Questa è una delle storie maggiormente sentite dai cittadini di Barga, stiamo parlando del Doppio della Concezione che si esegue la sera del 7 dicembre, vigilia della Concezione, che come ogni anno “ab immemorabili”, annuncia la festa.
Quel Doppio delle campane del Duomo è tanto caro a tutti i barghigiani. Un vero e proprio concerto dei campanari barghigiani, che a distesa e per un’intera ora, innalzano all’Altissimo e alla Madonna, un suono meraviglioso che sa di preghiera, frutto delle loro possenti braccia. Sarà questo, come sempre è stato, il segnale che dà l’avvio al periodo delle feste natalizie in tutto il barghigiano e sarà anche con quest’appuntamento che si accenderanno le luci natalizie nella cittadina e in tutti i paesi del comune.
Perché la tradizione barghigiana fa coincidere l’avvio delle feste natalizie proprio con l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione ed è molto espressa nel “doppio dell’Immacolata Concezione” la sera del 7 dicembre?
Semplicemente per due motivi concatenati tra loro. Il primo a carattere religioso, con lo avvio la sera del 7 dicembre, di un particolare periodo che investe il mondo cattolico e prosegue sino al 6 gennaio. Infatti, l’8 dicembre si ricorda l’Immacolata Concezione di Maria, il 25 è Natale, cioè la nascita del Bambino e il 6 gennaio, l’Epifania o manifestazione della divinità del Cristo. Un percorso annuale di ripasso dottrinale, quasi un mese, in cui il fedele cattolico ha la possibilità di rinnovare in sé la verità della sua fede in Cristo.
Il secondo motivo, ovviamente seppur legato a quanto detto sinora, con il tempo abbia assunto anche un suo valore laico, come dire che quel suono festante, anche al non praticante, annuncia un tempo, che per certe manifestazioni d’intima gioia condivisa, si farà diverso dai soliti giorni.
Per quanto riguarda la tradizione del Doppio la sera del 7 dicembre, che per i barghigiani dà inizio al predetto mese religioso o festeggiamenti natalizi, si pensa derivi da una delibera comunale nel 1522, quando per celebrare la festa della Concezione del successivo 8 dicembre, si trovano pagati i campanari del Duomo per i doppi; festa annunciata e venerata a Barga, tra le prime comunità religiose d’Italia, soprattutto grazie all’effige della Madonna del Molino, voluta a compatrona della cittadina assieme a San Cristoforo.
La storia di Barga racconta che già sul finire del secolo XV in questa comunità si era presa in devozione la Concezione, culto rinnovato agli inizi del XVI secolo, quando in un molino dell’Opera di San Cristofano, ente comunale che sovraintendeva al Duomo, il mugnaio vide una sacra immagine di Madonna sudare notevolmente.
Correva l’anno 1512 e si sta parlando di un’immagine della Vergine dipinta in stile bizantino, oggi conservata nel Duomo di Barga, che vista dal mugnaio sudare per diversi giorni e perché ritenuto evento miracoloso, avvisato il pievano di Barga Jacopo Manni, con tutto il clero fu poi portata processionalmente in Barga il giorno consacrato alla nascita di Maria, l’8 settembre, e collocata nell’allora pieve.
Così l’avvenimento fu registrato nel diario del pievano di Barga Jacopo Manni:
“Della Conceptione di pieve. Domenica proxima cioè a dì 5 settembre 1512 una certa ymagine antiqua dipinta in tavola che era qui a Bargha al molino di San Christofano si vidde sudare più volte da qualunque vi andò et sequitò così dù o tre giorni per modo che mossi da questo miraculo poi il dì della Natività della Donna ci andammo con tutto il clero et il popolo et arechamola dentro Bargha alla pieve processionalmente; a Lei piaccia et al suo Figliolo che non ci dimostri qualche flagello”.
Questa nota del Manni è molto indicativa perché ci fa capire, con certezza, che l’immagine della Madonna del Molino già in quei 1512, quando fu portata nel Duomo di Barga, iconograficamente fu legata al culto della Concezione: “Della Conceptione di Pieve”,così come ancora oggi si venera.
Giova ricordare che in quel tempo a Barga il culto della Madonna in genere era molto presente e praticato, grazie soprattutto alla presenza dei Francescani e degli Agostiniani, ordini molto devoti alla Madre di Cristo, quindi anche a questa immagine detta del Molino e miracolata dall’evento, contribuendo nei fatti all’allora sua venerazione tra i barghigiani, culto mantenutosi intatto nei successivi cinquecento anni sino a oggi.
Tornando indietro a quei 1512 della traslazione della Madonna dal molino alla Pieve di Barga, vediamo che nel successivo 1522, a dieci anni di distanza, questa riceverà anche l’importante attenzione del Comune di Barga, deliberante che la sua festa fosse veramente l’8 dicembre, giorno dedicato liturgicamente alla Concezione, inoltre, che in quel giorno si fermasse ogni attività umana del territorio, come se fosse Pasqua e chi avrebbe fatto diversamente cadesse in multa.
Nei dieci anni intercorsi dal 1512, furono appianate anche le diatribe insorte tra clero e Opera di San Cristofano sul diritto di possesso e sulla sistemazione della Madonna del Molino nel Duomo. Intervenne anche il Comune di Barga, proprietario dell’Opera, che con una delibera impose che l’immagine della Madonna, oltre quanto già detto sopra circa il culto da prestarsi, fosse posta all’altare dello stesso Comune costruito e dedicato alla Concezione.
In Barga è tradizione consolidata che il culto della Concezione, per il detto abbinamento con la Madonna del Molino, risalga proprio a quei 1512 del suo miracolo, ma, come già detto, in realtà bisogna risalire ancora più indietro nel tempo.
Infatti, in una delibera comunale del sec. XV, si parla della Concezione, cioè della sua istituzione quale culto da osservarsi dal popolo di Barga (tra le prime comunità in Italia) successiva al tempo in cui il Papa francescano Sisto IV la introdusse in Roma nel 1476 col titolo: “Conceptio Virginis Marie”. Finendo, certamente non pensiamo che una festa cristiana si facesse senza l’annuncio delle campane, questo per dire che, seppur senza prove documentarie, i doppi per la festa, potrebbero risalire, appunto, “Ab immemorabili”.
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