La Grande Guerra 1915-18: come nasce a Fornaci l’asilo pro-orfani Giovanni Pascoli (quarta parte.)

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Con il passato e terzo articolo pubblicato alla riscoperta del cammino che portò alla fondazione dell’Asilo Giovanni Pascoli di Fornaci di Barga, ci si è lasciati con il forte impegno di tutti per rafforzare e incoraggiare la “Resistenza Interna” a favore delle sorti dell’Italia e dei suoi combattenti dopo la disastrosa Caporetto. Inoltre, che le donne del Comune di Barga, dirette da Irma Orlando, stanno profondendo ogni sforzo per preparare l’accoglienza ai profughi veneti, con altro ed eloquente accenno su come si vivessero tra i nostri emigrati in Scozia le sorti dell’Italia in guerra, con parole di straordinario patriottismo e supporti anche economici, frutto di raccolte.

Nel momento e come abbiamo visto, tutte le retrovie d’Italia, anche le più lontane dal fronte, sono chiamate a una maggiore mobilitazione d’assistenza, affinché i soldati abbiano il conforto, spirituale e materiale di chi a casa sospira e li attende con la vittoria e ovviamente la fine della guerra, in altre parole, per far sentire ai figli combattenti, moralmente distrutti dopo la bruciante Caporetto, che l’Italia “tutta” è ancora con loro e fiduciosa spera nella redenzione.

Quei soldati, in gran parte decimati e ritirati per molti chilometri, ora sono sul nuovo fronte del Piave al comando di un nuovo generale Diaz, in sostituzione dello sconfitto Cadorna, e in quest’inizio d’anno 1918 sanno essere impegnati per primi, sia pure con gli alleati francesi e inglesi, in uno sforzo che ha dell’immane per riconquistare le perdute terre già italiane: Veneto e Friuli, per riprendersi il sogno interrotto, sino, appunto, alla sperata vittoria del conflitto.

Dalle perdute e devastate terre venete, sfuggendo al nemico, sono partite in esilio migliaia e migliaia di persone e qualche famiglia ha trovato rifugio anche a Fornaci di Barga grazie all’opera umanitaria dell’Ing. Luigi Orlando –così come vedremo più avanti- cui ha fornito casa e anche lavoro presso la “sua” Metallurgica, nata pochi orsono, ma già occupante numerosissimo personale operaio sottratto alla penosa cura dei campi in Valle del Serchio e oltre.

Intanto, il N. 24 de La Corsonna del 2 dicembre 1917, si apre con un titolo in prima pagina che ben condensa la speranzosa fiducia che l’italiano –qui si parla di Barga – ripone nei suoi combattenti al fronte e questo nonostante Caporetto: “Un solo proposito, vincere!”. In basso troviamo il titolo di altro articolo scritto da Alfredo Stefani, dal titolo “Per i profughi veneti”, da cui apprendiamo che L’Unione Generale Insegnanti Italiani, sezione di Barga e Coreglia, ha fatto affiggere un manifesto per sensibilizzare le popolazioni alla fratellanza verso gli sfortunati esuli dalle terre italiane invase dal nemico, cui facciamo seguire un sunto:

“I profughi dell’eroico Veneto, per sottrarsi dalla servitù straniera, si sono fiduciosi riversati nelle nostre quiete contrade, sicuri di ricevere da noi quell’ospitalità che è doverosa tra fratelli e fratelli, tra italiano e italiani … Ritornando così un giorno, che non sarà lontano, alle loro città, ai loro paesi, alle loro case, portino edificati di Barga e Coreglia, della Toscana, quel dolce ricordo che confermerà per le terre nostre il vanto e la gloria di civili e veramente italiane … Favoriamoli … Leniamo cristianamente e patriotticamente il loro dolore, come dolore nostro … (Barga 20 Novembre 1917).”

Questa sezione dell’Unione Generale Insegnanti Italiani, durante una seduta dell’assemblea tenutasi l’11 novembre, aveva preso un’importante decisione, quella di ricercare un presidente onorario che efficacemente la rappresenti, la cui scelta si rivelerà espressiva per tutta la Valle del Serchio e oltre, infatti, ecco comparire il nome di Maria Pascoli, sorella del defunto Poeta di Castelvecchio. A seguire la lettera con cui Maria accetta la nomina:

“Ill.mo e Rev.mo Signore, non so che cosa rispondere al gentile invito della sezione di Barga e Coreglia, dell’Unione Generale Insegnanti Italiani.

Il mio nome non vale nulla perché non valgo nulla io; se però ella e gli altri membri dell’Associazione credono di vedere su me e sul mio nome riflessa un po’ di luce del mio adorato fratello e perciò mi vogliono tra loro, sia.

L’onore che io non merito andrà a lui, poverino!

E grazie e ossequi, dev.ma Maria Pascoli.”

