L’Assegno Unico Familiare

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Dopo la pubblicazione della legge delega è possibile definire le linee guida per comprendere l’entrata in vigore dell’assegno unico familiare. Il nuovo assegno a sostegno delle famiglie con figli partirà dal 1° luglio 2021, ma non per tutti. Infatti, la novità riguarderà inizialmente solo gli autonomi e i disoccupati, una platea che non accedeva ai vecchi ANF.

L’assegno unico familiare punta ad essere uno strumento onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli e dovrebbe sostituire tutte le misure attualmente in vigore (bonus bebè, ANF, ecc.). Questa rivoluzione però avverrà a partire dal 1° gennaio 2022, quando sarà completato il quadro attuativo in quanto si attendono ancora i relativi decreti per rendere efficace la riforma. Ma come funziona questo nuovo strumento? L’importo dovrebbe variare da un minimo di 80 euro ad un massimo di 250 euro mensili da calcolare in base all’età del figlio e del valore ISEE del nucleo familiare. Inoltre, l’assegno verrà corrisposto per ciascun figlio a carico a partire dal 7° mese di gravidanza fino al compimento del 21° anno di età. L’assegno sarà modulato in base al numero dei figli. Per i figli maggiorenni sarà possibile fare richiesta di erogazione direttamente nei loro confronti al fine di favorirne l’autonomia. I requisiti di accesso sono perlopiù quelli del vecchio ANF: essere cittadini italiani o cittadini di uno stato membro dell’UE, essere titolari di un permesso di soggiorno; essere soggetti tenuti al pagamento delle imposte in Italia; essere residenti e/o domiciliati in Italia da almeno due anni; essere titolari di un contratto di lavoro. Come evidenziato la novità è rappresentata dalla corresponsione dell’assegno anche ai titolari di partita iva e ai percettori del reddito di cittadinanza i quali erano esclusi fino ad oggi. Si segnala che l’assegno di nuova introduzione potrà essere ripartito in pari misura tra i genitori. Inoltre, secondo il Family Act l’assegno sarà calcolato in base: all’età del figlio; al numero dei figli; alla presenza di figli disabili; all’ISEE familiare. Secondo un articolo del sole 24 ore l’importo medio annuo per figlio ammonterebbe a 1.930 euro, staremo a vedere. Ovviamente, per poter ampliare la platea dei percettori (il nuovo assegno come abbiamo detto spetta anche a delle categorie che ne erano in precedenza escluse) comporterà sicuramente una riduzione di parte dei  benefici dei contribuenti che già ne beneficiavano: secondo l’Istat l’assegno unico penalizzerebbe circa il 30% delle famiglie.

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