Tradizione e folklore, spettacolo a San Pietro in Campo per la trebbiatura

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Lo scorso anno la compagnia fu la pioggia, quest’anno un grande, un grandissimo caldo. Che ha messo a dura prova i partecipanti alal rievocazione, ma forse ha sottolineato ancor di più quanto era dura la viota nei campi e quanto forte fosse la tempra dei nostri contadini e di quanto importante fosse il momento della trebbiatura che celebrava per tutto la festa per il raccolto.

Così ieri a San Pietro in Campo per la Festa della trebbiatura del grano a San Pietro in Campo, che quest’anno celebrava tra le altre cose l’edizione del decennale organizzata dal locale Comitato Paesano.

L’intento della manifestazione, ormai sempre più seguita e partecipata , è proprio quello di far conoscere e tramandare quest’arte antica che serviva per la sussistenza. Separare il chicco di grano dalla spiga per avviarlo alla macinatura e quindi alla trasformazione in cibo.

Organizzatore dell’evento, come sempre, il Comitato Paesano di San Pietro in Campo che, con il rinforzo degli amici della “Battitura del Grano” di Montecarlo e Altopascio, anche quest’anno ha riunito tra i campi belle macchine agricole di un tempo tra le quali anche una piccola trebbiatrice degli anni ’50 che veniva prodotta nell’azienda di Paolo Biagioni a Mologno oltre che una bellissima trebbiatrice Borsari conservata a regola d’arte e, come si è visto, perfettamente funzionante. A fianco di questa incredibile macchina, ovviamente, altri modi di trebbiare a mano con una sgranatrice o direttamente con la vassoia per quanto riguarda anche altri cereali come il segale.

Tra i fautori di questa bella rievocazione Franco Motroni con il fratello Marco e tutta la sua famiglia. Senza la loro grande passione per le nostre tradizioni, senza il loro impegno a mettere insieme uomini e mezzi, tutto quello che San Pietro in Campo regala con questo appuntamento, non sarebbe possibile.Lo scorso anno la compagnia fu la pioggia, quest’anno un grande, un grandissimo caldo. Che ha messo a dura prova i partecipanti alal rievocazione, ma forse ha sottolineato ancor di più quanto era dura la viota nei campi e quanto forte fosse la tempra dei nostri contadini e di quanto importante fosse il momento della trebbiatura che celebrava per tutto la festa per il raccolto.

Così ieri a San Pietro in Campo per la Festa della trebbiatura del grano a San Pietro in Campo, che quest’anno celebrava tra le altre cose l’edizione del decennale organizzata dal locale Comitato Paesano.

L’intento della manifestazione, ormai sempre più seguita e partecipata , è proprio quello di far conoscere e tramandare quest’arte antica che serviva per la sussistenza. Separare il chicco di grano dalla spiga per avviarlo alla macinatura e quindi alla trasformazione in cibo.

Organizzatore dell’evento, come sempre, il Comitato Paesano di San Pietro in Campo che, con il rinforzo degli amici della “Battitura del Grano” di Montecarlo e Altopascio, anche quest’anno ha riunito tra i campi belle macchine agricole di un tempo tra le quali anche una piccola trebbiatrice degli anni ’50 che veniva prodotta nell’azienda di Paolo Biagioni a Mologno oltre che una bellissima trebbiatrice Borsari conservata a regola d’arte e, come si è visto, perfettamente funzionante. A fianco di questa incredibile macchina, ovviamente, altri modi di trebbiare a mano con una sgranatrice o direttamente con la vassoia per quanto riguarda anche altri cereali come il segale.

Tra i fautori di questa bella rievocazione Franco Motroni con il fratello Marco e tutta la sua famiglia. Senza la loro grande passione per le nostre tradizioni, senza il loro impegno a mettere insieme uomini e mezzi, tutto quello che San Pietro in Campo regala con questo appuntamento, non sarebbe possibile.

La giornata di trebbiatura è partita con una sfilata di mezzi agricoli, grande allegria e musica che dal campo sportivo di Barga hanno raggiunto la sede della festa fermando il tempo per un attimo. Poi pranzo servito tra il fresco degli alberi all’abside della chiesa e poi via ad azionare i marchingegni per trebbiare.

Cornice alla festa, purtroppo caratterizzata da un tempo afoso, anche la rievocazione delle tecniche di trasformazione del frumento quali la tostatura dell’orzo e la conseguente preparazione della bevanda; e la preparazione del pane sfornato al momento bello caldo.

Tutti “al pezzo” gli abitanti di san Pietro in Campo e non solo, rigorosamente in costumi di inizio Novecento che hanno permesso la riecvocazione del completo ciclo della trebbiatura che, dopo il raccolto, terminava nell’aia, inquesto caso il campo dell’impianto sportivo, per la consueta cena a base di maccheroni e ballo in piazza.

Nell’occasione anche il concorso di pitrtura e l’esposizione delle opere degli allievi dei corsi d’arte di Unitre e Arcadia. Alla sera la premiazione dei vincitori con il primo premio ad Anna Rita Giannotti seguita da Nadia Agostini e Soinia Ertcolini, premiate dal presideente del Comitato Pietro Pisani, dal consigliere alle tradizioni popolari Francesco Consanbi, e dal sindaco di Barga, Marco Bonini.

A proposito di San Pietro in Campo e dei suoi instancabili paesani. Adesso li rincontreremo sempre lì, attorno alla chiesa di San Pietro, per la Sagra del Maiale ( edizione 36) che si terrà a partire dal 22 agosto

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