Sulla riorganizzazione delle centrali 118, l’intervento di Remaschi che attacca Tambellini

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“La vicenda della riorganizzazione delle centrali del 118 avrà un esito in sintonia con la disastrosa gestione fin qui tenuta dalla Regione”.
Così si esprime il presidente della IV Commissione Sanità della Regione Toscana, marco Remaschi, sulle decisioni relativa alle centrali operative del 118 in Toscana.
“In totale dispregio degli impegni assunti con la delibera 1235 del dicembre 2012, che prevedeva tre centrali per tutta la Toscana, da individuarsi fra quelle attive – scrive remaschi – si è dunque arrivati a sei. Ha vinto chi ha saputo fare la voce grossa, i sindaci di quei comuni che hanno rivendicato una specificità territoriale. Ha perso ancora una volta la Giunta regionale, che prima sceglie un modello, poi lo rivede integralmente, facendo pensare peraltro che le motivazioni alla base dell’originaria scelta alla fine non fossero poi così fondate. Che altro dire, di fronte ad una soluzione che raddoppia le centrali rispetto alle previsioni?
Anche in questa vicenda tutto è stato sbagliato: l’individuazione dell’obiettivo (perché non lo si è poi voluto e saputo difendere), il metodo utilizzato per perseguirlo (annunciarlo prima di avere la piena conoscenza dell’impatto sul territorio), la soluzione raggiunta (una totale resa di fronte alle pressioni di alcuni sindaci).
Poteva e doveva
essere fatto altro. Se il modello prospettato non trovava, come non ha trovato, condivisione nel territorio, il processo di razionalizzazione doveva essere sospeso, salvaguardando uno ‘status quo’ su cui inserire elementi di innovazione possibili, anche sul versante dei costi.
Oggi dunque Lucca, ‘capitale’ toscana del volontariato, perde, al contrario di Pistoia, Arezzo, Viareggio, forse Livorno, la propria centrale. Nell’imbarazzante silenzio di un sindaco, Tambellini, che evidentemente non ha ritenuto, diversamente dai vari Bertinelli, Fanfani, Valentini, necessario perorare le ragioni della propria comunità. Un dato pesante, che rende difficile il lavoro anche per chi, come il sottoscritto, nel pieno rispetto del proprio ruolo istituzionale di presidente di commissione, certo non si è tirato indietro nel rivendicare rispetto e tutela per la sanità lucchese.
Il governo della sanità toscana è assente, a meno di due anni dalla fine di una legislatura che doveva essere di prospettiva per il settore ed invece si sta rilevando di incertezza, quando non di stallo. A quella lucchese manca il convinto sostegno del suo principale attore istituzionale, il sindaco. Non siamo in una bella situazione”.

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