Sereni: “basta divisione della Valle. Ci vuole patto condiviso per la sanità”

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Sulla vicenda sanitaria in Valle del Serchio anche in seguito all’allarme nato a Barga per la prossima chiusura del day hospital oncologico, interviene il consigliere di opposizione a Barga, Umberto Sereni che rinnova l’invito a ritrovare unità di intenti tra alta e bassa Valle del Serchio, attraverso un patto che stabilisca i punti prioritari di salvaguardia e sviluppo della sanità della Valle, che deve essere condiviso da tutte le parti in causa.

“Quello che emerge di nuovo è il conflitto Barga – Castelnuovo. Che era una delle situazioni che per effetto della politica condotta da me e da Bonaldi negli anni passati si era cancellato – afferma Sereni – Ora il problema emerge ad ogni nuova occasione. Questa è una condizione disastrosa, perché consumare le nostre energie in una guerra fratricida tra Barga e Castelnuovo vuol dire indebolirci ed aprire la strada allo smantellamento della nostra sanità.
Da qui emerge l’esigenza di un luogo, di un momento in cui la Valle del Serchio si trovi a discutere di questa necessità. Un momento istituzionale, aperto non solo all’articolazione zonale della conferenza dei sindaci, ma che coinvolga tutti gli aspetti istituzionali e politici della Valle a cominciare ai parlamentari e dai consiglieri regionali locali . E’ infatti sconcertante fino ad ora il silenzio del consiglieri regionali e dei parlamentari. Questa è una cosa alta che non può essere lasciata alla sola responsabilità dei sindaci, le prime file; sono le seconde file che devono portare avanti questa iniziativa.
Bisogna andare ad una costituente di un patto per sanitò della Valle in cui si arrivi a stabilire le priorità della Valle del Serchio per i prossimi anni, evitando di andare ad una guerra interne e ad iniziative personali o di campanile: un patto che stabilisca una programmazione effettiva, condivisa da tutta la Valle. E in attesa di questo è fondamentale che non si prendano iniziative. Nessuno deve correre a portare risultati a casa propria. Bisogna attendere una soluzione condivisa, senza alcuna imboscata e senza strascichi pesanti, come quello che ora si avverte a Barga dove la vicenda oncologia si considera un’altra pugnalata data a Barga ed alla sua sanità”.

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