Cento anni fa si inaugurava il busto di Pascoli al Giardino (28 giugno 1925)

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Nel 1925, settantesimo della nascita di Giovanni Pascoli, furono molte le cerimonie commemorative, promosse da un comitato nazionale in accordo con diversi comitati locali. Le più importanti senza dubbio furono quelle che si tennero il 4 giugno a Roma, alla presenza della regina madre Margherita di Savoia. Ma Barga non fu da meno.

Le celebrazioni furono organizzate da un Comitato comunale presieduto da Ferruccio Togneri, grande figura di emigrato barghigiano, costruttore della Villa Buenos Aires alla Fornacetta.

Le manifestazioni iniziarono, cento anni fa esattamente come oggi, il pomeriggio del 27 giugno con una funzione religiosa in Duomo, celebrata dall’arcivescovo di Pisa Pietro Maffi. Alle 18 al Giardino si tenne il concerto della Banda di Barga, diretta dal maestro Stefano Diddi, che eseguì pezzi di Musso, Wagner, Michaelis, Adam. A sera il Teatro dei Differenti ospitò “Oreste” di Vittorio Alfieri, recitato dalla compagnia di Gustavo Salvini, mentre negli intermezzi Sandro Salvini declamò il poema pascoliano “Paolo Ucello”.

Il giorno clou però fu il 28 giugno.
Ospite d’onore della giornata fu il ministro della Pubblica Istruzione Pietro Fedele, al mattino ricevuto presso il Conservatorio sotto un acquazzone improvviso. La cerimonia ufficiale ebbe luogo al Giardino dove, sulla facciata del fabbricato scolastico, fu inaugurato il busto del poeta, opera dello scultore senese Federigo Papi. Il busto, in bronzo, che ancora oggi domina la piazza, raffigura il poeta accompagnato dalla scritta: “Chi dirà che fui?”, citazione dal poema Solon (Poemi Conviviali), un dialogo immaginario tra il poeta Solone e un amico sulla funzione eternatrice della poesia. Sotto ancora la scritta: “A Giovanni Pascoli | la sua terra d’adozione | Barga XXVIII giugno MCMXXV”.

Dopo l’inaugurazione, il corteo delle rappresentanze si diresse sul piazzale del Fosso, dove Guido Manacorda dell’Università di Napoli tenne l’orazione ufficiale. La mattinata si chiuse con la posa della prima pietra del padiglione per le malattie infettive all’Ospedale San Francesco.

Nel pomeriggio si tenne il pellegrinaggio a Casa Pascoli: qui un comitato composto dalle donne di Barga offrì a Maria Pascoli una lampada votiva in ferro, ancora oggi appesa nella cappella dove riposano le spoglie del poeta. A sera festeggiamenti si chiusero sempre sul piazzale del Fosso con un concerto della Banda Comunale di Lucca e, come ricorda il giornale <<La Corsonna>>, con una “fantastica apoteosi del poeta”, ovverosia uno spettacolo pirotecnico.

Un’ultima curiosità: a San Mauro Pascoli, nel giardino della casa natale del poeta, esiste un busto gemello di quello barghigiano. Sappiamo infatti che allo scultore Papi furono commissionati dal Comitato nazionale per le onoranze pascoliane due busti, uno per Barga e uno per Forlì. Il Comune di Forlì dono poi il proprio alla cittadina di San Mauro Pascoli in occasione delle onoranze pascoliane del 1933.

Foto Caterina Salvi

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