Due secoli di arte organaria a Barga

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Un pomeriggio di intensa ricerca nelle antiche carte dell’Opera del Duomo ha fatto emergere la presenza di grandi artisti. Il primo organo fabbricato dal prete barghigiano Pieroni, la continua opera di manutenzione del prete Iacopo Talinucci pure di Barga e poi altri importanti artisti che si sono avvicendati nel corso di due secoli.

Secolo XVI

Il primo organo di cui abbiamo notizia dai documenti conservati dell’Opera, fu quello costruito tra il 1530 ed il 1532 da prete Piero Pieroni di Barga, maestro di organi. Una serie di spese accessorie accenna alla fase di costruzione, che coinvolse anche falegnami, fabbri ed altri artigiani:

“A prete Piero organista per comprare colla; per un tavolone di noce per l’organo; a prete Piero per far segare il palco dell’organo; a prete Piero per comprar una pelle per l’organo; per tavole di noce per l’organo; per mezzane seicento per matonare la casetta del organo; a Luca Baldello per un tavolone per l’organo; a prete Piero per comprar cose per l’organo; a prete Piero per carboni per saldare le canne”

Interessante il particolare della fattura di righe di metallo, forse riferite alle tire dei registri, registrato nel 1532: “A Bernardino magnano per parte della factura delle righe del organo”.

Nel 1545 risulta presente prete Iacopo Talinucci, collaboratore di Pieroni. In tale anno si specifica l’uso di mollette di ottone per il somiere: “A prete Piero Pieroni maestro d’orghani per haver tenperato e acordato l’organo lire 8 et havere fatto le mollette d’ottone e incollato tutto, poliza delli Operai lire 15”.

Fino al 1550 la manutenzione dello strumento fu affidata al Pieroni e al Talinucci. In seguito risulta svolta solo da Talinucci fino all’anno 1570. Egli suonava anche l’organo durante le funzioni.

In data 8 settembre 1592 gli Operai del Duomo deliberarono di affidare un sostanziale rifacimento dell’organo:

“Atteso che l’organo ha bisogno di reparatione et non puole più servire per il coro se non si accomoda, veduto le licentie delli magnifici Signori Nove, in conformatione delle visite fatte da maestro Tedeschini da Luccha ordinano per caparra di darsi al medesimo ad accomodare detto organo e stanziarono scudi quindici d’oro da pagarsi dal Camarlingo dell’Opera.”

Il lavoro di rinnovamento fu dunque affidato al maestro Todeschini, come dalla seguente registrazione di spesa dell’anno 1594:

“A maestro Giulio Cesare di Guaspari Todeschini maestro di orghani a conto di sue merciede per restaurar et rifar l’organo della chiesa di detta Opera, scudi 15 d’oro di lire 7.10 per scudo per stantiamento del Cancelliere in filza a 23 febbraio 1594, lire 112.10.”

Secolo XVII

Nel 1622 fu eseguito un ampliamento ed ammodernamento dello strumento ad opera di Gimignano Quartieri di Cesena, abitante a Pistoia:

“A maestro Gimignano Quartesi per haver accomodato l’organo della pieve, accordatolo, rifatti i mantici e molte canne rotte e fatti registri di nuovo, scudi cinquanta come per partito de signori Operai approvato da signori Nove che fanno la somma di lire trecentosettantacinque”.

Nel dicembre 1631 fu deliberato di rinnovare l’ornamento la cantoria e la cassa:

“Coadunati etc., il signor Oratio Ciaspi Operaio ordinò scriversi al magistrato de Signori Nove a darli licenza di potere spendere scudi 80 per accomodare l’adornamento dell’organo et a rifare il pulpito di esso organo”.

Tra il 1632 ed il 1633 furono svolti importanti lavori con il rinnovamento della cantoria, della cassa e dell’ornato esterno:

“Maestro Giovanni della Nera legniaiolo lire 92 per fattura del ornamento del cassone del organo; a Giuliano di Aurelio Bonanni pittore lire venti sono per colla, gesso e per colori per servitio del ornamento del organo lire 20; a Giuseppe di Cristofano Carlini pittore e Giuliano Bonanni lire 75 sono per a buon conto per l’adornamento del organo lire 75; al medesimo signor Giuseppe lire ventinove sono per un migliaio e mezzo di argento per l’organo lire 29; a maestro Giovanni della Nera lire quarantacinque sono per fare il legniame di nuovo al organo.”

