FORNACI – Una mattinata davvero intensa quella vissuta da Fornaci con l’inaugurazione del MUDY, il Museo d’Impresa di KME dedicato all’arte solidale ed inclusiva.
Dopo quasi un quarantennio di vita come struttura scolastica e un successivo ventennio come Centro Ricerche, l’edificio nato negli anni ‘30, che resta uno splendido esempio di architettura razionalistica, ha avviato la sua “terza vita”.
L’apertura ufficiale alla presenza del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, del Presidente della Regione Toscana, Giani, della Sindaca di Barga, Campani con una cerimonia dedicata in particolare ai dipendenti di KME oltreché alla cittadinanza della Garfagnana e della Media Valle, presente anche con molte autorità civili e militari.
Come hanno illustrato infatti Enzo Manes, Presidente e Fondatore della Dynamo-Camp, Enzo Manes, e Diva Moriani, Presidente della Fondazione Arte Dynamo, il MUDY (Museo Dynamo) è una struttura impegnata nel promuovere l’incontro tra arte e inclusività, in stretto collegamento con l’impegno di Responsabilità Sociale d’Impresa che KME esprime soprattutto in qualità di co-fondatore dell’esperienza di Dynamo Camp.
Il MUDY di Fornaci di Barga, infatti, espone le opere che, nel corso di oltre 15 anni, sono state realizzate da artisti, anche di fama internazionale, insieme ai bambini e ai ragazzi ospitati al Dynamo Camp a Limestre Pistoiese, la struttura di terapia ricreativa che è ormai divenuta una eccellenza non solo nazionale di esperienza di solidarietà e inclusione.
Gli spazi del Museo saranno inoltre destinati anche ad ospitare mostre che siano rivolte alla diffusione dei concetti di socialità e alla rimozione di ogni tipo di barriera sia cognitiva sia fisica.
Un luogo di incontro dedicato alla comunità e anche ai lavoratori, così come alle scuole che qui potranno sperimentare l’incontro tra arte e inclusività sociale nella sua massima espressione.
“Sono state le parole di Adriano Olivetti le fonti di ispirazione di quello che nasce qui a Fornaci oggi” – ha detto Vincenzo Manes nell’introdurre la cerimonia inaugurale e presentare un museo, la cui idea è stata appunto ispirata dal celebre discorso di Olivetti all’inaugurazione di uno stabilimento a Pozzuoli nel 1954 dove disse: ‘Questa fabbrica si è elevata, nell’idea dell’architetto, in rispetto della bellezza dei luoghi e affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno.’ Pensando alle sue parole – ha poi detto Manes – Da qui, da questo ex centro ricerche che mi affascinava per la sua estetica razionale, ma per il quale non capivo fino ad allora il destino, è nata l’idea di recuperarlo per portare bellezza come veicolo e fonte di cambiamento sociale. Credo – ha concluso – che bellezza, concretezza, autenticità, siano elementi per un mondo migliore”.
Tra gli interventi quello della Presidente di Arte Dynamo Diva Moriani:
“Siamo partiti quindici anni fa con l’esperienza dei laboratori di Art Factory e appena ci siamo resi conto del valore che riuscivamo a produrre abbiamo voluto strutturare tutto questo in qualcosa di più solido, in questo museo n le sue opere espressione di artisti di tutto il mondo, ma soprattutto di un lavoro unico portato avanti con gli ospiti di Dynamo, un team irripetibile, di persone al lavoro che rende queste opere ancora più uniche”.
“Un progetto di riqualificazione che guarda al futuro; che attraverso la storia di questi edifici attraverso l’arte guarda e ci parla di inclusione” – ha invece affermato la prima cittadina di Barga, Caterina Campani nel salutare il MUDY non mancando di sottolineare il ruolo di Vincenzo Manes in questa operazione che oggi dà respiro anche a tutto il territorio già ricco di una forte vocazione culturale.
“Qui a Fornaci si è costruito qualcosa di straordinario, uno dei centri di arte contemporanea più belli d’Italia, ispirato da una imprenditorialità che sa fare le cose; che mette in rete economia, arte, cultura e sociale, in un luogo che dà un forte contributo all’inclusività. Le opere che vediamo qui oggi sono parte del disegno destinato a valorizzare la bellezza come strumento che salvifica e cambia il mondo.” Così invece le parole di Eugenio Giani, presidente della regione Toscana nel salutare il Mudy.
Dopo la cerimonia inaugurale nell’ex cinema SMI, la visita poi al museo, coronata dall’arrivo del Ministro Giuli:
“Se oggi inauguriamo un museo di arte contemporanea, il Mudy, lo dobbiamo alla visione e alla volontà del Presidente e Fondatore della Dynamo-Camp Enzo Manes, alla sua concezione dell’impresa come azione sociale e culturale – ha detto il Ministro della Cultura –
Qui, dove la collina diventa montagna, nel cuore della provincia italiana, Dynamo Camp è uno dei più alti ed efficaci esempi del “give back”, del privato che mette in circolo la sua fortuna socializzandola in una logica di dono che è immediatamente guadagno sociale.
Ora, dopo 18 anni di esperienze maturate, si aggiunge ulteriore vigore alla formula, inaugurando il museo Dynamo, uno spazio di esposizione per le opere prodotte da vari artisti insieme ai bambini ospiti del Dynamo Camp, attraverso le attività dell’Art Factory.”
Quello che è certo è che a Fornaci oggi si è scritto una pagina importante che mette insieme arte, cultura, bellezza, inclusività sociale. Sicuramente una buona e bella notizia per la valorizzazione del tessuto culturale, umano e di immagine di Fornaci e dell’intera nostra comunità. Benvenuto, MUDY!
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