Giovani incontrano le biodiversità per approfondire la conoscenza

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Nel secolo scorso per dei bambini più o meno grandi non ci sarebbe stato niente di strano nel seminare del mais, poi aiutare la famiglia a raccoglierlo e seguire passo dopo passo tutte le fasi di lavorazione.

Nel secolo scorso per dei bambini più o meno grandi non ci sarebbe stato niente di strano nel seminare del mais, poi  aiutare la famiglia a raccoglierlo e seguire passo dopo  passo tutte le fasi di lavorazione.Ma a due decenni abbondanti del terzo millennio si, è così oggi sono rari quei bambini che sanno che da un seme nasce un fiore, una pianta e quindi un frutto.Per aiutare i giovanissimi a crescere meglio ma anche a prendere visione fin da piccoli dei cicli naturali di produzione, a Cascio, la locale Associazione Sportiva Ricreativa in collaborazione con L’Unione Comuni Garfagnana, nel programma di valorizzazione e di conoscenza delle biodiversità della Garfagnana, hanno organizzato una giornata dedicata proprio a questo tema.Tutto  è iniziato a primavera  dalla  semina del “formenton”, poi la raccolta  ed ecco che questi bambini sono stati i veri  protagonisti delle fasi di lavorazione del “granturco o formenton”.Dopo averlo spogliato e lasciato al sole ad essiccare  si è proceduto alla sgranatura proprio come veniva  fatta nel passato: a mano e non senza difficoltà.Poi Liano ha fatto vedere come veniva ventilato con l’utilizzo della Vassoia e successivamente anche con l’utilizzo di questa macchina ricostruita su disegno del progetto della ditta Biagioni di Mologno.L’ultima fase naturalmente è stata quella della molitoria; in questo caso a celebrare il miracolo della trasformazione dei chicchi  in farina è stato un piccolo molino dimostrativo ma funzionale, utile per completare il percorso di trasformazione.Al termine i giovani, divertendosi, hanno compreso l’importanza dei prodotti naturali e anche di quanto lavoro ci possa essere per arrivare ad ottenere questa farina.

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