L’On. Mariani ha ribadito l’impegno del governo per il decreto che dovrebbe consentire di sostenere prossimamente le aziende nei costi energetici. Ci sono buone probabilità che si possa arrivare ad una soluzione, pur se provvisoria, ma fattibile e favorevole per KME. Il decreto dovrebbe uscire forse per maggio. Per quanto riguarda i finanziamenti sul risparmio energetico verrà tenuto conto, non del fatturato, ma del valore aggiunto, cosa che fino ad ora non avveniva e che aveva sempre penalizzato l’azienda nel ricevere finanziamenti specifici.

Per una realtà come KME dove il deficit energetico è superiore di circa 2 milioni l’anno rispetto ad altre aziende europee, sarebbe manna dal cielo ed un concreto aiuto a competere con altre realtà europee.

Piedi in terra e sangue freddo dunque, come detto in apertura, con prossimo appuntamento, per capire come stanno le cose, a luglio 2017, quando il tavolo istituzionale tornerà a riunirsi per esaminare la presentazione del report economico semestrale. Ci si spera in un prosieguo del trend positivo anche perché appunto a settembre 2018 bisognerà tenere conto nel bilancio delle unità che saranno reimpiegate, sia dei lavoratori impiegati nello stabilimento che di quelli avviati al progetto social valley. Anche se proprio dalla social valley la speranza è che si aprano opportunità lavorative per almeno una cinquantina di dipendenti.

Tornando alle istituzioni, proprio nell’ambito del discorso social valley e dei dipendenti ora avviati a Campo Tizzoro e montagna pistoiese e comunque il solidarietà, presto la possibilità di vederli invece impiegati anche in lavori socialmente utili sul territorio della Valle del Serchio. E’ pronta la bozza di una convenzione con l’azienda ed i sindacati di cui è comune prima fila Barga, per l’impiego di 9 lavoratori . Altri comuni, da Gallicano a Castelnuovo, da Careggine a Coreglia, hanno confermato la volontà di avviare a loro volta questa convenzione.

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