Turismo sugli itinerari sacri anche da noi? C’è la via del Volto Santo, ma bisogna cominciare a muoverci

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A Barga cominciano ad arrivare i pellegrini della via del Volto Santo. La testimonianza viene in questi giorni da un albergo della cittadina, l’Hotel La Pergola,  dove è già arrivato più di un cliente che chiede informazioni sul tracciato. La maggior parte dei barghigiani  però oggi  ne sa poco e qualche pellegrino, alla richiesta di dove passasse il tracciato, ha avuto anche come risposta che da Barga la Via del Volto santo non passava. Invece ci passa eccome e per Barga rappresenta una opportunità di sviluppo turistico da non sottovalutare.

Anche dall’Hostel Villa Gherardi ci confermano che diversi sono i pellegrini transitati da Barga.

Mesi fa abbiamo descritto questo itinerario come una grande opportunità turistica sottolineando che anche Barga era una delle tappe   del percorso che parte dalla Lunigiana ed attraversa la Garfagnana per poi arrivare a Lucca, dove appunto la meta  è il Volto Santo nella chiesa di San Martino.

Oggi è in grande sviluppo il turismo legato agli itinerari sacri ed a fianco di queste mete tradizionali si pongono altre stationes minori. La Via del Volto Santo, dopo la via Francigena, offre questa possibilità. La via del Volto santo crea anzi una variante al trail versiliese della Vìa Fracigena, offrendo un’alternativa più rilassante ed anche  di maggior interesse dal punto di vista naturalistico e storico per tanti pellegrini della stessa Francigena.

Ci sono oggi addirittura due realtà che si occupano di questo percorso e della sua conoscenza e questo è già un primo problema  perché oltre al fatto che ancora sul territorio non esistono, almeno per quanto ci riguarda, sentieri segnati e segnaletica e luoghi di accoglienza, si può generare una certa confusione anche per una diversa concezione del tracciato. Esistono anche alcune tracce sul territorio che riportano delle attività attorno alla via o al cammino del volto santo, come gli adesivi che si possono notare sui lampioni di Barga.

Ci sono anche varie pagine Facebook, ma ci vorrebbe di certo qualcosa di ufficiale e di unico riferimento. In tal senso si avverte quindi l’esigenza di un coordinamento generale per rendere più concreto e coordinato il progetto. Ci sono diversi comuni che hanno preso iniziative. Come scrivemmo a settembre, un progetto è stato promosso dal Comune di Fivizzano con la volontà di promuovere e valorizzare, attraverso la costituzione di una Rete di Comuni che al proprio interno ne conservino tracce storiche, la “Via del Volto Santo” ed i suoi territori. Il Comune di Barga fa parte del protocollo d’intesa, prima ancora sottoscritto dai comuni di Fivizzano, Filattiera, Coreglia,  Castiglione Garfagnana, dall’Associazione FEISCT (Federazione Europea Itinerari Storici Culturali e Turistici) e dall’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco- Emiliano.

Ora bisognerebbe però cominciare a passare ai fatti con qualcosa di più concreto. Approfittando peraltro del lavoro di realtà come quella che abbiamo conosciuto in questi giorni: il progetto del Cammino del Volto Santo che è nato nel 2008 con molteplici scopi. Tra questi emergono l’intenzione di offrire supporto ed informazioni a coloro che vorranno affrontare il cammino del Volto Santo e la volontà di far conoscere due terre, la Lunigiana e la Garfagnana, che molto hanno da offrire in termini di bellezze paesaggistiche, storia, tradizioni, cucina e ospitalità.

Andrea Giannasi ed Oreste Verrini sono due dei promotori di questo progetto e Verrini ha realizzato nel 2015 una guida sul tracciato (Il Cammino del Volto Santo). Esiste oggi un bel sito  che riporta le tappe e tutte le informazioni per fare questa esperienza.

Premettendo che nonostante la mancanza di un tracciato condiviso dai comuni e dalla regione Toscana, per la Via del Volto Santo, grazie anche al loro lavoro, si registra un continuo e costatante aumento delle presenze dei camminatori. Sono sempre di più le persone interessate che, attraverso anche questo il sito  chiedono informazioni, lasciando una testimonianza del loro cammino. Come viene riportato sul sito, in 18 mesi il sito ha avuto 16.200 visitatori (circa 30 visite giornaliere con provenienze in prevalenza da Italia, Francia, Spagna e Germania).

Le email di richiesta informazioni sono state circa 200; i gruppi di persone impegnati nel cammino censiti direttamente da Viadelvoltosanto.it sono stati 37.Oltre 500 i pellegrini in gruppo, mentre 160 sono stati quelli che hanno affrontato il cammino in autonomia. Dunque un totale di 660 persone che stimiamo rappresentino solamente in parte coloro che si sono incontrati lungo il percorso.

