Pirogassificatori, una voce “pro” nella tavola rotonda di Legambiente e Assocarta

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Mentre ieri a Fornaci si è svolta anche una manifestazione di protesta simbolica contro l’eventuale ipotesi di un pirogassificatore a Fornaci per produrre energia elettrica dagli scarti delle cartiere, Nel panorama delle posizioni a favore o contro la possibilità di tale progetto, si inserisce una voce sicuramente fuori dal coro rispetto a chi si oppone fermamente ad un’opera del genere nella nostra Valle. La posizione, potremmo dire “pro pirogassificatore”, o comunque a progetti di questo tipo, viene da un convegno organizzato da Legambiente insieme ad Assocarta e svoltosi a Firenze, dove si è parlato di rendere virtuoso al 100 % il ciclo del riciclo della carta; con l’opinione di alcuni dei relatori che la via da seguire, nell’ambito del proseguimento dell’economia circolare legata al riciclo della carta, di cui la Toscana è ai primi posti, sia quello dell’utilizzo di ipotesi come i termovalorizzatori per smaltire il pulper.

Se ne è parlato a Firenze, in Confindustria, con una tavola rotonda dal titolo “Qualità e legalità: come chiudere il cerchio” alla quale hanno partecipato Laura Caselli (direzione e Energia Regione Toscana), Stefano Ciafani (presidente di Legambiente), Gianluca Carrega (segretario nazionale Slc Cgil), Francesco Fonderico (special counsel Ambientalex) e Massimo Medugno di Assocarta.

A riportare in particolare la questione è stato greenreport.it testata sicuramente vicina a LegaAmbiente, che evidenzia la posizione, come quella di Assocarta, di  chi si schiera a favore  dell’ uso degli scarti delle Cartiere per produrre energia.

La Toscana, è stato detto nell’incontro e riportato dal sito, rappresenta infatti oltre il 30% della produzione cartaria nazionale (specialmente nel settore igienico-sanitario e in quello imballaggi), rappresentando così un contributo importante all’economia circolare dell’intero Paese. Un ruolo di primo piano lo assumono le cartiere dove i rifiuti cartacei, che i cittadini producono e poi separano con la raccolta differenziata vengono lavorati per poi diventare nuovi prodotti.

Il problema del riciclo è però lo smaltimento degli scarti del processo industriale e su questo tema è stato organizzato il convegno.  In particolare, secondo Massimo Medugno di Assocarta, il riciclo della carta, per completare il percorso circolare, ha bisogno di adeguate politiche di sostegno alla gestione degli scarti del processo. Il pulper per Medugno rappresenta un forte potenziale energetico, che, se gestito correttamente consentirebbe di chiudere il ciclo . “Gli scarti derivano dai rifiuti urbani – ha in particolare dichiarato –  ed è quindi interesse collettivo che siano gestiti al meglio, con il pieno supporto delle amministrazioni locali e regionali”.

Per Medugno il forte potenziale energetico del pulper offre una ragione in più per bruciare questi rifiuti in modo da ricavarne energia, anziché indirizzarli a smaltimento in discarica. E l’esponente di Assocarta dice di più: “L’impossibilità di realizzare impianti per il recupero energetico degli scarti che provengono dal riciclo pone l’industria nazionale in un forte svantaggio competitivo ed è il principale fattore limitante all’incremento del riciclo e della circolarità”.

Nella tavola rotonda è stato evidenziato che invece gli impianti per recuperare energia da rifiuti, come i termovalorizzatori, sono sempre più osteggiati dalla cittadinanza, che vede in questi impianti una fonte di preoccupazione sanitaria piuttosto che un passaggio utile a chiudere il cerchio di un’economia più verde. “I dati riportati dall’Arpat, è stato detto poi nell’articolo, e quelli contenuti contenuti nell’ultimo rapporto Osservasalute mostrano invece come il recupero energetico da rifiuti sia un’opzione già oggi molto più praticata nell’Europa del nord rispetto all’Italia”.

 

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