Nel luglio 1633 fu anche deliberato di fare rinnovare l’organo al maestro Cosimo Ravani di Lucca:

“Il signor Oratio Ciaspi havendo considerato che l’organo dell’Opera, per essere… i mandrici, bancaccio e canne et essendosi informato per volerlo accomodare che l’organo suoni e possi servire saria una spesa di scudi 120 et ordinò a me Canonico che io ne dessi conto al magistrato de signori Nove che volesse dare licentia di fare detti acconcimi; a Cosimo Ravani per haver accomodato l’organo di detta Opera et accordato e rifatto novo lire 375”

Nel 1679 l’organo fu aggiustato da Lorenzo Pellegrini di Coreglia che utilizzò argento vivo per le canne:

“A maestro Lorenzo Pellegrini di Coreglia lire trentatre per sua mercede e spese di esso in argento vivo in raccomodar l’organo della sudetta Opera lire 33.”

Nel 1683 lo stesso Lorenzo Pellegrtini eseguì un ulteriore restauro:

“A maestro Lorenzo Pellegrini da Coreglia lire quarantacinque di Barga per haver la prima volta accomodato e risaldato più canne all’organo della Pieve di S.Cristofano e quello accordato e l’ultima volta rimessoci canne diciotto, lire 45.”

Nel 1686 lo strumento fu oggetto di altra riparazione svolta dal suddetto Pellegrini che era aiutato dal prete Francesco Santini:

“A maestro Lorenzo Pellegrini da Coreglia e per esso al signor don Francesco Santini liore trentacinque per havere accomodato l’organo della Pieve di S.Cristofano e rifatto nove canne lire 35.”

Nel 1697 fu effettuato un restauro a cura del sacerdote veneziano Giovanni Antonio Frizzi:

“Spesa in ordine al partito fatto di lire 34 e soldi otto moneta corrente et approvato li 11 gennaio 1697 per accordarsi l’organo.

Al signore Giovanni Antonio Frizzi venezziano lire trentaquattro e soldi otto moneta corrente che lire trenta sono per sua mercede havendo raggiustato et accordato l’organo della Collegiata di detta Opera e lire quattro e soldi otto sono per prezzo di canne sette di piombo piccole e mezzane da esso comprate per rimettersi a detto organo al quale mancavano, dico lire 34.8”

Secolo XVIII

La ricerca è limitata al primo decennio del Settecento.

Nel 1704 l’organo fu oggetto di un ampliamento da parte del frate francescano Giovanni Battista Pomposi di Pistoia, che aggiunse otto contrabbassi di legno con il relativo somiere:

“Spesa in accordare e riaggiustare l’organo della Collegiata di detta Opera, con l’aggiunta delli contrabassi fatti di nuovo che mancavano.

Al signore Giovanni Battista Pomposi di Pistoia maestro d’organo piastre ventiquattro, lire tre, soldi sedici e denari quattro piccoli che scudi 18 sono per sua mercede d’haver esposto l’organo di detta Opera della Collegiata e piastre sei per haver fatto di nuovo uno pancone e otto contrabassi e tutto agiustato il sudetto organo e pancone vecchio sudetto e lire 3.13.4 per suo rimborso nello speso della vettura del cavallo da Pistoia a Barga e tutto in ordine del presente signore Operaio. lire 188.16.8”

La costruzione del registro dei Contrabbassi fu eseguita con la collaborazione del falegname Angelo Alberti che lavorò il legname di abete necessario per le canne ed ampliò la cassa con nuove tavole di castagno.

Nel 1705 Pomposi eseguì un ulteriore restauro.

“Al signor Giovanni Battista Pomposi organista lire trentacinque piccole sono per sua convenuta mercede d’haver rimesso al organo di detta Opera nella Collegiata sudetta numero quattordici canne nuove in luogho d’altrettante rotte e 28 canali e dato la colla alli contrabassi del medesimo, lire 38.10.”

La mia indagine si ferma qui. In seguito sarà proseguita la ricerca per tutto il Settecento fino al 1786 anno in cui venne rinnovato l’organo e la cantoria. A proposito della cantoria, ho ritenuto opportuno inserire nell’articolo la rara fotografia della stessa, unica testimonianza della sua ubicazione e conformazione, prima della sua demolizione.

Riferimenti archivistici:

Archivio parrocchiale Duomo di Barga, Opera di S.Cristofano:

serie quarta, filza n. 1, saldi (1528-1598).

serie quarta, filza n. 4, saldi (1676-1717).

serie prima, filza n.2, partiti (1605-1700).

serie prima, filza n.1, partiti (1568-1605)

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