Il lavoro di promozione culturale del cammino ha portato Viadelvoltosanto.it ad aprire importanti collaborazioni e la Via è stata recensita sul Touring Club Italia, su la Gazzetta dello Sport, sulla Rivista Trekking, su 5avi

“Le testimonianze dei pellegrini – spiega Oreste Verrini e gli fa eco Andrea Giannasi – stanno facendo da cassa di risonanza per un percorso che ha tutte le potenzialità per esplodere e diventare una delle principali vie di cammino.

A tal fine è importante ora creare un tavolo di lavoro unendo tutti i segmenti della filiera per l’accoglienza dei pellegrini. Enti pubblici, strutture private, consorzi di produttori, agriturismo, osterie, uniti nella creazione di un tavolo di lavoro e di confronto.”

Occorre appunto che ci si lavori più a fondo creando un coordinamento che metta insieme innanzitutto il lavoro delle amministrazioni comunali dove  ci risulta che fino ad ora ci sia mossi solo in ordine sparso, con interventi non pensati per valorizzare un progetto complessivo.

Sappiamo anche dell’impegno su questo progetto del consigliere regionale Ilaria Giovannetti che di certo sentiremo nei prossimi giorni. Anche il comune di Barga ci starebbe lavorando ed anche in questo caso ci riserviamo di sentire il sindaco Marco Bonini. A Barga peraltro si comincia a levare un certo interesse come quello dei Commercianti che hanno chiesto di saperne di più

Comunque sia, il fatto che anche sul sito viadevoltosanto.it si indichino numeri precisi e sempre in crescita circa l’interesse all’itinerario deve spingere le nostre istituzioni a tracciare quantomeno un cammino comune. Si potrebbe intanto cominciare a fare qualche piccolo passo: lavorare proprio sul tracciato.  Il tracciato c’è, anzi ce ne risultano due con alcune varianti su tappe e percorso. Indichiamo quello ufficiale, quello che possa da tutti essere condiviso e poi troviamo i fondi per organizzare logisticamente il percorso, creando una segnaletica ufficiale e ben riconoscibile.

 

 

(da viadelvoltosanto.it)

l cammino del Volto Santo attraversa due zone, la Lunigiana e la Garfagnana. Le tappe non presentano difficoltà oggettive e possono essere affrontate da chiunque abbia una buona attitudine a camminare e un discreto allenamento.

Nel dettaglio: Tappa 1   Pontremoli – Lusignana: Km 18 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 7 h; Tappa 2   Lusignana – Bagnone: Km 14 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 7 h; Tappa 3   Bagnone – Monti: Km 22 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 8 h; Tappa 4   Monti – Fivizzano: Km 17 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 6 h; Tappa 5   Fivizzano – Argegna: Km 26 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 8 h;  Tappa 5 Variante Fivizzano – Argegna: Km 20 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 6 h; Tappa 6   Argegna – Piazza Al Serchio: Km 11 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 5 h; Tappa 7   P.za Al Serchio – Castelnuovo Garf.: Km 21- Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 8 h; Tappa 8   Castelnuovo Garfagnana – Barga: Km 27 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 9 h; Tappa 9   Barga – Borgo a Mozzano: Km 21 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 8 h; Tappa 10 Borgo a Mozzano – Lucca: Km 28 – Difficoltà: E – Tempo medio di percorrenza: 9 h.

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Commenti

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  1. Sonia Ercolini


    Proprio in questi giorni l’Associazione Amici Toscani della via Francigena e del VoltoSsanto ha chiesto un incontro al comune per parlare di questo

  2. Pier Giuliano Cecchi


    LA VIA DEL SALTELLO.
    Le vie del Volto Santo non è un unico tracciato retto e tutti passavano da lì. Le vie erano diverse che poi si collegavano alla cosiddetta e pensata centrale che arrivava a Lucca.
    Barga con Sommocolonia era su una di queste vie: la via del Saltello che collegava l’area alla zona di Rocca a Pelago, Pieve e tutto quel mondo che li intorno vi gravitava e certamente chi avesse percorso questa via accorciava il presunto viaggio verso Lucca.
    Questo è uno degli studi che manca per Barga.
    Questa via, scavallato l’Appennino, aveva il suo sviluppo in due tratti essenziali: ho si arrivava al Ponte a Popoli, di fronte alla Barca e ci si immetteva sulla via detta dei Lombardi, la fondovalle: Sommocolonia, San Quirico, Albiano, Castroveteri, ospedale si San Jacopo e poi il Ponte a Popoli, oppure, si veniva a Barga a rendere omaggio a San Cristoforo coronato che è nel Duomo che proteggesse l’ulteriore cammino, ospedale di Santa Croce che era sul fianco destro di Porta Reale, e poi la Pieve di Loppia, fino al Ponte di Calavorno e infine sulla via dei Lombardi.
    Si tenga conto che i tragitti prevedevano il minor cammino possibile.
    Camminare a piedi, senza la corriera, lo prevedeva tassativamente. Nel senso che per raggiungere la metà facevano il tragitto più conveniente, anche in difesa dai moltissimi banditi.

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