Quello che sta vivendo la Lucchese è un campionato difficile e complicato: una sorta di lungo tunnel in fondo al quale non si vede la luce.
Lucchese, il buio in fondo al tunnel di una crisi profonda
Dopo un periodo (invero molto breve) in cui la squadra aveva dato segnali confortanti, tutto è tornato al periglioso autunno e ad una pericolosa involuzione tecnica e tattica. Più che un ritorno al futuro, un ritorno al passato. Prendete la partita con la Pro Patria. Neppure il tempo di accomodarsi in tribuna che la squadra di Lopez si è ritrovata sotto di due reti e dopo soli 7′. Recuperare poi contro i barocchi, miglior difesa del campionato, non era semplice ed infatti non è accaduto. Almeno per un’ora la Lucchese non è esistita: non ha giocato, non ha pressato, non ha fatto nulla. Poi la rete di Petrovic (terzo sigillo per il croato) ha riacceso la fiammella. Il pur generoso finale però non è bastato ad evitare l’ennesima sconfitta stagionale che purtroppo spiace dirlo ma ha parecchie analogie con altre che abbiamo già visto e raccontato. Lopez predica lavoro quotidiano e voglia di crederci ancora e nel suo ruolo non potrebbe fare e dire altrimenti. Più significative le parole del presidente Bruno Russo che si è detto esterrefatto. Non aggiungiamo altro. Della Lucchese vista contro la Pro Patria non ci sarebbe nulla da salvare. Il problema è che la scalata alla sempre più difficile salvezza (occhio anche alla forbice di 8 punti) spetta a questa squadra. E all’orizzonte incombe domenica prossima la trasferta sul campo della Juventus B.
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