In tantissimi alla trebbiatura del grano

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Mentre sul piazzale del fosso rombavano le vespe del raduno, nella zona del campo sportivo rimbombavano i motori dei vecchi mezzi agricoli che, partiti in corteo, hanno raggiunto San Pietro in Campo per la quarta edizione della festa della trebbiatura del grano.
Una manifestazione sempre più apprezzata e seguita, patrocinata da Ponti nel Tempo e realizzata grazie all’entusiasmo del comitato paesano di San Pietro in Campo con il supporto di comune e comunità montana, ente che ha ritenuto appropriato inserire questa festa anche nel progetto INFEA, progetto di didattica ambientale. Questa festa, infatti, come sottolineato dal sindaco Bonini (anche presidente della comunità montana Media Valle) non è solo una “sagra” ma un momento evocativo della vita del passato, ripropone il lavoro che la gente del posto faceva per “sfangare la giornata” e un modo per far conoscere come i frutti dei campi venivano trasformati. Ecco così che, complice la bella giornata e il buonissimo pranzo proposto dal comitato (rigorosamente servito in stoviglie biodegradabili e con prodotti tipici), in tantissimi sono arrivati alla località ai Biagi, compresi i partecipanti al raduno del Vespa Club Barga ed una ventina di visitatori arrivati dalla Versilia e Lucca con il Treno Estate, convoglio speciale che le domeniche d’estate collega con corse dirette la Versilia e la Garfagnana ,e tutti si sono attardarti sotto i castagni a osservare le operazioni della trebbiatura. Si è potuto curiosare tra vecchi trattori e trebbiatrici e guardare gli esperti figuranti in costume battere le spighe per estrarre i chicchi in diversi modi, a mano o con macchinari; ma la festa e la rievocazione dei mestieri di una volta non è stata limitata solo al chicco di grano: esperte signore hanno mostrato come si prepara l’impasto per il pane, o come tostare l’orzo per ricavarne un sostituto del caffè. Erano poi presenti, riprodotti fedelmente, modellini funzionanti di mulini ad acqua per la macina del grano e minuscoli attrezzi e ambienti un tempo di uso quotidiano. Per tutta la durata della festa, poi, trentotto pittori giunti da tutta la toscana hanno lavorato su cavalletti sparsi tra le vigne o nei campi per fermare le loro impressioni su tela in una estemporanea di pittura, mentre Gastone, Giuliano e Gio’ hanno suonato le loro fisarmoniche tra i tavoli fino a che, nel tardo pomeriggio ha preso la scena il gruppo folkloristico della Muffrina di Camporgiano, che da cinquantatre anni fa rivivere con balli e canti tipici le tradizioni contadine di un tempo. Nonostante l’inevitabile fatica per aver organizzato e fatto funzionare alla perfezione la manifestazione, impossibile per il comitato paesano, per il sindaco e per l’assessore alla cultura e allo sport non ritenersi soddisfatti per aver intrattenuto dalla mattina alla sera centinaia di persone con quello che hanno definito un mix perfetto tra cultura, tradizione, turismo e sport.


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