Se questi fatti rientrano tra gli importanti aspetti di guerra che si prospettano sul territorio al finire del 1917, a fianco di quest’articolo, riprendendo il nostro cammino, possiamo leggere l’impegno de La Corsonna a sostegno del neo Comitato Pro-Orfani di Guerra, dove in un articolo di Corrado Fiaschi, si dà ragguaglio dell’adunanza dei soci avvenuta il 13 novembre, in cui si era eletto il Consiglio di Amministrazione che fu così composto:

“Presidente Onorario: Grande Ufficiale Comm. Ing. Luigi Orlando –Presidente Effettivo: Colonnello Cav. Avv. Giuseppe Cerrai –Vice Presidenti: Garetti Riccardo e dott. Eliodoro Carradini –Segretario Fiaschi Corrado –Vice Segretario: Picchi Umberto –Cassiere: Nelli Nello –Economo Provveditore: Cassinari Umberto –Consiglieri: Donna Irma Orlando –Lucia Scolastico –Emma Garetti –Balduina Petrucci –Motroni Tersilia –Ida Nardini –Ilda Sacchi –Garzoli Emilio –Pacini Luigi –Biagioni Leonetto –Don Alfredo Della Pace –Stefani Alfredo –Generale Ruggero Micheluccini –Luigino Orlando –Ing. Gian Filippo Del Buono –Ing. Gregotti Silvio –Balletti Benedetto –Morelli Giuseppe –Geppetti Angelo –Lupichini Guglielmo –Valgiusti Giovanni.”

Continua Fiaschi (che ora sappiamo, essere il Segretario del Comitato) dicendo come il Presidente Onorario, più volte applaudito, avesse aperto l’adunanza dei soci con delle vibrate e patriottiche parole e che di seguito era passato a richiamare l’attenzione di tutti circa i profughi di guerra del Veneto.

Solito articolo, apprendiamo che dopo di questa seduta ce n’era stata un’altra della Consiglio eletta e convocata per il successivo 20 novembre in una sala della Direzione della Società Metallurgica di Fornaci di Barga, in cui il Presidente Onorario dà ragguaglio dei fondi sino ad ora a disposizione, consistenti nell’elargizione della stessa Società di £ 10.000 e dai proventi della manifestazione sportiva fra gli operai del settembre passato, che aveva fruttato £ 1420, 55. Il Consiglio all’unanimità decise che la somma fosse depositata presso la Società Metallurgica all’interesse del 5%.

Andando avanti apprendiamo che Luigi Orlando non è unicamente impegnato in questo Comitato ma anche in quello similare di Livorno di cui è presidente, tramite il quale avrà per Fornaci tutto quel materiale tipografico necessario per la contabilità e riscossioni delle tasse dei soci, che decorreranno da questo novembre. Inoltre, per rendere efficace l’impegno del Comitato, sarà provveduto a richiedere ai Comuni di Barga, Coreglia e Gallicano, lo stato degli orfani di guerra, cosicché possa agire nel suo compito la nostra Commissione delle Visitatrici. Infine, Orlando lesse la lettera che gli aveva spedito al Prefetto di Lucca, plaudente e incoraggiante, l’opera del costituito Comitato. A queste parole il vice presidente dott. Carradini, soggiunse che sarebbe stata buona cosa se il Consiglio avesse preso in considerazione l’idea di nominare una Commissione per seguire il pensato riconoscimento giuridico del Comitato in Ente Morale. Accettata l’idea, fu nominata dallo stesso Orlando nelle persone di se stesso, l’Ing. Corrado Scolastico, Garetti Riccardo e Picchi Umberto. Infine, sempre il dott. Carradini, propose l’aggiunta allo Statuto di due articoli, probabilmente quelli riguardanti l’eventuale scioglimento e il ruolo dell’Assemblea nella variazione dello stesso Statuto, cioè i finali articoli 12 e 13, che abbiamo visto nella terza parte del nostro lavoro. Chiosa poi lo stesso segretario Fiaschi sui vari contributi dichiarati, dicendo che oltre a quelli ce n’erano altri, quelli dei soci perpetui in £ 5.000 e dei già iscritti soci ordinari, più di 1.100, che si sono impegnati per £ 12 l’anno.

Nel successivo numero de La Corsonna del 16 dicembre 1917, ritorna con un altro articolo Corrado Fiaschi, segretario del Comitato Orfani, a parlare dell’istituzione, dichiarando che tutto procede con celerità, elogiando l’opera profusa da tutti. Continua dicendo che si è già iniziato a distribuire i fondi tra alcune vedove di guerra, quelle accertate e si fanno i nomi:

“Donati Teresa ved. Guidi assegno mensile di £ 25, Maria Rigali ved. Pieraccini £ 30, Emilia Luchini ved. Piacentini £ 20, Teresa Poli ved. Gonnella £ 12, Annetta Nutini ved. Piol £ 12, Amelina Mazzotti ved. Santi £ 12, Rosa Gonnella ved. Gonnella £ 20, Annunziata Mucci ved. Gonnella £ 7, Marchetti Clementina ved. Gonnella £ 20, Funai Marianna ved. Simonetti £ 25.”

Inoltre, si dichiara che il Comitato ha preso a cuore alcuni casi di vedove di guerra, questo per cercare di risolvergli le pratiche delle attese pensioni. Mentre la Commissione Visitatrice si sta impegnando per favorire negli studi gli orfani, consentendogli l’accesso agli asili con il pagargli la refezione e tutto quanto gli servisse per continuare a frequentare le scuole.

Si fa presente che grazie all’impegno della Società Metallurgica Italiana continua con successo l’accoglienza dei profughi, di cui il Fiaschi ne traccia alla venuta un profilo di generale disperazione e smarrimento, come vinti da un destino spietatamente crudele, che però pian piano si è cangiato in speranza per la fraterna accoglienza, nel ricevuto lavoro nel grande Stabilimento, “E oggi confusi agli altri operai, uniscono a noi il palpito ansioso dell’attesa e della fiducia serena e forte … vennero laceri, scalzi ed affamati; oggi invece hanno tutto il necessario”. Per una migliore accoglienza si sta muovendo anche il Prefetto di Lucca, che in accordo con il Comitato, invia continuamente quanto possa mancare.

(continua –Pier Giuliano Cecchi)

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