L’ospedale di Barga sarà dotato di un laboratorio per le urgenze in grado di garantire una qualità di risposta sempre più rapida e di qualità. Così afferma l’Azienda Toscana Nord Ovest che ha annunciato l’attivazione al “San Francesco” del (Point Of Care Testing – POCT), un sistema di analisi che funziona anche in assenza in loco di tecnici di laboratorio.
Il progetto è stato presentato in questi giorni dal dott. Romano Mattei, direttore del Laboratorio Analisi dell’ambito territoriale di Lucca dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest.
Il POCT potrà consentire l’esecuzione di analisi chimico-cliniche vicino alla sede di cura del paziente, con il presupposto che il risultato sarà disponibile immediatamente o comunque in un lasso di tempo molto breve, per consentire ai clinici una diagnosi immediata ed una tempestiva decisione terapeutica.
La rapidità di risposta è la prima ragione d’essere di un POCT e le applicazioni iniziali saranno per questo concentrate su parametri indispensabili alla gestione del paziente critico (emocromo, elettroliti, glucosio, etc)
La qualità delle analisi svolte in tale punto, dichiara l’Azienda, sarà la stessa delle analisi effettuate nel laboratorio clinico di riferimento aziendale, che sul territorio dell’ex Azienda USL 2 è quello presente all’ospedale San Luca di Lucca.
La gestione degli strumenti presenti a Barga sarà sotto la responsabilità del laboratorio clinico di Lucca e dovrà rispettarne il rigoroso sistema qualità riconosciuto ed utilizzato.
Il progetto, che verrà attuato entro breve (è in corso la formazione del personale) comporterà notevoli miglioramenti nell’attività e vantaggi per i clinici e per i cittadini.
Resterà invariata l’organizzazione per gli esami di routine, che – come avviene già da molti anni – continueranno ad essere trasferiti nel laboratorio principale, ma aumenterà la rapidità di risposta in emergenza e verranno garantiti anche esami aggiuntivi.
È prevista inoltre l’istituzione, nel blocco operatorio, di un Tromboelastografo a gestione esclusivamente medica. Si tratta di uno strumento che nelle emergenze emorragiche permetterà di studiare tutta la cascata della coagulazione (fibrinogeno etc) e rappresenterà quindi un importante valore aggiunto.
Per raggiungere questi importanti obiettivi verrà costituito un pool unico di tecnici di laboratorio-centro trasfusionale, in grado – dopo l’adeguata formazione in corso – di gestire tutte queste attività.
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