Due antichi organari barghigiani

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Sono ancora ignote le origini artistiche di questi due sacerdoti barghigiani. Poichè in alcuni casi Piero Pieroni operava contemporaneamente al celebre organaro di Volterra, Giovanni Biancucci, è probabile che ne sia stato allievo. Nel 1526 Biancucci aveva ultimato un organo nel duomo di Pietrasanta ed è probabile che Pieroni, allora cappellano a Pisa, lo avesse conosciuto in questa occasione.

Al 1531 infatti risale la prima notizia della sua attività come curatore dell’organo pisano.

Una nota curiosa riguarda la frequente abitudine del Pieroni di non portare a termine i lavori intrapresi, forse perchè aveva troppi impegni o come sacerdote o come costruttore di organi. L’ultima notizia dell’attività è nell’anno 1556.

Iacopo Talinucci sembra avere operato in modo meno continuativo ed occasionale.

Piero Pieroni

Sacerdote ed organaro assai attivo nella provincia di Pisa a partire dal 1531 circa. Operò anche nel duomo di Barga. Da un documento relativo all’abbazia di S. Michele in Borgo di Pisa, emerge che nel 1557 era deceduto.

In merito alla sua attività in Pisa, da un documento relativo all’organo di S.Maria della Spina nel 1540, dove si cita come termine di paragone l’organo della chiesa di S. Anna, emerge che egli aveva costruito in precedenza tale strumento. Sempre nel 1540 per l’organo del Carmine viene preso come termine di paragone l’organo di S. Francesco di Pisa, anche quello evidentemente fabbricato da Pieroni.

Cronologia dei lavori:

1531

Pisa, duomo
In tale anno iniziò a curare la manutenzione dell’organo mentre ricopriva l’incarico di cappellano insieme a Iacopo Talinucci.
Franco BAGGIANI, Gli organi nella Primaziale di Pisa, Pacini editore, Pisa 1981, pagina 22.

1533-1538

Pisa, S. Francesco
Nel 1533 iniziò la costruzione di un organo per la chiesa, impegnandosi con atto del 5 ottobre 1533. L’organo fu ultimato soltanto nel 1538 quando l’Operaio dell’Opera dichiarò che l’organo grande fatto da prete Piero Pieroni di Barga, maestro d’organi, era perfettamente riuscito ed era ben suonante. Prete Piero si dichiara contento e pagato del suo lavoro. Tutto risulta da un atto del 6 ottobre 1538.
Miria FANUCCI LOVITCH, Artisti attivi a Pisa fra XIII e XVII secolo, secondo volume, Pacini editore, Pisa 1995, pagina 345.

1537

Volterra, S. Agostino
Restauro dell’organo come da uscita del mese di giugno 1537: “Imprima a dì decto a prete Piero organista da Barga lire undici per parte di maggior somma di conciatura del organo (…) e più a dì decto per pelle 2 di montone per fare il vaglio del organo (…) per aconciare la tromba el panchaccio soldi 16 e per agutoli soldi 1”.
La spesa indica che fu costruito un nuovo crivello (vaglio) utilizzando due pelli di montone e fu accomodato il somiere (panchaccio).
Renzo GIORGETTI, Organi di Volterra, in “Rassegna Volterrana”, LIV-LV (1979), pagina 117.

1539-1540

Pisa, S.Maria del Carmine
Con atto del 9 luglio 1539 promise al priore del convento di “ridurre alla moderna” il loro organo che era ancora strutturato all’uso medioevale, cioè: “composto all’antica”.
Con altro atto del 13 gennaio 1540 promise di riparare l’organo nella forma in cui era quello di S.Francesco.
Miria FANUCCI LOVITCH, Artisti attivi a Pisa fra XIII e XVII secolo, secondo volume, Pacini editore, Pisa 1995, pagina 345.

1539-1540

Pisa, S.Maria della Spina
Con atto del 3 gennaio 1539 promise di costruire un organo con tre registri e tre castelli di canne, la cui canna maggiore doveva essere come quello di S.Anna.
Secondo il testo di Tanfani prete Piero Pieroni da Barga aggiunse un secondo registro ad un piccolo organo dotato di un solo registro, acquistato nello stesso anno.
Miria FANUCCI LOVITCH, Artisti attivi a Pisa fra XIII e XVII secolo, secondo volume, Pacini editore, Pisa 1995, pagina 345.
Leopoldo TANFANI, Della chiesa di S.Maria del Pontenovo detta della Spina e di alcuni uffici della Repubblica Pisana, tipografia dei fratelli Nistri, Pisa 1871, pagina 134.

1545

Barga, S. Cristofano
Insieme a prete Iacopo Talinucci eseguì alcuni restauri, come risulta dalle uscite dell’Opera: “A prete Piero Pieroni maestro d’orghani per havere temperato e accordato l’organo lire 8 et havere fatto le mollette d’ottone et incollato tutto per polizza degli Operai lire 15.10”.
Archivio di S.Cristoforo, Barga, fondo Opera, serie seconda, libri di possessi e di conduttori, n.4, spoglio di debitori (1545-1572), carta 145.


