CoronaClub, domani è un altro giorno

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Giorno 15 dall’esito del (primo) tampone… ormai siamo al quarto e si va per il quinto…

 

E’ proprio vero che quelli che ti aspetti come gli ultimi giorni della guerra ti riservano ancora spiacevoli sorprese, controffensive che proprio non ti saresti aspettato con risultati che confermano che in questa storia contro questa malattia, il fato, o il virus stesso, ti hanno preso, forse a braccetto, più volte per il culo, con referti inattesi che confermano di trovarsi di fronte, guardando il sottoscritto, all’antieroe moderno per eccellenza.

Vi ricordo che il primo tampone lo feci quando già Valeria era positiva, esattamente il 4 ottobre e l’esito fu negativo… poi il 6 o il 7 ho cominciato ad avere sintomi e febbre alta, ma il tampone successivo, quello che ha ufficializzato la mia positività, è stato fatto solo il 10; ergo, ho regalato una settimana ai posteri ed ho iniziato il mio cammino di RILEVATO e sfigato official, solo quando ormai la febbre era passata (per fortuna).

Oggi invece, dopo il tampone del 28 ottobre, e vi prego di tenere a mente questa data, mi aspettavo di leggere dal referto che stamani è arrivato, un bel NON RILEVATO o magari un RILEVATO A (vale a dire bassa carica), o nella peggiore delle ipotesi RILEVATO e basta…

Quel RIPETERE PRELIEVO proprio no… non me lo aspettavo; mi ha fatto iniziare la mattinata con il giramento a mille e con la consapevolezza che questi giorni di attesa sono stati inutili e che bene che vada, se al prossimo risultassi negativo, avrò regalato come minimo altri tre o quattro giorni per essere richiamato e poi altri due tre giorni per avere il risultato…. Come minimo appunto, bene che vada, altri quattro giorni… male che vada altri sette giorni regalati al virus ed all’inattività; lontano dal mio posto di comando, in redazione al giornale di Barga; lontano da tante cose che per forza di cose e scusate il gioco di parole, non ho potuto fare o svolgere in questo lungo mese. Tutti i responsi avrei accettato di buon grado, ma non questo. Grazie virus e grazie destino….

Poi, a voler essere anche un po’ pignoli, a rendere tutto questo beffardo, sono anche i dati riportati nel prelievo… il nome del file riporta la data del 27 ottobre, io però l’ho effettuato il 28… nel referto sono poi riportati data accettazione e data prelievo: entrambe riportano il 29 ottobre e le ore 12,41… Io, lo ripeto, l’ho fatto il 28 ottobre ed erano le ore 15,06… qualcosa non torna… Ci sta, come tante cose in Italia (come quando trovate una strada con il divieto di accesso perché la strada è chiusa per lavori e poi, nel proseguire per trovare uno spiazzo per fare manovra vi rendete conto che di lavori non ce ne sono e che la strada è aperta…) che i dati riportati siano messi là un po’, per dirla in modo elegante e oxfordiano, alla cazzodicane,  indicativi e non importanti… tanto quel che conta, si direbbe, è il risultato…

Vabbe… la prigionia continua… l’incazzatura anche….

Comunque, come scrisse l’indimenticabile Carlos Ruiz Zafon:

“In genere il destino si apposta dietro l’angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, le sue incarnazioni più frequenti. Ma non fa mai visita a domicilio. Bisogna andare a cercarlo.”

E così faremo grazie la buon DOC Valiensi, (quello sì che c’è, mica quello falso della TV che invece di due puntate ieri sera ha fregato tutti con una misera  puntatina che ha fatto incazzare la stragrande maggioranza del popolo televisivo femminile sintonizzato su RaiUno, compreso Valeria), stamani abbiamo richiesto di nuovo il tampone e già che c’era ha richiesto anche quello di Valeria che in questi giorni è rimasta invece ai box… in attesa, di dirla con Rossella O’Hara di quel “domani è un altro giorno”… nel senso però più crudo del termine… che è un altro giorno uguale e senza Clarke Gable… passato a casa senza soluzione di continuità e con questo stronzo del coronavirus…

Attendiamo dunque, fiduciosi ed incazzati al punto giusto, la nuova chiamata alle armi… Stavolta però il tampone, arrivato al drive in, me lo faccio da solo e me lo sparo in gola e nel cervello con la carabina di precisione per i cinghiali del Generale Vinicio.

