In Vespa a -8, verso l’Elefantentreffen

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Partecipare per una volta almeno nella vita all’Elefantentreffen, il raduno motociclistico che si svolge a gennaio nell’Europa centrale (quest’anno a Loh, nella Foresta Bavarese, circa 40 km a nord di Passau) è un evento quasi immancabile per i centauri veri, per i motociclisti disposti a tutto per l’amore che nutrono per la loro moto.

Ma è anche una impresa durissima, dovendo affrontare con sole due ruote, strade ghiacciate, neve, temperature di diversi gradi sotto lo zero. E poi campeggiare in mezzo alla neve. Stare in piedi con il proprio mezzo o solamente evitare il congelamento di mani e piedi è quasi un miracolo… Se poi tutto questo lo si fa a bordo di Vespa datate, che in quanto a stabilità e sicurezza lnon sono certo quanto di meglio ci regali la moderna tecnologia, tutto questo assume ancora più significato… E’ il caso di tre baldi cinquantenni o giù di lì di casa nostra: Cesare Lunardi di Barga, Massimiliano Giannasi di Mologno e Gino Schievenin di Bolognana che nei giorni scorsi hanno affrontato il percorso (nella parte che va dal confine italiano fino al luogo del raduno, 800 km tra andata e ritorno) a bordo di due vespa PX 125 e di una PX 200. Vi potete immaginare la velocità di crociera, ma del resto in questo viaggio non è certo la velocità quello che conta, ma il rimanere in piedi su strade spesso rese infide del ghiaccio.

Comunque sia, portati i motocicli al confine italiano con un furgone, solo saliti in sella ed hanno raggiunto il luogo dell’Elefantentreffen 2017 affrontando una temperatura media di -7 gradi. Sono arrivati senza grossi problemi con una temperatura all’arrivo di -8 gradi. Al ritorno qualche problemino in più, come ci dice Cesare e come scrive su FB Massimiliano Giannasi: “Domenica 8,30; di rientro. Temperatura -10 per quasi due ore di viaggio, visiera parzialmente aperta per formazione di ghiaccio sui due lati (parziale ipotermia alla mano sx per volere fare foto senza guanto in viaggio)…”

Immaginate cosa vuol dire viaggiare in Vespa con la visiera per forza di cose aperta per evitare che si congeli… Insomma, la loro è stata senza dubbio una piccola, grande impresa. Condivisa con qualcosa come circa 5 mila motociclisti. E dunque un articolo ed una foto sulla stampa se la meritano davvero.

Il raduno degli Elefanti
In Italia l’Elefantentreffen è anche conosciuto come Raduno degli Elefanti, è un celebre motoraduno invernale che, dal 1956, si svolge l’ultimo fine settimana di Gennaio, per una durata di tre giorni, in località site nell’Europa centrale (Germania, Austria).
Sia dal Nord Italia che dal Sud partono diverse pattuglie di motociclisti in tenuta invernale estrema. Sfidando i ghiacci,il freddo il gelo si avvicinano al raduno, condividendo momenti indimenticabili e infine campeggiando insieme nel mitico raduno.
Quella del 2017 (27-29 gennaio) era l’edizione numero 61.
Come è scritto sul sito della manifestazione dagli organizzatori: “Anche dopo oltre 50 anni restiamo fedeli alla nostra tradizione e offriamo ai motociclisti un´esperienza senza paragoni. L´atmosfera è particolare grazie ai partecipanti da tutta Europa e oltre. Attorno al fuoco da campo nelle conche innevate si odono lingue diverse e tutti si capiscono e festeggiano insieme pacificamente.
Nella “Hexenkessel” (la “conca della strega”) di Loh non esistono differenze tra nazionalità, professioni, età o motocicletta. Almeno una volta nella vita ogni vero motociclista dovrebbe esser stato all´Elefantentreffen del BVDM. Chi ha provato una volta questa atmosfera particolare, poi ritorna volentieri.
Naturalmente ci sono coppe e premi per la moto più bella, più personalizzata, per chi arriva da più lontano e per il motociclista più anziano. E siccome l´Elefantentreffen é un raduno di motociclisti, i quad sono escludi (e le automobili anche)…”

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