1545

Firenze, S. Croce
I frati lo incaricarono di accomodare l’organo. Il prete allora era residente a Pisa ed eseguì il lavoro in tale città. Furono costruite nuove canne tra cui quelle del registro della decimaquinta e furono costruiti nuovi mantici utilizzando pelli montanine bianche, come dal dettaglio di spesa: “ser Piero di Giovanni Pieroni da Barga, maestro d’organi de dare addì 9 di giugno lire trentasette, soldi X picciole, portò lui detto per resto di rassettare gl’organi di Santa Croce (…) per valuta di libre 4 e mezzo di montanine bianche mandatogli a Pisa per gl’organi (…) a frati della Madonna per una cassetta venuta da Pisa per via de Salviati delle canne del organo cioè la 1/5 decima”.
Nel settembre 1545 furono pagate altre 199 lire al Pieroni.
L’organaro non terminò il restauro e nel 1547 rinunciò all’impegno assunto: “perchè ser Giovanni (recte Piero) Pieroni alor nolli potette finire di raconciare, mandocci a dire si togliessi un altro”.
Gli organi di Santa Croce a Firenze, in “Città di vita”, LXIX (2014), n.2, pagine 166, 167, 180, 181.

1547

Pisa, S. Michele in Borgo
Con atto del 21 luglio 1547 promise di costruire un organo chiamato “mezzo organo” per l’abbazia benedettina.
Miria FANUCCI LOVITCH, Artisti attivi a Pisa fra XIII e XVII secolo, secondo volume, Pacini editore, Pisa 1995, pagina 345.

1556

Pisa, S.Maria della Spina
In tale anno si impegnò a costruire un nuovo organo a tre registri come risulta dal pagamento di 75 lire in data 20 marzo 1556: “a prete Piero di Giovanni da Bargha maestro di organi per a buon conto di un organo faccio fare per la Spina, fermo, con tre registri oltra le Principale, cioè Ottava, Dodicesima et Diciannovesima, quale mi debbe dare formato a tutte sua spese di canne, ferramenti, mantaci et legnami, accordato et sonante infra mesi sei proximi futuri et in prima quandocunque”.
Un atto del 20 marzo 1556 indica che si trattava di un organo “a castello”.
L’organo fu lasciato incompiuto e fu terminato da prete Francesco Falugi.
Miria FANUCCI LOVITCH, Artisti attivi a Pisa fra XIII e XVII secolo, secondo volume, Pacini editore, Pisa 1995, pagina 345.
Leopoldo TANFANI, Della chiesa di S.Maria del Pontenovo detta della Spina e di alcuni uffici della Repubblica Pisana, tipografia dei fratelli Nistri, Pisa 1871, pagine 220-222.

1557

Pisa, S. Michele in Borgo
L’abate del convento in data 6 giugno 1557 ricorda di avere consegnato una certa quantità di stagno e piombo per la costruzione di un altro organo a prete Piero Pieroni. L’opera non fu terminata a causa della morte dell’organaro come si annota: “essi morto et non se ne cavato niente”.
Miria FANUCCI LOVITCH, Artisti attivi a Pisa fra XIII e XVII secolo, secondo volume, Pacini editore, Pisa 1995, pagina 108.

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Iacopo Talinucci

Celebre famiglia di Barga a volte citata con il cognome Tallinucci. Era figlio di Giovanni Talinucci. Fu un organaro attivo nella sua città ma anche a Pisa e a Lucca.

1531

Pisa, duomo
In tale anno iniziò a curare la manutenzione dell’organo mentre ricopriva l’incarico di cappellano insieme a Piero Pieroni. Franco Baggiani lo cita con il cognome errato di Falinucci.
Franco BAGGIANI, Gli organi nella Primaziale di Pisa, Pacini editore, Pisa 1981, pagina 22.

1545

Barga, S. Cristofano
Insieme a prete Piero Pieroni eseguì alcuni restauri come dalle uscite dell’Opera: “A prete Jacopo Talinucci per spese d’acconciar l’organo registrato a registro a carta 5, polizza degl’Operai lire 12”.
Archivio di S.Cristoforo, Barga, fondo Opera, serie seconda, libri di possessi e di conduttori, n.4, spoglio di debitori (1545-1572), carta 145.

1567

Lucca, S.Francesco
Venne chiamato a stimare e valutare, insieme ad altri tre esperti, un organo costruito nel 1564 da Domenico Benvenuti da Colle Valdelsa.
Negli atti, viene citato “Iacopo Talinucci da Barga”, poichè forse allora era tornato ad abitare nella sua città natale.
Miria FANUCCI LOVITCH, Artisti attivi a Pisa fra XIII e XVII secolo, secondo volume, Pacini editore, Pisa 1995, pagina .

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