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Torna dal Duomo il suono della “ritirata”

BARGA – Questo sabato, 22 giugno, Festa di San Paolino di Nola, Patrono dei campanari, riprende dal campanile del Duomo di Barga, per tutto il periodo estivo, l’antica usanza della campana della ritirata alle ore 22; una particolarità tutta Barghigiana. Come ha scritto Christian Tognarelli, campanaro ed appassionato di storia di Barga. La ritirata di Barga, regolata in una delibera comunale nel 1687, era il segnale, per cittadini e forestieri, che si stavano per chiudere le porte d’accesso del castello. La tradizione era stata ripresa negli anni passati, per volontà dei Campanari di Barga ed in particolare grazie all’assiduo impegno di Giampiero Gonnella, quella tradizione era stata ripresa ed è durata a lungo, ma poi, acciacchi di salute ed impegni personali, avevano impedito all’indimenticato Popi di continuare una bella tradizione. Da qualche anno però, per il periodo estivo, le campane sono tornate a suonare. Ci hanno pensato ancora i componenti dei Campanari che si assumono quotidianamente  questo incarico, che è…

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Il Popi ci ha lasciato

BARGA – Ieri sera ci ha lasciato un’altra cara figura di Barga. Se n’è andato il Giampiero Gonnella, 82 anni, per tutti il Popi. A darne notizia, insieme a noi del Giornale di Barga che gli volevamo bene, anche il Gruppo Alpini di Barga con il presidente Andrea Bertolini. Per il Gruppo non era un Alpino qualunque… Aveva infatti ricoperto per tanti anni il ruolo di Capogruppo. Ci sono tante altre occasioni per ricordare il Popi; in particolare l’attaccamento per questa terra, per la sua Barga, dimostrato in tante passioni che ha portato avanti… la chitarra con il quale accompagnava spesso il Giuliano Nardi e non solo nel canto della Befana e nei concerti di canzoni e musiche tradizionali insieme al Gruppo l’Edicola; l’essere stato colui che ormai diversi anni orsono ha riportato in auge la bella tradizione barghigiana della “ritirata”, della cosiddetta “or di notte” che con le campane annunciava come un tempo lontano ai barghigiani l’ora di rientrare…

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Memorie della campagna di Russia, un vecchio alpino racconta…

Nell’esercito italiano gli alpini, truppe da montagna, hanno sempre rappresentato una grande forza nelle guerre in cui sono stati impiegati. Ebbene, buona parte degli uomini della nostra terra, la Garfagnana, chiamati alle armi, venivano inquadrati in questo corpo militare; e così è avvenuto anche nella seconda guerra mondiale durante la quale gli alpini, assieme ai loro commilitoni delle altre armi, nella campagna di Russia, pur combattendo con onore e disciplina, subirono però perdite tremende: purtroppo infatti la grande maggioranza dei nostri soldati non ritornò in Italia. Ed è per questo che in ogni paese delle nostre zone c’è un monumento o una lapide, che ricorda il loro sacrificio. Non solo, ma in Alta Garfagnana, all’Argegna, è sorto un grande sacrario in memoria ed in ricordo imperituro dei nostri militari caduti in Russia. Tante nostre famiglie hanno quindi pianto per i loro cari che non sono più ritornati, mentre fra coloro che fortunatamente hanno fatto ritorno ce ne sono alcuni ancora…

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È tornato dal Duomo il suono della “ritirata”

Come scrive Christina Tognarelli sul suo blog, il campanile del Duomo di Barga, oltre che per il servizio religioso, ha svolto anche il ruolo di torre civica (ancora oggi è sede dell’orologio pubblico). Tra i suoni “laici” è da annoverare quello della campana della ritirata, una particolarità tutta Barghigiana, che suona alle 21 in inverno e alle 22 in estate. Regolato in una delibera comunale nel 1687, era il segnale, per cittadini e forestieri, che si stavano per chiudere le porte d’accesso del castello. Negli anni passati, per volontà dei Campanari di Barga ed in particolare grazie all’assiduo impegno di Giampiero Gonnella, quella tradizione era stata ripresa ed è durata a lungo, ma poi, acciacchi di salute ed impegni personali, hanno impedito al mitico Popi di continuare una bella tradizione. E così da ormai diverso tempo, ogni sera, non si udiva più il suono delle nostre campane che annunciavano (simbolicamente) la ritirata nel Castello. Ora però le campane sono tornate…