All’ISI di Barga con l’Imam di Pisa per un dialogo interreligioso

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Oggi presso l’Aula Magna Corrado Carradini, nell’ambito del progetto “Credere nella Pace”, si è svolto un incontro sul tema “Non si è dio” alla presenza delle classi quarte e quinte dell’Isi di Barga. Ospite speciale di questa giornata Mohammad Khalil, Imam di Pisa e presidente del Cento Culturale Islamico che con Don Roberto Filippini, biblista e delegato della diocesi di Pisa per il dialogo interreligioso, ha risposto alle domande poste dagli alunni e dal pubblico che è stato veramente molto.
L’istituto superiore grazie all’aiuto dei professori di religione ha intrapreso un percorso di arricchimento culturale e di dialogo tra gli studenti e rappresentatinti italiani delle più grandi religioni mondiali. Un percorso che è iniziato l’anno scorso con l’Incontro con il Vescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, che è proseguito oggi con l’Imam di Pisa e che prevede in futuro sono altri incontri con l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, con l’Unione Induista Italiana ed infine con la Unione Buddhista Italiana. Un progetto che adrà avanti negli anni che ha lo scopo di far conoscere e chiarire i dubbi degli studenti dell’isi di Barga.

L’incontro di oggi ha affrontato temi caldi di attualità come la jhiad, la condizione della donna e il rapporto tra metodo storico-critico e religione. Ciò che è stato permeante dell’intera discussione è stato il fatto che – secondo Mohammad Khalil e don Roberto Filippini – la violenza non è insita in una religione od in un altra, tutte le religioni professano il dialogo e la pace. Come dice l’Imam spesso dietro a una violenza fatta da una religione verso un altra non è dettata da motivi strettamente religioni ma politici o economici. Porta con se l’esempio dell’ISIS e del fondamentalismo islamico “i fondamentalisti, non hanno religione” dice Khalil “la usano come più fa loro comodo, e la vittima per loro non è il cristiano o il non credente, ma è l’essere umano.”
Sulla donna e sull’interpretazione dei testi sacri vi è stato un lungo dibattito creatosi dalle domande dei ragazzi. Sualla donna i due capi religiosi hanno specificato che essa non può essere vista in base alla propria religione con la distinzione di “donna-cristiana e “donna-musulmana”, la Bibbia e molto di più il Corano danno linee guida di comportamento alla donna, ma non per questo una donna che non si mette il velo, non è musulmana. Tutto dipende nel Corano da come lo si interpreta, in quanto è un testo difficile e antico, e per questo le differenze che si hanno tra un arabo-musulmano e un indiano-musulmano sono dettati da queste interpretazioni.
Il collante della giornata è stato costituito da due elementi, in primis secondo quanto ha detto il prof. Luongo che ha organizzato l’evento dal titolo “non si è Dio”: non si può mai credere di avere la verità in pugno nè da credenti nè da non credenti, perchè vi sarà sempre qualcuno che la pensa diversamente da come la pensiamo noi. In secondo luogo, citando la famosissima canzone di Jhon Lennon “Immagina non ci siano nazioni…niente per cui uccidere e morire, e nessuna religione. Immagina tutta la gente che vive in pace”, don Filippini ha tenuto a sottolineare che non si può pensare a ogni religione come fine a se stessa, è necessario il dialogo e l’integrazione per la convivenza pacifica.

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