Casa del Buglia, il consiglio di stato dà ragione a KME

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FORNACI – “L’Amministrazione Comunale informa che  il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla vicenda di  “Casa Buglia” ed ha sovvertito la sentenza del TAR Toscana.

Il TAR  aveva infatti riconosciuto la legittimità dell’operato del Comune , che imponeva all’Azienda la fedele ricostruzione dell’antico immobile, ritenendo che il crollo non fosse univocamente dipeso dal maltempo e soprattutto che la Casa avesse un particolare valore storico e architettonico. Della stessa opinione non è stato il Consiglio di Stato.

I Giudici d’appello hanno  invece reputato  che la Casa sia crollata per caso fortuito (maltempo) e che pertanto il Comune non potesse pretenderne la ricostruzione da parte dell’Azienda .

Come Amministrazione abbiamo creduto e continuiamo a credere che “Casa Buglia” sia un bene storico da tutelare per il nostro territorio, per questo abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità”

Così poco fa il comune di Barga che ha commentato la sentenza avversa emessa dal consiglio di stato nella vicenda annosa di Casa del Buglia; dando ragione a KME e condannando il comune anche al pagamento delle spese processuali.

“Manca una adeguata motivazione in ordine alla sussistenza di un vincolo paesaggistico insistente su Casa del Buglia che si trova in una zona industriale.”

E’ uno dei tanti passaggi significativi della sentenza emessa il 30 agosto dal Consiglio di stato a cui KME si era appellata dopo la sentenza del TAR del giugno 2020 relativa alla ormai annosa vicenda di casa del Buglia in cui si respingeva  la richiesta di sospensiva dell’azienda, circa l’ordinanza comunale che imponeva addirittura la ricostruzione dell’immobile ritenuto dal Comune di Barga di rilevanza storica e che, sempre secondo l’ente era stato demolito senza autorizzazioni.

Per il consiglio di stato l’area non deve essere certo ricostruita. Non ce ne sono i motivi. E KME ha ragione in tutte le sue motivazioni o poco ci manca.

Quella di Casa del Buglia è una vicenda che ormai risale all’autunno del 2018. Quella demolizione non avrebbe dovuto esserci per il comune mentre l’azienda aveva sempre sostenuto che la demolizione era stata causata naturalmente, da eventi metereologici che avevano distrutto alcuni edifici industriali dismessi ed anche quel che restava di Casa del Buglia.

 “L’appellante – dice la sentenza – ha depositato agli atti del procedimento e del processo documentazione idonea a dimostrazione che la società ha prontamente comunicato al Comune la verificazione degli eventi, depositando fotografie, da cui risulta che tale eventi naturali, che si sono verificati in due momenti temporali differenti, hanno di fatto determinato, nel complesso, il crollo dell’intera Casa Buglia.”

KME per il tribunale avrebbe insomma fatto tutte le comunicazioni del caso e anche nella documentazione fotografica allegata risultava il crollo integrale con materiale che si era collocato sulle strade interne allo stabilimento ostacolando la viabilità.  KME aveva inoltre comunicato che tali fotografie erano state effettuate durante un sopralluogo che si era svolto alla presenza di un tecnici dell’ufficio lavori pubblici del comune.

Le motivazioni espresse da KME hanno insomma convinto il consiglio di stato circa la loro bontà.

Anche in ordine alla mancata autorizzazione per la rimozione dei materiali il consiglio di stato la pensa diversamente da quanto sosteneva il Comune di Barga: per quanto attiene ai profili edilizi, in presenza di crolli dovuti a caso fortuito, per la relativa attività di rimozione dei materiali derivanti dalla demolizione e in generale per lo svolgimento dell’attività conseguente a tali eventi viene ritenuta sufficiente la sola Scia. La mancanza della stessa consente però la presentazione di una domanda di accertamento di conformità, senza però obbligo di corrispondere alcuna sanzione pecuniaria proprio in ragione delle cause della demolizione.

Infine, come già detto,  forse la cosa  più importante nel quadro di tutta la vicenda, per il consiglio di stato  manca la sussistenza di un vincolo paesaggistico insistente sull’immobile.

Insomma, in questo nuovo round, KME ha vinto su tutta la linea. Il crollo sarebbe avvenuto a causa di forza maggiore, in seguito ad eventi metereologici e l’azienda aveva ragione a procedere alla rimozione dei detriti, ma soprattutto quell’area per il consiglio di stato non ha rilevanza culturale.

Di certo questa è una sentenza che la sindaca Caterina Campani ci ha detto essere oggi sorprendente: sono stati ribaltati tutti i presupposti sempre sostenuti  dall’Amministrazione Comunale. Un pronunciamento che proprio il comune non si aspettava.

Erano peraltro materie non di secondaria importanza queste anche nell’ambito della conferenza dei servizi per il pirogassificatore, conferenza dei servizi che però, per la richiesta di autorizzazione del progetto, come si sa KME stessa ha chiesto in luglio di stralciare. Riservandosi però di ripresentare un progetto. Come ebbe modo di dire nell’annunciare la sua intenzione di ritirare il piano, si attendevano anche gli sviluppi dei contenziosi ancora in corso e ora quegli sviluppi ci sono stati.

Commenti

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  1. Leonello Diversi


    Adesso che la vicenda è conclusa,
    E veramente non doveva neanche iniziare.
    Le spese legali, chi le corrisponde?


  2. Caro Leonello qui si sta parlando di dilettanti allo sbaraglio, saranno i cittadini a pagare le spese. Questa causa legale non doveva mai iniziare.


    • Lei invece sig. Gianmarco e’ sicuramente un gran professionista, pienamente a conoscenza dei meccanismi del TAR e del Consiglio di Stato. Fortunati, veramente, a Glasgow ad avere un esperto come Lei.


  3. Sig Giacomo, non ci vuole la scienza a capire quello che e’ successo con tanto di affermazione del Sindaco che ha detto che non si aspettava una sentenza del genere dal consiglio di stato, mi sa che i presupposti de comune erano del tutto sbagliati.
    In quanto a glasgow si sono contenti di quello che ho ottenuto e sto facendo nel servizio in cui lavoro.
    E ora avanti con il pirogassificatore..


    • Caro Gianmarco, alla luce dell’ultimo comunicato stampa, spero lei lo abbia letto, la affermazione conclusiva la vedo dura da realizzare, eheheh.


  4. Ride bene chi ride ultimo Enrico. Vedremo la risposta di KME e che succederà. Riguardo ai dilettanti allo sbaraglio voglio vedere intanto a quanto ammontano le spese processuali nei confronti del comune di Barga, soldi dei contribuenti per una causa che era già persa dall inizio. Questa è’ la prima amministrazione che si e’ schierata contro la metallurgica, un bene o un male vedremo.

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