Speriamo che sia l’ultima battaglia, la nostra reazione determinata e vincente di fronte ad un nemico che si dimostra oltremodo beffardo e crudele…

Rimane comunque la consapevolezza che, per noi del glorioso scaglione 10/2020, di quelli del fronte più sanguinoso del conflitto, di quelli del mese di ottobre che si sta per chiudere con oltre 180 casi all’attivo,  la fine della guerra sia comunque vicina. Lo dimostra  l’ormai notevole facilità con cui i rifornimenti di vettovaglie arrivano a Renaio 7; ormai son sparute le azioni di disturbo del nemico e così ieri è giunta senza sparare un colpo a destinazione anche la colonna mobile delle truppe di riserva dell’Associazione Militari in congedo di Barga, reparto logistico- sussistenza  – vettovagliamento, con l’autiere geniere Moka e capomacchina il parà Conti, che ha scaricato  una speciale “razione alimentare da combattimento” con  menù invernale da montagna…

Un boccione di vino novello provenienza Cantina del Vino e una scorta di ciccioli di maiale, biroldo, salame, salsicce e formaggio pecorino della migliore selezione degli allevamenti Casci Cesare dell’Arsenale. Ora c’è la certezza che non mancherà la benzina giusta per affrontare gli ultimi scontri… oltre  quella di ingrassare altri 10 chili prima della fine della guerra… e di condurre il tuo colesterolo oltre confini inimmaginabili…

Il gesto dei nostri commilitoni è stato però unico ed ha sorpreso anche le truppe nemiche per l’eroismo dimostrato ed il pensiero di affetto e cameratismo, come hanno riportato le nostre truppe gatte ormai saldamente infiltrate dall’altra parte del fronte, zona Specchione e Capannello del Leo;  di questo ringraziamo le truppe di riserva dell’AMC, che tanto di riserva proprio non sono e che sono il meglio che potresti chiedere di trovare al tuo fianco nella battaglia più dura.

 

Intanto, a proposito di truppe gatte, ieri, dalla zona della Pancia, sopra Montebono, il sempre  più incazzereccio tifoso laziale gatto Aldo ed il mite gatto Nemo sono rientrati dopo un lungo giro di perlustrazione; durante il suddetto hanno rinvenuto, a chilometri di distanza,  in zona piazza della Vipera, un plico di messaggi cifrati del nemico bianconero, del quale siamo riusciti, con non poca difficoltà, a decifrare alcuni contenuti,  pare riferiti alla battaglia calcistica Juve-Barcellona di mercoledì sera in Champions.

I messaggi sono quelli scambiati tra il soldato zebrato Francesco Cerchi, infiltrato nelle zone di battaglia di Borgo a Mozzano e l’avamposto nemico nemico ubicato a Riboscioli di sotto.

Soldato Cerchi:Secondo me con quel modulo lì, con due centrocampisti oltretutto a gambe lunghe come Bentancur e Rabiot non ce le fai a coprirti. Devi rinunciare a un attaccante. E comunque mi sembrano tutti molto indietro atleticamente. In Champions a quel ritmo lì, perdi contro tutti.”

Il comando: “Partite storte ce ne saranno purtroppo tante altre, credo.”

SC: “Mi sembra che manchi entusiasmo…Certo, Pirlo con quella faccia da funerale H24 non so cosa riesca a trasmettere. Demiral ha uno sguardo da potenziale assassino, ma non di quelli che “salutava sempre”…  più di quelli che dopo un efferato delitto vedi la foto sul giornale e non ti stupisci più di tanto.”

Sempre SCi: “ Bonucci anche ieri con quel “colpo del pollo”…  È imbarazzante, alla scuola calcio ai difensori la prima cosa che gli s’insegna è non dare la schiena da fermo all’avversario…”

E ancora, in un altro scampolo di conversazione decifrata:

SC: “Per giudicare le prestazioni di Bernardeschi ti rimando alla figura biblica del Profeta minore Giona, ed al riferimento del suddetto nel film “Master & Commander” del 2003 con Russell Crowe….”*

C poi chiede: “A proposito, hai visto la partita della Fiorentina?”

SC:  “Non lo so, ho visto solo il risultato “rotondo”. Anche perché dove era trasmessa? Alle 17 su RTV38?”

C:  “Era su ray play!!!”

SC: “Caspita, come le vecchie puntate di Don Matteo!”

 

*Nel film di Peter Weir, Master and Commander, ad un certo punto, nel mezzo di una bonaccia senza fine, tra i marinai si sparge la voce che tra di loro “vi è un Giona”; un personaggio in grado di attirare la maledizione di Dio sulla barca, del quale occorre sbarazzarsi se, in questo caso, si vuol riprendere a navigare. Nel film, il giovane ufficiale identificato come il Giona decide per il suicidio.

 

PS

Valeria ha detto che oggi ho scritto troppe parolacce… chiedo venia oltre che  le attenuanti generiche del tampone malriuscito, con almeno una diminuzione della pena pari ad un terzo.

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