Un defibrillatore a disposizione della popolazione presso la Farmacia Simonini

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Un defibrillatore può salvarci la vita. Non è vuota retorica ma una questione accertata dai numeri: il 10% dei decessi in un anno è causata da arresto cardiaco, fenomeno che può colpire chiunque e senza preavviso. Se il ritmo cardiaco non viene ristabilito velocemente danni cerebrali permanenti possono manifestarsi in appena 5 – 6 minuti e la morte sopraggiungere poco dopo. Per questo i defibrillatori semiautomatici (DEA) sono sempre più invocati in centri sportivi, palestre, scuole, luoghi di incontro. Perché questa piccola macchina, unita ad una persona formata, può davvero fare molto.

È di questo parere, tra gli altri, anche il dottor Enzo Simonini dell’omonima farmacia di Barga che da tempo, tramite le associazioni di categoria, ha avviato un’opera di sensibilizzazione tra i colleghi farmacisti al fine di dotarsi di defibrillatori semiautomatici a proprie spese nei propri negozi, in modo da diventare importanti presidi sul territorio in grado di supplire – se ce ne fosse bisogno – ai tempi tecnici di intervento da parte dei sanitari.
Proprio ieri questo impegno è diventato realtà almeno nella Farmacia Simonini, con l’arrivo della strumentazione necessaria a un tempestivo intervento di rianimazione (defibrillatore e pallone ambu) e con ulteriori ore di formazione alle quali si è sottoposto il dottor Enzo in merito a primo soccorso utilizzo del DEA.

“La diffusione capillare sul territorio di questi dispositivi – sottolinea Enzo Simonini – potrebbe far sì che in caso in cui una persona fosse stata colpita da arresto cardiopolmonare, la pronta disponibilità di un Dea possa salvarle la vita”. Ed è da Barga che questo progetto comincia a realizzarsi, con la disponibilità per tutta la comunità di un defibrillatore adoperabile nelle ore di apertura dell’esercizio.

Una cosa da sapere e da tenere a mente, anche se la speranza, ovviamente, è quella che mai si renda necessario tale intervento. Continua Enzo Simonini: “Forse sarebbe auspicabile che almeno nelle frazioni fosse diffusa la presenza del DEA e di persone in grado di saperlo utilizzare” proprio per interventi tempestivi in attesa del soccorso del 118. Una campagna che ci sentiamo di raccogliere e diffondere, certi che la nostra popolazione ha già una certa sensibilità in merito.

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