Il lavoro non riparte; troppo ricorso ad ammortizzatori sociali. Situazione Kme continua a preoccupare Uilm

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FORNACI – “Nei primi mesi del 2023 , nei vari incontri avuti con la direzione aziendale c’erano state date ampie rassicurazioni di un’imminente ripresa produttiva, ma  ad oggi non se ne vedono ancora i segnali – sottolinea la Uilm area nord Toscana tramite il segretario Giacomo Saisi –. Ogni mese, i giorni di adattamento variano da 7 ai 10, l’utilizzo della cassa integrazione sommato al fermo impianti nei fine settimana (vengano a mancare le maggiorazioni dei turni festivi) vanno ad incidere pesantemente sulle buste paga dei lavoratori, in un periodo dove l’esplosione dei prezzi dell’ energia, l’aumento dei generi alimentari e il rialzo dei tassi di interesse dei mutui, stanno generando una straordinaria emergenza di tenuta dei redditi”. Un periodo di crisi prolungata che ha reso necessario intervenire tempestivamente”.

“Per cercare di ridurre questo disagio è stato molto importante  rinnovare tra RSU e azienda l’accordo sulla Banca ore integrazione che in questa fase garantisce almeno di recuperare una buona parte della retribuzione. Un importante strumento a disposizione di ogni dipendente che può scegliere di aderire volontariamente – prosegue Saisi -. Ogni giorno di cassa integrazione l’azienda anticipa due ore di stipendio,  di cui mezz’ora totalmente a carico aziendale e un ora e mezzo da  recuperare nel tempo. L’accumulo di queste ore anticipate andrà recuperato entro il 31 dicembre 2025. Mentre il governo sta continuando ha emanare decreti che facilitano l’aumento del lavoro precario, sotto la nostra continua pressione Kme ha fatto scelte differenti, rinnovando a tempo indeterminato tutti i contratti a temine fino ad oggi in scadenza”.

Scelte che soddisfano il sindacato ma bisogna avere la forza e la capacità di andare oltre: “Bisogna continuare su questa strada e stabilizzare anche quelli che scadranno nei prossimi mesi – continua la Uilm -. Alla situazione preoccupante  di Kme si aggiunge anche quella di EMMoulds (lingottiere), dove la crisi della siderurgia ha generato  un calo di ordini, e  all’apertura della Cassa Integrazione ordinaria. Oggi i giorni di adattamento sono intorno a 6 al mese, che portano ad un calo delle retribuzioni. Chiediamo all’azienda di aprire un confronto con la RSU aziendale per trovare delle soluzioni per riuscire a dare un sostegno al reddito, così come è stato concordato e trovato per i lavoratori di Kme Italy. La situazione dei due siti resta delicata, perché al momento non si vedono segnali di ripresa. Per cercare di avere un quadro più chiaro della situazione attuale e futura, per quanto riguarda Kme  abbiamo richiesto all’azienda  e ottenuto per il 9 giugno la convocazione  della Commissione Economica Congiunta, composta da tre componenti aziendali e dai tre Coordinatori Nazionali di UILM FIM e FIOM, organismo  che ci permette  di valutare gli andamenti economico finanziari e lo sviluppo degli scenari di business del gruppo.  Dopo questo incontro saranno  convocate le assemblee, perché i lavoratori hanno bisogno di risposte e soprattutto di rassicurazioni sul presente e il futuro dell’azienda. Lo stesso vale per EM Moulds – conclude – sarebbe importante avere un incontro con i vertici aziendali per avere una visione più chiara sul presente e sulle prospettive future del settore”.

 

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