Barga, Coreglia, Gallicano e Fabbriche… il comune della Valle. L”opinione di Umberto Sereni

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Pochi giorni fa aveva lanciato il sasso nel corso dell’inaugurazione del Campone, parlando di comune della valle e di farne la sede proprio a Fornaci.

Ne è convinto l’ex sindaco di Barga Umberto Sereni: la strada giusta è quella di fondere i territori sfruttandone non tanto i confini geografici, ma le vocazioni comuni.

Questa è una prospettiva che sta marciando. Che prende corpo, una prospettiva sulla quale bisogna lavorare perché ci sono spinte reali, possibilità di finanziamenti, un ruolo di dimensione nuova dei comuni – dichiara Sereni – È la strada da percorrere ma bisogna fare attenzione. Se vogliamo fare una cosa serie bisogna evitare i colpi di mano, le visioni localistiche, altrimenti diventa un arrembaggio

C’è bisogno di parlarne ed ha fatto bene Ardelio Pellegrinotti a lanciare la questione ma qui bisogna fermarci e ragionare a bocce ferme perché se ognuno mette una bandiera non ci si fa ad andare avanti. Ci vuole un luogo serio di confronto e dove discutere ed un ruolo di primo piano lo devono svolgere le istituzioni, anche le realtà sovracomunali, dove non mi pare fino ad ora ci sia stato un confronto effettivo sulla tematica.

Bisogna ragionare su una visione complessiva che confluisca su un nuovo assetto istituzionale della valle. Su questo si deve lavorare ed il soggetto più attivo per far questo mi pare sia il partito Democratico; perché ha il governo di tutti i comuni della Valle, perché ha una struttura organizzata e dispone di personalità rilevanti in ambito istituzionale, a tutti i livelli Faccia dunque il PD una proposta che non deve essere di soluzione territoriale, ma un luogo di incontro in cui discutere e dibattere di questa tematica insieme. Un luogo di dibattito da dove devono venire le idee da portare avanti.

Questa è la grande occasione per il PD; dimostrare di essere un partito di governo e, lo ripeto, il partito ha le personalità per fare questo, ci sono gli uomini e le donne che possono giocare questo ruolo attivo.

Quel che è certo è che la strada da seguire ormai non può che essere quella di andare verso una riscrittura dell’assesto istituzionale della valle in cui i vecchi confini sono superati, in cui salta il confine di Garfagnana e Valle del Serchio. Come si può non pensare alle analogie, ai punti in comune che hanno Barga e Gallicano? Due comuni divisi a livello geografico eppure collegati da ben cinque ponti non possono che essere visti, nella nuova ma giusta prospettiva di una fusione.

Qualche idea su quali potrebbero essere questi nuovi comuni della Valle?

Al massimo in valle del Serchio credo che bisognerebbe andare verso la formazione di cinque macro comuni; due nella storica Valle del Serchio, un comune della Valle del Serchio, quello di Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca ed un comune apuo appenninco che metta insieme Barga, Gallicano, Coreglia, Fabbriche di Vallico, Molazzana…

Come vede la sua Barga, del quale è stato sindaco, in questo contesto?

È chiaro che il comune di Barga anche per storia e densità di popolazione gioca una parte decisiva e la deve giocare con apertura ed intelligenza, senza arroccarsi su un vecchio equilibrio. Deve offrire un luogo di incontro che non può che essere un luogo di fondovalle. In tal senso avevo suggerito l’idea di realizzare la sede di un comune di Valle a Fornaci. Potrebbe essere il giusto elemento di congiunzione che eviterebbe una sorta di primato di uno sugli altri comuni.

È comunque il momento di cominciare a pensare ad un progetto complessivo per la Valle del Serchio. Un piano in cui le istituzioni a tutti i livelli individuino grandi scelte strutturali di riorganizzazione della vallata, una sorta di progetto di modernizzazione della valle in cui si superano vecchi retaggi e si sviluppano interventi in una logica più ampia e non localistica: in questo senso vedo una nuova strada di collegamento tra ospedale di Barga e fondovalle.

Barga ha comunque bisogno di ripensare il suo futuro. Vedo in tal senso la realizzazione di un grande parcheggio multipiano di fronte all’area ex Enel ed il recupero di questo edificio per la trasformazione in una galleria di arte moderna in cui si Raccolgano le grandi esperienze artistiche del ‘900 in Valle del Serchio.

Una grande operazione anche questa, che da il senso del lavoro di un secolo e per la quale c’è bisogno di tutti.

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