BARGA – Il 14 novembre 2025, l’Istituto Storico Lucchese Sezione di Barga ha voluto rendere omaggio alla memoria di due storici di Barga che in questi ultimi anni ci hanno lasciato: Antonio Nardini ed Emilio Lammari. Il gesto di memore riconoscenza ai due personaggi ha fatto seguito a quello che nel passato marzo era stato reso a Stefano Borsi e Angelo Pellegrini, cui faranno seguito altri momenti rivolti al ricordo di Moreno Salvadori e altre personalità sempre e tutte legate alla storia e valorizzazione di Barga e del suo territorio.
Antonio Nardini, per anni commissario dell’Istituto Storico Lucchese Sezione di Barga, era nato a Barga il 7 febbraio 1928, e quando se n’è andato, era il 5 marzo 2020, ha lasciato a tutti gli appassionati alla storia di Barga un vasto repertorio di libri e articoli, come di mostre storiche, tutto e appunto, incentrato sulla storia della Città e delle sue più importanti frazioni. (Su questo sito vedi: Ci ha lasciato l’Antonio Nardini. 5 marzo 2020.)
Emilio Lammari (1 febbraio 1948 – + 28 agosto 2024) oltre a libri di storia locale ci ha lasciato il suo proficuo impegno rivolto alla conoscenza del territorio a proposito della sua storia, conducendo molte persone a riscoprire angoli importanti del territorio di Barga legati alla sua evoluzione storica: dai mulini, al diaspro, alla romita sega di Bacchionero, alla ferriera sulla Corsonna e altre riscoperte. (Su questo sito vedi: La comunità barghigiana piange Emilio Lammari.)
Per l’occasione della visita alle loro tombe, con la presenza anche dell’amministrazione comunale, è stato deposto sulle due sepolture un piccolo segno floreale teso a far sì che mai si dimentichi la loro memoria, come di tutti gli altri amici che assieme hanno illustrato con grande passione il loro e nostro amato territorio e le più belle figure che l’hanno animato.
In ultimo è stato dedicato un ricordo anche al canonico Enrico Marcucci “Il Dorme”, campione nella misericordiosa carità, che è stato pitturato nel 2017 da Lisetta Torrigiani nella tempera che orna un’edicola dell’Arciconfraternita di Misericordia di Barga, disegno che esemplifica le Sette Opere di Misericordia, con il Canonico impegnato nella prima: “Dare da mangiare agli affamati”.


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