KME, cassa integrazione probabilmente prorogata fino a luglio. Preoccupati i sindacati

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FORNACI – La cassa integrazione ordinaria in Kme Italy molto probabilmente sarà prorogata per altre tredici settimane e il termine passa dal 16 aprile al 16 luglio. Una notizia che preoccupa e non poco i sindacati di categoria, Fim Fiom e Uil, in particolare alla luce di un mercato che stenta a ripartire.

“E’ questo infatti il fattore principale che sposta la prevista ripresa produttiva in avanti e determina il ricorso a ulteriore cassa integrazione ordinaria – dicono i segretari provinciali Kme Italy per lo stabilimento di Fornaci di Barga (Fim Cisl Michele Folloni;  Fiom Cgil Nicola Riva; Uilm Giacomo Saisi) – La flessione si è cominciata ad avvertire alla fine del 2022 ma nonostante questo l’anno si era chiuso con risultati più che positivi, grazie ad una prima parte con volumi di produzioni molto alti e infatti a trarne dei vantaggi sono stati anche i lavoratori che hanno visto il proprio premio di risultato passare da 1.000 euro del 2021 a 1.660 euro nel 2022. Purtroppo – continuano – il 2023 è ripartito come la fine dell’anno precedente, con volumi di produzione bassi: la ripresa, inizialmente prevista nei mesi di marzo o aprile, si è ulteriormente spostata in avanti”.

Per i sindacati gli effetti si faranno sentire anche sulle tasche dei lavoratori: “Una perdita di salario dovuto alla cassa integrazione che rischia di erodere quello che di buono è stato fatto con il premio di risultato dell’anno precedente – precisano -. In funzione dell’aumento dell’attività produttiva nel corso dell’ultimo anno sono state fatte circa 45 assunzioni che nel  tempo sono quasi tutte  passate da tempo determinato  a tempo indeterminato – concludono -. Bisogna però fare attente valutazioni sulla situazione economica e finanziaria dell’azienda anche alla luce dei contratti a termine in corso, ne rimangono ancora 14 da stabilizzare e secondo gli impegni intercorsi, il nostro auspicio è che anche questi ultimi alla loro scadenza naturale vengano confermati a tempo indeterminato. Bisogna quindi proseguire sollecitamente nel confronto con l’azienda al fine di chiarire la situazione di prospettiva, le aspettative sul piano produttivo e di mercato al fine di garantire certezze ai lavoratori e al territorio”.

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