Lime, sciopero a Fornaci per stipendi e incertezze: “Viviamo in un preoccupante limbo”

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Gli operai della ex Lime di Campo Tizzoro continuano a non riscuotere gli stipendi con puntualità. Anche l’ultima mensilità di maggio è saltata ed è saltata anche quella di giugno che era attesa per il 20. Lo avevano annunciato la scorsa settimana e così hanno fatto stamani davanti ai cancelli di KME Fornaci di Barga con uno sciopero di 2 ore legato all’ennesimo ritardo sul pagamenti degli stupendi, ma non solo…

“Ci hanno lasciato – raccontano alcuni tra i 24 dipendenti di Lime Italy Spa, azienda che ha acquistato lo stabilimento dalla Lime Kme con una cessione di ramo di azienda – in una specie di limbo”.

Un limbo legato a diversi aspetti: non solo ai ritardi sui pagamenti degli stipendi che incidono gravemente sui bilanci familiari che devono fare i conti anche con scadenze, rate di mutui e quant’altro; ma anche ad una cassa integrazione che non si sa se ad agosto verrà rinnovata fino a dicembre; ad un lavoro che quindi non c’è; ad un posto di lavoro (la nuova sede dovrebbe spostarsi nell’ex capannone Luvata all’interno dello stabilimento KME di Fornaci di Barga) che per il momento ha solo i muri esterni. Tutti i macchinari sono rimasti nell’officina che prima era a Campo Tizzoro. A Fornaci sono stati spostati solo gli uffici”.

I dubbi sulla futura officina di Fornaci sono del resto anche altri: “Qualora anche venisse realizzata, ed i nostri dubbi in proposito non sono pochi, comunque sia il nuovo posto di lavoro ci penalizzerà sicuramente – dicono – in quanto è meno della metà come superficie di quella attuale a Capo Tizzoro e con una viabilità interna e attrezzature di movimentazione ridottissime” .

“Da tempo – continuano – abbiamo richiesto alla Lime un nuovo confronto che manca dai primi di giugno, soprattutto per chiarire quello che sta facendo più paura, ovvero la mancata presentazione di un vero piano industriale da parte della Lime Italy”.

Per quanto riguarda il ritardo sugli stipendi i dipendenti confermano che il principale motivo che la direzione ripete da tempo è sempre il solito: finché la Kme non stacca il bonifico a Lime Italy non si possono pagare le retribuzioni ai dipendenti.

Ma da parte sua KME ha fatto sapere proprio ieri che non ci sono ritardi sui pagamenti per quanto dovuto alla LIME e che l’unica fattura che non è stata ancora pagata è quella che scade il prossimo 30 giugno e che appunto verrà pagata il 30 giugno come previsto.

Ma i dipendenti un certo astio lo hanno in generale nei confronti di KME per l’aver ceduto questo ramo d’azienda: “Perchè Kme ci ha venduto? Non poteva, se solo avesse voluto, avere libero il capannone di Campo Tizzoro per affittarlo o venderlo e spostarci in uno dei tanti siti liberi a Fornaci di Barga e tenerci sempre nel Gruppo Kme? In fin dei conti, rispetto ai dipendenti del Gruppo Kme a Fornaci di Barga saremmo stati solo il 4% in più circa da gestire e pensiamo che questo non sarebbe stato un grosso problema”.

Comunque sia la richiesta principale rimane quella di un confronto con Lime Italy per capire se esiste un meno un piano industriale; di avere delucidazioni sui ritardi degli stipendi, di capire se effettivamente prima o poi i macchinari saranno trasferiti a Formaci e messi in grado di funzionare: “Perché per il momento quello che sappiamo e viviamo è solo un preoccupante, immenso limbo dove non c’è certezza di niente”.

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